F1 | Gp Stati Uniti, le pagelle ai protagonisti
Lewis Hamilton 10. Come Usain Bolt risulta imprendibile fin dal venerdì texano e con lo stesso giamaicano festeggia con la Dab Dance sul podio per uno scatto a favore dei fotografi. Fa la voce grossa sia con Vettel subito dopo lo start, restituendogli il sorpasso subito allo spegnimento del semaforo, sia con Verstappen che pure aveva tentato una strenua resistenza. Sempre più vicino alla sua quarta corona iridata.
Sebastian Vettel 9. Al sabato è l'unico che prova a dare fastidio al cannibale Hamilton che riesce a sorprendere allo start. Ma poi non può nulla con questa Mercedes e conquista un secondo posto che fa bene più al suo morale che alla sua classifica.
Kimi Raikkonen 9,5. Grande gara quella del finlandese che parte piuttosto in sordina ma poi, una volta trovato il ritmo inanella una serie di sorpassi che lo portano ben presto in seconda posizione. Nel finale si fa sorprendere da Verstappen ma la Race Direction gli restituisce un podio che, a conto fatti, ha meritato pienamente.
Max Verstappen 10. Nella nazione maestra dello show, si improvvisa autentico showman risalendo vertiginosamente fino ad artigliare, proprio nelle ultime curve, un miracoloso podio. La sua gioia dura poco perchè una penalità lo fa retrocedere di una posizione ma la grandissima prestazione rimane eccome.
Valtteri Bottas 5. Perde in maniera fragorosa il confronto con Hamilton ma in generale viene "suonato" come un pugile da chiunque gli piombi alle spalle. Clamorosamente scomparso dopo aver rinnovato con la Mercedes.
Esteban Ocon 7,5. Sempre più certezza e sempre meno sorpresa. Gara dopo gara acquista sempre più maturità che lo porterà ben presto in un top team.
Carlos Sainz 7,5. Va subito a punti al debutto con la Renault confermando quanto di buono aveva fatto in precedenza.
Sergio Perez 7. Un altro piazzamento in zona punti che gli permette di presentarsi con una classifica lusinghiera al Gran Premio di casa. Ma finisce ancora una volta dietro al compagno di squadra...
Felipe Massa 6,5. Mentre la Williams ha aperto il casting per la sua sostituzione, il buon Felipe conquista una zona punti difesa anche in duelli tutt'altro che teneri.
Daniil Kvyat 6,5. Richiamato per sostituire Gasly corre con intelligenza conquistando punti iridati che, però, non gli servono ad evitare il secondo licenziamento stagionale. Sedotto ed abbandonato...
Lance Stroll 5. Praticamente anonimo per tutto il weekend non sembra mai in grado di poter lottare per posizioni più nobili.
Stoffell Vandoorne 5. Anche lui non entusiasma come nelle precedenti gare ma almeno vede la bandiera a scacchi a differenza del compagno di squadra.
Brendon Harltley 5,5. Presenza impalpabile per tutto il weekend. Avrà una nuova chance tra sette giorni in Messico.
Romain Grosjean 5. Per buona parte del Gran Premio veleggia a ridosso della zona punti ma dopo la seconda sosta il suo ritmo crolla in maniera inesorabile.
Marcus Ericsson 4. Chiude la porta a Kevin Magnussen come se fosse in lotta per la vittoria. Ma per sua sfortuna si trattava solamente del duello per la sedicesima posizione...
Kevin Magnussen 5. Ultimo dei classificati viene messo fuori gioco dallo svedese della Sauber quando sembrava potesse portarsi a ridosso della zona punti.
Fernando Alonso 7. Grande gara prima dell'ormai ricorrente"no power".
Daniel Ricciardo 7. Un problema mette fuori gioco anche lui e lo priva di un sicuro ed ennesimo risultato positivo.
Pascal Wehrlein 5,5. Concentrato più sul suo futuro che su un presente che lo vede nuovamente ritirato anche ad Austin.
Nico Hulkenberg 6. Perde il primo confronto con Sainz ma deve alzare bandiera bianca praticamente all'alba del Gran Premio.
Vincenzo Buonpane