Si chiuderà a novembre con una 8h l'edizione 2019/2020 del FIA World Endurance Championship (WEC), un campionato che chiude un importantissimo ciclo, un'era, della sua storia. Le emozioni dal 2012 ad oggi non sono mancate nel Mondiale Endurance che dal 2021 dovrà essere ricostruito se non desidera aspirare all'estinzione. La situazione futura appare infatti discreta, ma se si guarda l'entry list dell'ultima prova della stagione è doveroso porsi due domande.

Dopo una 24h di Le Mans con solo cinque pretendenti per la vittoria conclusiva, in Bahrain il gruppo LMP1 si limiterà alle sole Toyota TS050. La vettura #8, leader del Mondiale e vincitrice della classifica francese, sfiderà la gemella nell'ultima decisiva prova che, per il secondo anno consecutivo assegnerà ai giapponesi il terzo alloro della storia, il secondo consecutivo e senza rivali.

Come da programma

Come annunciato nei mesi scorsi, Rebellion ha messo un fermo alla sua carriera nel mondo delle corse. Dopo 13 anni di onorata carriera nell'universo dell'endurance, il marchio svizzero ha deciso di concentrarsi su altre sfide e di cedere i propri telai ad Alpine, compagine che entrerà nel WEC dal 2021.

Il produttore di orologi elvetico, impossibilitato a contendersi il titolo 2020 dopo il secondo posto alla 24h di Le Mans, lascia anticipatamente le gare e proietta il WEC ad una gara che già è scritta e che segnerà la conclusione della LMP1. I nuovi regolamenti delle Hypercars sono infatti alle porte ed ACO si augura di non rivivere scene come quella che vivremo in Bahrain o come quella di Le Mans del 2017, anno in cui una LMP2 rischiò di primeggiare sulle 4 auto di testa.

Andrà meglio da marzo...

ACO ed il dimissionario CEO del WEC Gérard Neveu si augurano che dal 2021 tutto possa cambiare in meglio con l'introduzione dei nuovi regolamenti, una scommessa vera e propria. Al momento Toyota ha confermato il proprio impegno ufficiale, una presenza che sarà contrapposta da Glickenhaus (costruttore che obiettivamente non dovrebbe competere con i giapponesi) e Bykolles (formazione austriaca privata).

Appare dunque difficile pensare che un costruttore non all'altezza di Toyota che, come accade ora, sarà l'unico vero costruttore in pista. Il forfait di Aston Martin ha spianato la strada ai giapponesi che per una stagione dovrebbero avere vita facile contro gli avversari.

Dal 2022 l'interesse potrebbe finalmente crescere con l'ingresso, ufficiale, da parte di Peugeot Sport. La compagine francese ritornerà nel WEC e potrà senza dubbio impensierire Toyota ed alzare il livello di una categoria che, per orea, è abbastanza in difficoltà.

LMDh al più presto

Non conosciamo se i nuovi regolamenti riscuoteranno il successo sperato. Le quattro squadre citate hanno accettato un'importante sfida che potrebbe rivelarsi dispendiosa ed inutile con l'avvento delle LMDh. La nuova classe voluta da IMSA ed ACO entrerà in vigore nel 2022 e dovrebbe regalare al Mondiale Endurance ed all'IMSA WeatherTech SportsCar Championship un nuovo importante ciclo.

Le vetture in questione, lo ricordiamo, avranno un costo nettamente inferiore alle Hypercar e potranno contendersi la gara ad armi pari con i prototipi di ACO. Questa soluzione rappresenta dunque una seconda ghiotta opzione per tutti, un'occasione che non può non essere sfruttata dai più grandi costruttori e soprattutto dalle tante realtà private che militano nell'universo delle GT. L'occasione c'è, ma non va sprecata visto che in America tutto è già pronto per iniziare dalla 24h di Daytona 2022. 

La classe regina del WEC è pronta a rinascere? Lo scopriremo presto.

Luca Pellegrini