L'edizione 2024 del Gran Premio d'Italia non avrà tra le propria fila una presenza storica che da quasi cinquant'anni accompagna generazioni di piloti nell'appuntamento con il Mondiale di Formula 1. I “Leoni” di CEA Squadra Corse, infatti, per la prima volta dopo ben 49 anni non saranno incaricati del servizio antincendio della pista: colpa di un mancato accordo che ha fatto saltare una collaborazione iniziata sin dai primi anni Settanta.

Una storia lunga e gloriosa

C'è grande amarezza nell'ambiente dei “Leoni” della CEA, che proprio in questa occasione avrebbero celebrato i propri 50 anni di presenza ininterrotta a Monza. Una partnership consolidata quella con l'autodromo brianzolo, che però ha subìto in questa occasione uno stop inaspettato, mettendo (momentaneamente?) fine ad una lunga storia fatta di grande professionalità, passione incondizionata e, purtroppo, anche episodi drammatici. Come non ricordare, ad esempio, la scomparsa nel 2000 di Paolo Gislimberti, il giovane addetto al servizio antincendio ucciso dopo essere stato colpito da una ruota staccatasi da una vettura nel corso della carambola al primo giro. O il coraggioso intervento per arginare il rogo della Lotus di Ronnie Peterson, coinvolto nel crash multiplo verificatosi subito dopo lo start nel GP del 1978: un tentativo che purtroppo non sarebbe bastato per salvare la vita al grande pilota svedese, deceduto al Niguarda per embolia gassosa il giorno dopo.

“Leoni” delusi

Quasi cinquant'anni fatti di storie, emozioni e presenza costante, con i “Leoni” della CEA a rappresentare una sorta di “angeli” per i piloti impegnati in pista. Ma le cose, soprattutto nel mondo della Formula 1, purtroppo spesso non lasciano spazio ai sentimenti e ai ricordi: questioni di budget sarebbero infatti alla base di una scelta differente effettuata per l'edizione 2024 del Gran Premio da parte della società che gestisce l'Autodromo di Monza. Interpellata per voler esprimere un parere sulla questione, Rossella Amadesi (ufficio stampa CEA) ha preferito non rilasciare dichiarazioni: ma appare evidente come in tutto l'ambiente della CEA la delusione sia davvero tanta.

L'auspicio è che possa trattarsi soltanto una pausa, e che il Gran Premio d'Italia possa in futuro tornare a fregiarsi di una delle realtà più affidabili e professionali nel variegato mondo che circonda l'organizzazione dell'evento. E che i Leoni della CEA possano tornare con la loro rassicurante presenza a rinnovare una lunga storia che merita di essere tutelata.

Marco Privitera