Credits: Aruba.it Racing | Ducati
Credits: Aruba.it Racing | Ducati

Questa generazione del motociclismo italiano sta facendo vivere grandi emozioni a tutti gli appassionati. I due titoli consecutivi in MotoGP di Francesco Bagnaia e Ducati sono l’apice di un movimento in perfetta salute, ma manca il titolo nel WorldSBK. Sono passati 12 anni dalla vittoria di Max Biaggi e Aprilia. Può Nicolò Bulega rompere questo digiuno?

Cambio paddock, cambio vita: la rinascita di Bulega

Nicolò Bulega ha trovato nel paddock WorldSBK una possibilità di rinascere dopo gli anni bui passati nel Motomondiale e le aspettative non del tutto rispettate. Dopo la vittoria del CEV Moto3 nel 2015 in tanti hanno etichettato il nativo di Montecchio Emilia come il prossimo Valentino Rossi, “capo” di Bulega all’interno della VR46 Riders Academy. La Moto3 è sempre stata stretta al #11, così è passato in Moto2, anche se le aspettative su di lui si erano già abbassate. Nel 2022 il classe 1999 ha ufficialmente accantonato il sogno MotoGP passando nel rinato WorldSSP: la classe di mezzo delle derivate di serie ha aperto le porte a moto con cilindrata superiore alle “classiche” 600cc. La formazione Aruba.it Racing - Ducati ha potuto così schierare la Panigale V2 955 con la quale Bulega ha conquistato ben nove podi, senza però mai arrivare alla vittoria. Il 2023 è stato un vero e proprio dominio: sono 16 le vittorie ottenute da Bulega sulle 24 manche corse, vincendo così il primo titolo mondiale personale e di Ducati nella “nuova” classe Supersport. Insieme all’iride, è arrivata la chiamata nel WorldSBK da parte di Aruba.it Racing, affiancando così il bi-campione in carica Álvaro Bautista.

Ma quale rookie: un 2024 da veterano

C’erano sicuramente molte aspettative per il debutto di Nicolò Bulega nella top class delle derivate di serie, oltre ad una discreta curiosità. La prima uscita pubblica sulla Ducati Panigale V4R nei test di Jerez de la Frontera, ha visto Bulega concludere con il miglior tempo, mantenuto per (quasi) la totalità del pre-stagione. La conferma è arrivata a Phillip Island, alla prima tappa del 2024. Detto, fatto: Nicolò Bulega conquista la Superpole e, poche ore dopo, firma il primo successo di carriera nel WorldSBK. Quello in Australia è solo il primo dei sei successi conquistati in stagione, sfiorando un’incredibile tripletta proprio nel round conclusivo al Ángel Nieto di Jerez de la Frontera, se non fosse stato per la vittoria di Toprak Razgatlıoğlu in Gara 2. Veloce in tutte le piste, Bulega ha dimostrato una costanza senza eguali. Risultato? 484 punti totalizzati in campionato e una 2ª posizione sorprendente in campionato, schiacciando il ben più blasonato compagno di box Álvaro Bautista. Nelle 36 manche disputate, Bulega conta solamente due “zeri”: il primo in Gara 1 a Magny-Cours nelle difficili condizioni di pioggia incessante, rivendicato con gli interessi il giorno dopo con una splendida doppietta. Il secondo è arrivato in Gara 1 a Aragón a causa di un problema tecnico che non gli ha nemmeno permesso di schierarsi sulla griglia. 

Bulega meglio anche di Bautista all’esordio

Il confronto tra Nicolò Bulega e il compagno di box Álvaro Bautista è sotto agli occhi di tutti, ma la stagione dell’emiliano è stata migliore di quella d’esordio dello spagnolo. Bautista approdò nel paddock WorldSBK nel 2019 dopo tre lustri di militanza nel Motomondiale, dando il via ad un esodo di piloti MotoGP nel paddock “fratello”. In quella stagione Bautista gettò alle ortiche un mondiale che sembrava già vinto: con 11 vittorie nelle prime 12 gare di categoria, dopo Assen il #19 sembrava avviato ad un titolo che sapeva di consacrazione a livello assoluto. Invece, la miriade di errori nella seconda parte di stagione (sei “zeri” da Jerez in poi, ndr) gli fece chiudere il campionato al 2° posto con 498 punti all’attivo (in 13 round mentre nel 2024 se ne sono corsi 12, ndr), pagando 165 lunghezze dal duo Jonathan Rea-Kawasaki. 

Italia, quanto manca quel titolo

Nonostante i piloti italiani siano sempre protagonisti nel WorldSBK, il Bel Paese conta solamente due titoli mondiali piloti tra le derivate di serie. Max Biaggi vinse sia nel 2010 che nel 2012 in sella alla Aprilia RSV4, poi il nulla. Prima di Nicolò Bulega nel 2024, nessun italiano ha chiuso nei primi tre negli ultimi 11 anni: dal 2013 si contano ben sei quarti posti in classifica finale. Marco Melandri è stato medaglia di legno per ben tre volte, seguito da Andrea Locatelli con due e Michael Ruben Rinaldi con un 4° posto finale. Il titolo mondiale piloti nel WorldSBK sarebbe la ciliegina sulla torta e, specie in caso di passaggio da parte di Toprak Razgatlıoğlu in MotoGP (con o senza BMW, ndr), quest’eventualità diventerebbe sempre più probabile. Nicolò Bulega è il più indicato per questa impresa grazie alla combinazione del suo talento con le prestazioni della Ducati Panigale V4R. Altri nomi papabili potrebbero essere Andrea Locatelli e Axel Bassani, entrambi piloti ufficiali ma con moto non ancora in grado di competere in maniera continuativa con Ducati e BMW. C’è poi grande curiosità per il debutto di Yari Montella nel 2025: il campano ha chiuso 3° nel WorldSSP e continuerà l’avventura con il Barni Spark Racing Team nel WorldSBK al fianco di Danilo Petrucci.

Valentino Aggio

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