Gara a dir poco tormentata, quella che ha visto come sfortunato protagonista Daniel Ricciardo a Sepang. Una sequela di episodi che ha vanificato la positiva partenza del pilota australiano, alla fine costretto ad abbandonare la corsa con la beffa di dover scontare anche dieci posizioni di penalità sulla griglia in Bahrain. Episodi che hanno riportato alla mente il calvario cui è stato spesso sottoposto il proprio illustre predecessore, nonché connazionale, Mark Webber, costantemente afflitto da mille imprevisti mentre tutto filava invece liscio per Sebastian Vettel. Anche se il buon Daniel, in questo inizio di stagione, è stata la vera sorpresa in casa Red Bull, tenendo alto a Melbourne il nome del team anglo-austriaco.

Ma la sequenza di sfortune che lo hanno colpito merita di essere raccontata. A Melbourne Ricciardo finisce secondo sia in qualifica (per qualche secondo è stato anche in pole prima che Hamilton gliela portasse via) che in gara, nel tripudio del popolo australiano. Ma nel dopo gara l'amara sorpresa: squalificato per consumo irregolare di benzina. O meglio, per flusso di benzina superiore al limite consentito dal regolamento (che consente un limite di 100 kg/h). La Red Bull ha presentato poi ricorso per la squalifica del suo pilota, ma un riscontro si avrà soltanto il prossimo 14 Aprile. Non manca mai il sorriso al buon Daniel anche se in Red Bull sanno di essere ancora a zero punti dopo la prima gara (Vettel out e Ricciardo squalificato dopo il secondo posto ottenuto in pista). In qualifica a Sepang ottiene la 5° posizione tra le Ferrari di Alonso e Raikkonen. Mistero in partenza: Christian Horner informa che ci sono problemi al flussometro della vettura di Ricciardo: cominciamo bene, avrà pensato il buon Daniel... In gara parte meglio di Alonso e si incolla a Vettel battagliando anche con il suo capitano, dimostrando di essere un tipo tosto e capace di dare del filo da torcere al pluri-campione del mondo. Quest'ultimo sa che Daniel non è come Webber, ed è consapevole che potrebbe fargli vedere i sorci verdi in questa stagione, cercandolo di mettere in difficoltà. Daniel però ancora non sa che oggi gliene succederanno di tutti i colori: al pit stop gli montano male l'anteriore sinistra ed è costretto a fermarsi in pit lane. Viene riportato in fretta alla piazzola e i meccanici gli fissano l'anteriore ballerina. Riparte dopo aver perso un sacco di tempo e la direzione gara gli infligge la penalità di 5 secondi di stop and go per "unsafe release". Come se non bastasse, lo si vede qualche giro dopo con l'ala anteriore che penzola e gli taglia la gomma anteriore destra. Altro pit stop per Ricciardo che sprofonda in classifica. Ad 11 giri dalla fine il colpo di grazia: va ko il flussometro della sua vettura. Effettivamente era la vettura che consumava di più. La domenica maledetta di Daniel si chiude a 5 giri dalla fine con il ritiro, chiesto dai box per preservare la sua power unit. Voi direte...è finita qui! E invece no! Sulla Red Bull numero 3 si abbatte ancora una volta la scure della Federazione: 10 posizioni in griglia nella gara del Bahrain per l'unsafe release. Una beffa ulteriore per il povero Daniel: non bastava la penalità in gara, ora anche la penalità post-gara! Sarà mica che fare il secondo a Vettel porti un po' di sfortuna? Sarà mica che Vettel ha studiato qualche trucchetto per mettere fuori causa il suo scomodo compagno di box? A parte gli scherzi, il 2014 di Ricciardo parte terribilmente in salita ma lui c'è, con l'obiettivo di far bene e cercare di dare del filo da torcere a Vettel. Un consiglio Daniel: la prossima volta in macchina portati dei cornetti rossi, non si sa mai...

Marco Pezzoni

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