La notizia che molti appassionati di Formula 1, soprattutto del Sudamerica, volevano sentire è arrivata direttamente dalle parole di Bernie Ecclestone: nel 2015, il tracciato Hermanos Rodriguez del Messico rientrerà nel calendario di Formula 1. Finalmente, uno dei tracciati storici della Formula 1 ritornerà dunque in calendario, 22 anni dopo l’ultima edizione del 1992 vinta da Nigel Mansell con la stratosferica Williams FW14, davanti al suo compagno di box Riccardo Patrese. In quell’occasione il giovane Michael Schumacher festeggiò il suo primo podio in carriera in Formula 1 al volante della Benetton Ford, concludendo la gara a meno di 21" di distacco dal vincitore. Nigel Mansell è ancora il detentore del giro più veloce in gara del tracciato messicano, grazie all'1’16”788 fatto segnare il 16 giugno 1991, mentre il record assoluto venne realizzato dallo stesso pilota inglese l'anno seguente con la pole in 1’16”346. Oltre all’edizione del 1992, sul tracciato Hermanos Rodriguez, dedicato alla memoria dei due piloti messicani Ricardo e Pedro (periti in altrettanti incidenti rispettivamente nel 1962 e nel 1971) ne sono state disputate altre 14 divise in due serie: la prima dal 1963 al 1970 (fu Jacky Ickx su Ferrari a vincere quest'ultima edizione), la seconda dal 1986 (prima vittoria in carriera di Gerhard Berger) al 1992.

Il ritorno di questo splendido tracciato nella periferia di Città del Messico è stato possibile grazie al ritrovato interesse scaturito dalla presenza dei due piloti messicani Sergio Perez ed Esteban Gutierrez, ma soprattutto tramite la grande influenza della Telmex di Carlos Slim, l’uomo più ricco del Messico, che sponsorizza di fatto i due piloti messicani. Non solo Slim, ma anche altri due personaggi di spicco hanno contribuito a riportare la massima serie dell’automobilismo in Messico: si tratta di Tavo Hellmund, colui che ha ispirato il GP di Austin, e il vicepresidente FIA Jose Abed. Inutile dire quanto questa notizia abbia riempito di gioia Perez e Gutierrez che attraverso vari tweet hanno espresso la loro soddisfazione. Rispetto a 20 anni fa, il tracciato al momento ha subito una sola modifica: è sparita infatti la spettacolare Peraltada, la velocissima curva leggermente sopraelevata che immetteva sul lunghissimo rettilineo di 1200 metri, sostituita da una chicane (nella foto) capace di far posto anche a tribune in grado di garantire una capienza più ampia della struttura. C’è da sperare che il circuito messicano non sia l’unico dei "pezzi" storici a rientrare in calendario, ma che possa essere seguito da qualche altra pista ricca di tradizione: auspicio subito smentito, dopo l'annuncio giunto stamane che la pista cittadina di Baku, in Azerbaijan, ospiterà per la prima volta la Formula 1 nel 2016 sotto la denominazione di Gran Premio d'Europa.

Marco Pezzoni

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