Jorge Martin è scattato molto bene rimanendo in prima posizione sul tracciato di Assen, approfittando della bagarre alle sue spalle per mettere metri tra lui e i rivali, ma la sua furia si è placata nell'arco di un giro, quando Bo Bendsneyder e gli altri sono tornati nella sua scia. Lo spagnolo ha continuato a spingere sulla pista umida, mentre Romano Fenati ha iniziato a dare spettacolo con sorpassi all'esterno sui piloti del gruppo di testa. Nel frattempo Fabio DiGiannantonio, che stava recuperando, è caduto mettendo fine ad una gara che poteva regalare grandi soddisfazioni al team Gresini e la sua moto ha provocato anche la scivolata di Enea Bastianini; davanti Martin è incappato in un largo che ha di fatto aperto la porta a Bendsneyder e Fenati in piena bagarre ad ogni curva. L'italiano ha preso la testa della corsa seguito da vicino da cinque piloti con il coltello tra i denti: Joan Mir, Bendsneyder, Martin, Tatsuki Suzuki e Adan Norrodin, protagonista di una rimonta da maestro.

A 14 giri dalla fine il gruppo di testa si è ricompattato e Martin ne ha preso il comando: la loro bagarre ha dato la possibilità agli inseguitori di tornare vicini dando l'inizio ad una lotta al podio accesa come in ogni gara Moto3 che si rispetti. A due terzi dalla fine della corsa, col rischio pioggia sempre dietro l'angolo, sono iniziate le strategie per affrontare gli ultimi giri e lo spettacolo ne ha guadagnato. Martin ha perso molte posizioni dopo un errore ed un contatto con un Marcos Ramirez illuminato ad Assen; Mir ha iniziato in testa il giro finale dell'ottavo Gran Premio della stagione ma Fenati ha preso di autorità la testa del gruppo anche se Aron Canet lo ha fregato sul traguardo. 

 

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Alice Lettieri