L'incidente che ha visto coinvolto Felix Rosenqvist al primo giro dell'ABC Supply 500 di Pocono, con una dinamica molto simile a quella del crash in cui Robert Wickens, lo scorso anno, riportò parecchie lesioni dalle quali il pilota canadese sta cercando lentamente di recuperare, ha acceso il dibattito sulla pericolosità di un tracciato che, a questo punto, vede quasi definitivamente spente le speranze di un rinnovo di contratto per le prossime stagioni. Ad accendere la discussione su Twitter è proprio il pilota canadese che sul suo account social esprime tutta la sua indignazione per una relazione, tra l'IndyCar ed il circuito di Long Pond, definita "tossica", invitando i vertici della serie a pensare ad un divorzio dal tracciato della Pennsylvania.

A sostegno di Wickens, sempre via social, arriva immediatamente il parere di Felipe Massa che si schiera apertamente con il collega e contro la NTT IndyCar Series, sottolineando ulteriormente la pericolosità di una pista come quella di Long Pond. Ma quello del brasiliano, ora in Formula E con il team Venturi, non è l'unico tweet al veleno contro Pocono, visto che contro il tracciato sede dell'ABC Supply 500 si schierano anche i due piloti della Carlin, Max Chilton e Sage Karam, non in gara ieri in quanto sostituiti da Charlie Kimball e da Conor Daly. Molto critico soprattutto lo statunitense, protagonista inconsapevole della morte di Justin Wilson nel 2015, quando proprio i detriti della sua vettura colpirono il malcapitato pilota inglese. Presente nel calendario IndyCar dal 2013, data del suo ritorno dal1989, la gara è stata funestata da due eventi tragici: la morte di Justin Wilson nel 2015 e l' incidente a Robert Wickens. Eventi che, allo stato attuale, mettono in serio pericolo il rinnovo di contratto per il Tricky Triangle in ottica 2020. Se da un lato e a favore del tracciato vi sono i dati numerici che raccontano di un'ottima affluenza di pubblico in tutte le edizioni fin qui disputate, dall'altro vi sono gli eventi sopracitati ma, soprattutto, i pareri dei protagonisti in pista che, senza peli sulla lingua, si sono scagliati contro una pista ritenuta inadatta e troppo pericolosa per le vetture IndyCar. Non è, dunque, difficile ipotizzare l'estromissione dell'ABC Supply 500 dal prossimo calendario della NTT IndyCar Series, con una decisione che verrà presa, con molta  probabilità, al termine della stagione. Vincenzo Buonpane