Elio De Angelis, trent'anni dopo
Un pilota che in carriera ha forse raccolto meno di quanto avrebbe meritato, distinguendosi comunque quale grande protagonista a bordo di vetture prestigiose quali Lotus e Brabham. Proprio su quest'ultima, purtroppo, fu vittima del crash che si rivelò fatale. Oggi, a trent'anni di distanza dalla sua scomparsa, andiamo a ripercorrere la sua carriera.
Elio de Angelis nasce il 26 marzo 1958 a Roma. Inizia la sua carriera all'età di 14 anni sui kart, e grazie ad i successi ottenuti passa nel 1977 a correre nella Formula 3 italiana, diventando nello stesso anno campione con un largo vantaggio rispetto a Pierluigi Ghinzani. Partecipa anche alla Formula 3 Europea e termina settimo al debutto. L’anno seguente sale in Formula 2 senza però ottenere risultati degni di nota, ma la vittoria del Gran Premio di Montecarlo in Formula 3 gli vale l’interesse di diverse scuderie che corrono in Formula 1, tra cui la stessa Ferrari.
La Shadow decide di offrire la possibilità a Elio di debuttare in Formula 1 a soli 20 anni. Il contratto però prevede che il pilota dovesse pagare alla scuderia 25.000 dollari a ogni Gran Premio per assicurarsi il sedile. Il romano riesce a trovare degli sponsor e ad assicurarsi il sedile per tutto il resto della stagione. Nella sua prima annata in Formula 1, Elio riesce ad ottenere i primi punti iridati nell’ultima gara, il Gran Premio degli Stati Uniti Est, con un ottimo quarto posto.
Colin Chapman, impressionato dalle buone prestazioni ottenute da De Angelis, nonostante la scarsa competitività della DN9, decide di assumere il pilota italiano dopo aver pagato una cospicua penale alla Shadow per rescindere il contratto triennale che lo legava a questa scuderia. Il 1980 è quindi il primo anno di Elio de Angelis con la Lotus, con cui riesce ad ottenere il primo podio in carriera nella seconda gara della stagione, il Gran Premio del Brasile. Nel corso della stagione la monoposto mostra diversi problemi ma Elio conquista diversi punti con il sesto posto in Austria e due quarti posti in Italia e nel Gran Premio degli Stati Uniti Est, terminando settimo in campionato con 13 punti.
Per la stagione 1981, Elio si ritrova come compagno di squadra Nigel Mansell, che già nella passata stagione aveva svolto il ruolo di collaudatore e corso due gare con una terza monoposto. Proprio nel numero di Sportweek di questa settimana, Nigel Mansell ha ricordato Elio con queste parole: “Era un uomo pieno di fascino, carismatico, suonava benissimo il pianoforte. Per questo l’Elio pilota mi piaceva, ma l’Elio uomo era ancora meglio." Nello stesso anno cominciano le difficoltà in casa Lotus: la FIA dichiara illegale la rivoluzionaria Lotus 88 e lo sponsor David Themie viene arrestato. Nonostante i problemi della scuderia, Elio riesce a segnare dei punti nelle prime tre gare della stagione. Dopo che il team inglese salta il Gran Premio di San Marino per protesta contro la Federazione, Elio fa segnare punti in altre sei gare e finisce la stagione con un ottavo posto e quattordici punti ottenuti.
La stagione seguente comincia con lo sciopero dei piloti prima del Gran Premio del Sud Africa, durante il quale Elio suona il pianoforte che i piloti avevano utilizzato per bloccare la hall dell’albergo. Dopo che lo sciopero si conclude, il pilota italiano ottiene un ottavo posto in gara. Dopo cinque ritiri e cinque piazzamenti a punti, Elio de Angelis riesce ad ottenere la prima vittoria in carriera nel Gran Premio d'Austria, dopo aver resistito per cinque giri agli attacchi di Keke Rosberg ed un arrivo in volata che lo vede prevalere per appena 5 centesimi. De Angelis in un’intervista su Autosprint n°33 del 1982 racconta le ultime fasi di quella gara: "Ho mancato una marcia, il che mi è costato un secondo. È stato allora che Rosberg mi è venuto sotto. Ho pensato che dovevo farcela a tutti i costi: l'ho bloccato in ogni modo, non poteva assolutamente passare.” Ottiene inoltre punti nel Gran Premio di Svizzera, corso sulla pista francese di Digione, con un sesto posto e conclude la stagione con il nono posto e 24 punti.
Nel dicembre del 1982 Colin Chapman muore per un infarto ed il team passa nelle mani di Peter Warr. La stagione 1983 si rivela un inferno per il pilota romano, fino all’arrivo del progettista Gerard Ducarouge che realizza a tempo di record la Lotus 84T con cui il pilota romano riesce a concludere a punti nel Gran Premio d’Italia con un quinto posto e ad ottenere la prima pole in carriera nel Gran Premio d’Europa.
La stagione 1984, caratterizzata dal dominio McLaren del duo composto da Niki Lauda e Alain Prost, si rivela per Elio de Angelis una stagione molto positiva. Nel Gran Premio del Brasile conquista la pole position e termina terzo in gara. Nel resto dell’anno riesce a conquistare altri tre podi e altri sette piazzamenti nella zona punti, che gli permettono di concludere al terzo posto con 34 punti.
Dopo questa stagione Nigel Mansell lascia la Lotus per la Williams ed il pilota romano si ritrova come compagno di squadra l'astro nascente Ayrton Senna. La stagione 1985 comincia bene, con Elio de Angelis che nelle prime quattro gare raccoglie due podi e una vittoria a Imola, ottenuta grazie alla squalifica di Alain Prost per la monoposto sottopeso di due chili. Con questo successo, Elio si trova in testa al mondiale di Formula 1 e conquista un altro podio, salendo sul terzo gradino del podio nel Gran Premio di Montecarlo. In seguito, la supremazia McLaren torna a manifestarsi ed il pilota romano ottiene il quinto posto in sei Gran Premi ed un sesto. Conclude il Mondiale con il quinto posto e 33 punti e decide di lasciare la Lotus, ormai concentrata principalemente su Ayrton Senna, per passare alla Brabham come sostituto di Nelson Piquet.
Arrivato nella nuova scuderia Elio si ritrova a guidare la BT55 detta “sogliola”, poiché risultava essere molto bassa obbligando il pilota a restare in una posizione quasi sdraiata alla guida. La monoposto si rivela decisamente poco competitiva ed Elio non riesce ad andare oltre l’ottavo posto nel Gran Premio del Brasile, mentre nelle altre gare alle quali prende parte è costretto al ritiro. Il 14 maggio, durante una sessione di test a Le Castellet, l'alettone posteriore della BT55 si stacca improvvisamente mentre De Angelis procede ad alta velocità. La vettura decolla, urta violentemente contro le barriere, si ribalta e prende fuoco. Diversi piloti, tra cui Nigel Mansell, Alan Jones e Alain Prost tentano di estrarre dall’abitacolo il pilota senza però riuscirci e solo con l’intervento di alcuni meccanici e commissari la manovra viene portata a compimento. L’elicottero di soccorso arriva soltanto dopo 30 minuti per trasportare De Angelis all’ospedale di Marsiglia, ma il pilota spira il giorno dopo a causa dell’asfissia provocata dal fumo dell’incendio, il 15 maggio 1985.
Una tragedia che desta una grande impressione in Italia ma in tutto il mondo del motorsport, per la scomparsa di un pilota veloce e di un ragazzo straordinario, capace di lasciare un grande vuoto sia nella Formula 1 di ieri ma anche in quella di oggi.
Chiara Zaffarano