Alex Caffi, sessant'anni di motorsport e passione totale
Spegne 60 candeline Alex Caffi, pilota bresciano che in carriera ha pilotato veramente di tutto, dalla F1 alla Dakar.
Definire in poche parole la carriera di Alex Caffi è un’impresa tutt’altro che semplice. Il bresciano, che oggi compie sessant’anni, è forse uno degli ultimi esempi di piloti a tutto tondo, impegnato nel corso degli anni in ogni ambito del motorsport, dalle formule ai trucks, fino a diventare team principal e istruttore di guida. Monte Carlo, Imola, Monza, ma anche Daytona, Pikes Peak e Dakar; non si è fatto certo mancare nulla Alex Caffi!
In F.1 con Osella, poi il quarto posto a Monte Carlo
La carriera di Caffi inizia, ovviamente, sui kart. Il figlio d’arte (papà Angelo a sua volta era pilota) si fa subito notare, e ad inizio anni ’80 passa sulle monoposto, dove i successi non tardano ad arrivare. Il titolo europeo di F.3 è il vero e proprio lasciapassare per il mondo la Formula 1, in cui approda l’anno successivo al volante della Osella motorizzata Alfa Romeo.
Dopo due anni, ecco il cambio di casacca che sembra essere la svolta per la sua carriera, al volante della Dallara della Scuderia Italia. Le aspettative, però, paiono essere troppo alte, e il miglior risultato del biennio in rosso arriva nel 1989, con un quarto posto a Monaco, accompagnato poco più tardi dal sesto di Montreal.
Il passaggio alla Arrows porta pochi punti e un grande spavento nel ’91 a Monaco, con un botto tremendo alle Piscine che spezza la vettura in due e lo costringe a diversi GP di stop. La chiusura con il Circus arriva poi nel ’92, con il passaggio all’Andrea Moda. Caffi è in pratica vittima di uno dei tentativi più effimeri di ingresso in F.1, e per lui si chiudono tutte le porte in pratica. Ma è qui, straordinariamente, che inizia il bello per Alex.
Da Daytona ai trionfi in GT
Sono uno che ama quello che fa, quindi posso dire che mi è piaciuto correre in diverse categorie, GT, endurance, rally, cronoscalate. Anche perché io sono cresciuto in mezzo a dei “pilotoni da bar”, che dicevano che “Ah, i migliori piloti sono quelli di rally” o cose così. E quindi ho voluto fare un po’ di tutto per giudicare.
Basterebbero queste parole a definire la carriera di Caffi. Il Circus, ad uno così, certamente sta stretto. E allora via, si sa che chiusa la porta si apre un portone. Se poi quella porta si chiama Daytona, oppure Ferrari 333 Sp, ecco che la storia cambia e inizia la magia. La pista della Florida è forse la favorita del bresciano, che nel 2000 si qualifica anche in prima fila. La tanto agognata vittoria sembra poter arrivare, ma un guasto lo costringe al ritiro sul più bello.
I successi, belli e intensi, arrivano, o meglio tornano, al volante delle vetture Gran Turismo in casa, con i trionfi in GT2 con Ferrari e Porsche nel 2007 e nel 2009. Ma la pista è solo una parte della vita da corsa di Alex Caffi. Basta dare un’occhiata al suo palmarès, infatti, per rendersi conto delle mille avventure vissute dal bresciano.
Rally, Dakar, e poi… team principal
Poteva un pilota di questo genere farsi scappare l’occasione di disputare qualche rally? Certo che no! Tra gli altri, non poteva certo mancare il più prestigioso, quello di Monte Carlo, con la Skoda Super 2000, chiuso con un notevole 11° posto assoluto nel 2011. E poi c’è la Dakar, dal fascino infinito, disputata con i mastodontici trucks, peraltro pilotati anche in pista, ma anche con la mitica… Fiat Panda! Il tutto, chiaramente, senza dimenticare le gare in pista, in particolare nel GT italiano.
Dal 2016, poi, ecco l’inizio della nuova esperienza “al volante” del team Alex Caffi Motorsport, oggi attivissimo nella Whelen Euro Series. Un’avventura nuova, diversa, ma se c’è una persona con il background, l’esperienza e l’entusiasmo giusti per riuscirci, beh, questa è proprio Caffi.
Passione, dedizione e voglia di mettersi in gioco sempre e comunque: difficile trovare un’altra carriera altrettanto articolata e piena di cambiamenti repentini ma bellissimi da raccontare ancora oggi, ad anni di distanza. Tanti auguri, allora, Alex Caffi!
Nicola Saglia