Credits: Formula 1 / X.com
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L’Autodromo Nazionale Monza è stato teatro di molti trionfi per la Ferrari nel corso degli anni, incluso quello recente di Charles Leclerc al GP Italia di quest’anno. Tali successi rimangono scolpiti nella memoria collettiva che il “Tempio della Velocità” esercita sui Tifosi: uno di essi risale al 9 settembre 1979, giorno in cui Jody Scheckter e Gilles Villeneuve firmarono la doppietta del Cavallino Rampante in gara e nel Mondiale di Formula 1.

La vigilia e i calcoli per il campionato

Il Gran Premio a Monza era naturalmente uno degli appuntamenti più attesi dagli italiani: la “kermesse” del circuito brianzolo, come sottolineato da Ezio Zermiani nel servizio de ‘La Domenica Sportiva’, era affollata da tifosi venuti da tutta Italia e con ogni mezzo necessario per non perdersi una gara ormai diventata fenomeno di massa nel panorama sportivo italiano. Nel 1979, inoltre, tutto il Paese aspettava il “Circo” della Formula 1 per la festa annunciata della Ferrari.

Era il terzultimo appuntamento del Mondiale di quell’anno e sia Jody Scheckter che la Scuderia di Maranello potevano conquistare i rispettivi titoli iridati già a Monza. Prendendo in considerazione il regolamento di allora, che per la classifica piloti considerava solo i 4 migliori risultati delle prime 7 gare e i migliori 4 delle ultime 8, Scheckter conduceva con 44 punti davanti a Jacques Laffite (36), Alan Jones (34) e Gilles Villeneuve (32).

Jacques Laffite Tyrrell Formula 1 1979
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Di essi, solo il francese della Ligier e il canadese della Ferrari erano ancora matematicamente in corsa per il titolo, mentre l’australiano della Williams, seppur davanti a Gilles, aveva già ottenuto 30 dei 36 punti massimi che potevano essere assegnati e per questo era fuori dai giochi. Per vincere il titolo, Scheckter avrebbe dovuto vincere e sperare che Laffite non arrivasse secondo. Per la classifica costruttori, invece, i calcoli erano più semplici: la Ferrari, avanti di 19 punti sulla Ligier e 22 sulla Williams, avrebbe dovuto concludere il weekend di Monza con almeno 30 punti di vantaggio sulla scuderia francese e 31 sul team britannico (per via dei piazzamenti a punti).

Qualifiche e gara

Nelle qualifiche furono le Renault ad essere le più veloci grazie al loro potente motore turbo, con Jean-Pierre Jabouille che firmò la pole position davanti al suo compagno René Arnoux. Ad aprire la seconda fila la Ferrari di Jody Scheckter davanti alla Williams di Alan Jones, mentre in terza fila l’altra Rossa di Gilles Villeneuve e la seconda Williams con Clay Regazzoni. Jacques Laffite firmò il settimo tempo con la sua Ligier, mentre il suo compagno Jacky Ickx non andò oltre l’11° posto sulla griglia di partenza.

Al via della gara Scheckter partì a razzo e si prese subito il comando davanti a Arnoux e Villeneuve: il poleman Jabouille scivolò quinto dietro a Laffite, mentre Jones dovette rientrare ai box perdendo due giri per un problema all’accensione sulla sua monoposto. La Renault si sarebbe ripresa la leadership del Gran Premio con René Arnoux al secondo giro, ma la gara del francese terminò al giro 13 per un problema al motore turbo, non ancora idoneo alle distanze lunghe e al gran caldo di Monza in quel periodo dell’anno.

Proprio l’affidabilità era stato il vero punto di forza della Ferrari 312 T4 in quel Mondiale 1979 e Scheckter, seppur non fosse stato il pilota più veloce o vincente di quella stagione, si mostrò il più costante con piazzamenti continui a punti e pochissimi ritiri. A Monza, però, il vero eroe fu il suo compagno Gilles Villeneuve, che dalla seconda posizione si era messo a fargli da scudiero: prima difendendo la posizione su Laffite fino al ritiro del francese al giro 41 per problemi al motore, e poi decidendo di non attaccare nel finale il suo compagno di squadra.

Il trionfo di Scheckter, il favore di Gilles

La gara venne conclusa dunque dalla parata trionfale delle Rosse di Maranello con Jody Scheckter che vinse il GP Italia e diventò Campione del Mondo Piloti per la Formula 1 1979, mentre Gilles Villeneuve finì secondo per certificare il Titolo Costruttori alla Scuderia di Maranello. La festa di Monza venne completata dal grande ex di turno Clay Regazzoni, che finì terzo con la sua Williams davanti a Niki Lauda (Brabham), Mario Andretti (Lotus) e Jean-Pierre Jarier (Tyrrell).

Per Scheckter fu la decima e ultima vittoria in F1 e il titolo tanto atteso in una carriera atipica tra gli inizi in McLaren, gli anni della Tyrrell a 6 ruote e il suo capitolo con la scuderia esordiente Wolf. Per Gilles, invece, fu un atto di devozione nei confronti della Scuderia e del sudafricano che, a detta sua, aveva meritato il titolo piloti della stagione 1979: tanto, pensò il canadese, ci sarebbero state altre occasioni per diventare Campione del Mondo con la Ferrari.

La fiducia e il credito che Gilles pensò di avere con la Scuderia del Drake, però, vennero a mancare nei fatti di Imola 1982: una giornata che, con molta probabilità, determinò il triste finale che tutti noi conosciamo.

Andrea Mattavelli