Tra le (tante) particolarità del campionato 2020 di F1, una è legata alle livree: ben tre scuderie, infatti, si presenteranno ai nastri di partenza con colorazioni vistosamente modificate rispetto a quanto visto nelle presentazioni e nei test di Barcellona. Contemporaneità delle scelte a parte, quante volte nella storia recente del Circus abbiamo visto una scuderia cambiare all'alba della prima gara la colorazione delle proprie vetture?

Renault

La scuderia transalpina ha affrontato i test di Barcellona sfoggiando una livrea total black, riservandosi poi di ritornare al collaudato schema giallo-nero in Australia. A Melbourne, però, nessuno ha corso, quindi il debutto dei nuovi colori (salvo sorprese) ha subito uno slittamento verso giugno.

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In casa Renault non hanno fornito molte indicazioni sul perché abbiano deciso di effettuare i test con una livrea one-off. Già nel 2007 la scuderia di Enstone aveva effettuato i primi collaudi con una colorazione completamente diversa da quella utilizzata in gara. In quel caso il team aveva giocato d'anticipo, senza aspettare la presentazione ufficiale con il nuovo title-sponsor.

A cavallo del nuovo millennio la McLaren effettuava i primi collaudi delle monoposto nella doppia colorazione arancione-grigio. Con questo espediente, la scuderia di Woking faceva riferimento ai colori delle origini. Nelle sessioni di test verso la stagione 2008, la debuttante Force India porta in pista un'elegante colorazione che non userà mai in gara.

Forse una colorazione "camo"?

C'è chi ha portato il "gioco" delle livree one-off su un altro livello. Anni fa, infatti, la Red Bull aveva stupito il pubblico facendo debuttare la propria monoposto con una livrea camouflage per i test in pista.

La scuderia di Milton Keynes faceva girare appositamente le nuove vetture con una verniciatura ai limiti dell'optical art, così da non dare subito dei riferimenti alla concorrenza sulle geometrie delle proprie monoposto.

Più o meno si tratta dello stesso ragionamento dietro le livree Alfa Romeo Racing negli shakedown di San Valentino a Fiorano. Visto il colore uniforme sfoggiato dalle Renault nei test di Barcellona, forse abbiamo trovato il motivo della scelta operata dai transalpini.

Williams

Il discorso fatto per la Renault non è applicabile alla Williams, anche se nella storia della scuderia, oggi diretta da Claire, troviamo una test-car nei colori storici della BMW, quando la Casa bavarese era un fornitore. Nel 2020 la scuderia di Grove ha perso per strada il title-sponsor ROKiT, con un conseguente adeguamento della livrea.

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Non è la prima volta in cui si registra una rottura anzitempo con lo sponsor principale, basta pensare all'anno scorso con Haas e Rich Energy. La novità qui si trova nelle tempistiche della separazione, che per la Williams è avvenuta praticamente ad inizio stagione. Scavando nella storia della Formula 1 recente possiamo trovare due situazioni simili.

La prima è datata 2017 e vede protagonista la Force India, che, nell'imminenza della prima gara stagionale, sigla un accordo con BWT e cambia in maniera radicale i colori della monoposto.

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La seconda ci porta indietro al 1990, con l'accordo mai finalizzato tra Tyrrell e Rothmans, di cui abbiamo parlato nel pezzo dedicato alla 019, seppure gli schemi cromatici fossero stati già deliberati (e poi usati durante la stagione).

Mercedes AMG

Per quanto riguarda la scuderia di Brackley, le motivazioni che hanno portato le Frecce d'Argento ad un look all black costituiscono un inedito nella storia del Circus.

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La parte superiore dell'airscope, che rimane rossa a favore di sponsor, può farci tornare alla mente il 1996 e la Forti Corse che, al GP di Spagna, cambiò radicalmente livrea in seguito all'accordo con Shannon.

La scelta operata da Mercedes AMG, però, non ha radici finanziarie, ma è il risultato di un supporto verso una causa "civile", prendendo posizione contro il razzismo e facendosi portatrice di un messaggio di inclusione.

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Analizzando la storia recente (e non) della Formula 1 è praticamente impossibile trovare una scuderia che abbia cambiato livrea per motivi così nobili, a meno che non si prenda in considerazione Honda e le vetture del 2007 e 2008. C'è da dire, tuttavia, che alla base della Earth Car ci fosse una (bizzarra) strategia commerciale...

In conclusione, per il prossimo GP d'Austria aspettiamoci moltissimi cambiamenti cromatici sulle varie livree sfoggiate in pista: per nostra fortuna nessuno di questi sarà ad un livello oltraggioso (soprattutto dal punto di vista estetico) come quello datato 1999 e firmato BAR.

Luca Colombo