La McLaren ha raggiunto la Red Bull: ora cosa succederà?
Credits: F1 Official website

Dopo il crescendo vissuto nella seconda metà della stagione passata, in McLaren gli uomini capitanati da Andrea Stella hanno continuato a lavorare in maniera egregia. Al momento della pausa estiva, le monoposto Orange Papaya sono le più performanti del lotto, e il bottino di sole due vittorie ottenute fino ad ora è certamente troppo magro per quanto spesso mostrato in pista. Gli aspetti su cui bisogna concentrarsi per fare il salto, ora, sono strettamente legati alla gestione dei piloti e delle strategie di gara, che spesso hanno penalizzato i velocissimi Norris e Piastri. 

Aggancio riuscito, ora bisogna vincere

La MCL38 è, ad oggi, quella che sembra adattarsi meglio alla maggior parte dei tracciati in calendario. A Paragon, nell’avveniristica sede McLaren inaugurata tempo fa da Ron Dennis, è stato svolto un lavoro egregio, sul solco di quanto impostato da Stella nella seconda metà del 2023. Zak Brown ha spesso elogiato l’ingegnere orvietano, e il rinnovo pluriennale arrivato in questi giorni è sicuramente il riconoscimento per l’ottimo lavoro svolto. Il comparto tecnico, dunque, merita certamente un plauso per essere riuscito dove altri, come ad esempio la Ferrari, hanno fallito o sono riusciti solo in parte. Se, infatti, guardiamo dove si trovavano, a livello di riferimenti cronologici, le McLaren un paio di anni fa, il salto di qualità appare evidente. 

C’è però un aspetto che occorre sottolineare: le due vittorie ottenute a Miami e Budapest sono troppo poco per quanto mostrato in pista. Le occasioni perse cominciano ad essere tante, e in diversi casi, quando non ci si sono messi i piloti a fare confusione, è stato il muretto a sembrare non troppo lucido. Il caso più evidente è certamente quello di Silverstone, quando una possibile doppietta è stata gettata al vento con una strategia troppo conservativa. E anche la vittoria di Piastri all’Hungaroring, per quanto netta e meritata, ha dato il via a tante critiche dovute alla strategia e alla scelta di non dare l’ordine di far vincere Norris, attuale unico sfidante di Verstappen per il Mondiale. Insomma, dopo aver portato la macchina ad essere il punto di riferimento in quanto a consumo gomme, velocità e carico aerodinamico, ora occorre tornare ad essere un team dalla mentalità vincente. Allora sì che per gli avversari saranno dolori. 

Voto: 8

Norris: essere o non essere un campione?

Credits: McLaren Official X page

Le qualità velocistiche di Lando Norris sono fuori discussione. In questo 2024, il pilota di Bristol ha finalmente ottenuto la sua prima vittoria, e al momento è secondo in classifica con 199 punti, unico a sembrare in grado di sfidare Max Verstappen. Ecco, è proprio questo che stona in tutto quanto visto in questa prima metà di stagione. Perché Norris (e con lui tutta la McLaren) meriterebbe qualcosa in più, anzi molto di più. E l’inglese è sembrato in più di un’occasione troppo falloso, o comunque troppo poco preciso per poter vincere. L’ultimo esempio è sicuramente la partenza di Spa, con quelle ruote nella ghiaia alla Source, ma sono tante le imperfezioni che gli sono costate vittorie e quindi punti preziosi. Il lungo ai box di Silverstone e il contatto (evitabile) con Verstappen in Austria potrebbero essere stati fatali nella ricerca di una rimonta già di per sé molto complicata sul leader del Mondiale. La speranza, per lui, è che la pausa gli possa essere utile per ricaricare le pile, analizzare le proprie gare e trovare dentro di sé la marcia in più che è necessaria per diventare un grande. 

Voto: 7,5

Piastri: quarto (per ora) di nobiltà

Credits: McLaren Official X page

Un pilota che sta mostrando una crescita continua: questo è Oscar Piastri. Tutto sommato, l’australiano della McLaren sta meritando di essere nominato come uno dei migliori di questo inizio di stagione. Il quarto posto in classifica maturato con 167 punti all’attivo è sicuramente ottimo, ma la prospettiva è quella di arrivare a provare il sorpasso perlomeno su Charles Leclerc. Non male, per un pilota che è alla sua seconda stagione completa in F1, e che sta ampiamente ripagando l’investimento fatto da Zak Brown nell’estate 2022, quando il manager americano lo strappò ad Alpine. Occorre ancora limare qualche errore, come il lungo ai box di Spa o la penalità di Imola, ma la strada sembra segnata. Il weekend di Budapest ha rappresentato un passo avanti importante per lui, che ha mostrato di avere la cattiveria, la grinta e la capacità giuste per prendere per mano tutto il team. Ora occorre mantenere questo standard, ma Lando Norris è avvisato: il ruolo di capitano in casa McLaren è tutto meno che garantito, soprattutto in ottica 2025. 

Voto: 8,5

Nicola Saglia