F1 | Montmelò Test Day 1, l’analisi tecnica: ecco cosa bolle in pentola in casa Ferrari!
Iniziamo dagli specchietti retrovisori, i quali presentano una foratura in corrispondenza della calotta ed al loro interno è ben visibile un profilo aerodinamico a forma di “V” inclinata o cuneo. Per la prima volta lo specchietto assume quindi un ruolo attivo in campo aerodinamico: infatti l’aria pulita (in quella zona arriva priva di turbolenze) investe il retrovisore che, per mezzo del cuneo, divide il flusso in due parti; quella superiore (linea verde) viene canalizzata in alto e, tramite la carenatura dello specchietto (cerchio giallo), viene indirizzata nella presa superiore della pancia laterale, mentre la medesima cosa accade con il profilo inferiore che indirizza l’aria direttamente all’ingresso inferiore della pancia (linea blu). Lo scopo di tale soluzione è semplice: portare quanta più aria pulita alle pance e, quindi, raffreddare la Power Unit: così viene spiegata anche l’esigua dimensione dell’ingresso delle pance.
Altra soluzione, nascosta durante la presentazione, è la sciabola (o coltello) presente sul fondo piatto in corrispondenza dei deflettori verticali (cerchio azzurro): questa soluzione, non solo è stata mantenuta, ma è stata leggermente allungata visto che i profili, per direttiva FIA, sono bloccati tramite placche (riquadro rosso) in modo da poter flettere e svolgere ugualmente la loro funzione, ovvero incanalare aria nel fondo vettura per generare deportanza.
Altro elemento mai visto è il diffusore: quello presentato nel primo giorno di test è un’evoluzione di quello visto inizialmente nei test post GP Ungheria e poi successivamente modificato nei test post campionato ad Abu Dhabi. Il profilo orizzontale presenta un andamento regolare lungo quasi tutto il perimetro (linee gialle) ed è contornato da due flap Gurney che l’avvolgono interamente, anche nelle piccole derive verticali vicino agli pneumatici (linee verdi ed ingrandimento).
Lo scopo degli aerodinamici è quello di far espellere quanta più aria possibile dal diffusore per generare carico deportante, ma contemporaneamente il flusso deve essere pulito e non disturbato dalle turbolenze, generate dal rotolamento degli pneumatici: per questo la SF70H in questa zona presentava numerosi flap per “raddrizzare” i flussi creando, di contro, una resistenza aerodinamica. Grazie al nuovo diffusore, più efficiente, la SF71H potrà viaggiare con ali più scariche a tutto vantaggio delle velocità di punta. (Foto @ScarbsTech)
Data la stabilità regolamentare, quest’anno gli aerodinamici si faranno la guerra a suon di affinamenti e micro-interventi: e siamo solo all’inizio!
Articolo e grafiche a cura di Michele Montesano