Una notizia raggelante è piombata nel paddock di Suzuka, quando mancavano pochi istanti al termine della seconda sessione di prove libere. Maria De Villota è stata difatti trovata senza vita in una camera d'albergo a Siviglia. La donna pilota, già tester in Formula 1 per Renault e Marussia, era rimasta coinvolta lo scorso anno in un terribile e sfortunato incidente durante alcuni test aerodinamici a Duxford, in Inghilterra, in seguito al quale aveva perso l'uso dell'occhio destro. "Cari amici - si legge in un comunicato emesso dalla famiglia - Maria se n'è andata. E' volata in cielo come tutti gli angeli. Ringraziamo il Signore per averci dato la possibilità di farla restare con noi un anno e mezzo in più". Ancora sconosciute le cause del decesso, ma secondo le prime notizie si tratterebbe di una morte dovuta a cause naturali: ad accorgersene sarebbe stata la sua assistente stamane verso le 7, la quale avrebbe subito chiamato i soccorsi, giunti sul posto purtroppo inutilmente. Dopo l'incidente, avvenuto al volante della Marussia in circostanze del tutto particolari (la De Villota aveva difatti perso il controllo della vettura, finendo per impattare con il casco contro il piano di carico rimasto aperto del camion della scuderia), la spagnola aveva seguito un lungo e tormentato programma di riabilitazione, accompagnato da diverse operazioni di chiurgia facciale. Recentemente Maria aveva fatto ritorno nel paddock in occasione dello scorso Gp di Spagna; inoltre, era diventata consulente della Fia sul tema della sicurezza stradale, scegliendo di mostrare pubblicamente le foto del casco che le aveva salvato la vita in occasione dell'incidente. Infine, era pronto per la pubblicazione in Spagna un libro dal titolo "La vida es un regalo", nel quale la pilota raccontava come fosse riuscita a risollevarsi dall'incidente in seguito al quale, oltre alla perdita dell'occhio destro, aveva dovuto fare i conti con l'assenza di sensibilità nella parte destra del viso oltre che alla perdita dell'olfatto. Solo poche ore fa, l'ultimo post su Twitter, con una fotografia in compagnia di un vecchio amico, accompagnata da quell'immancabile sorriso che l'accompagnava nel suo cammino. Quel sorriso che oggi tutti, nel mondo del motorsport, ancora increduli rimpiangono.