F1 | Chi occupa le ultime posizioni dopo i test in Bahrain?
In F1 esiste solo un primo posto: i test in Bahrain hanno indicato qualche candidato alle ultime posizioni?
A valle della tre giorni di test F1 in Bahrain, abbiamo cercato di chiarire le idee in merito ai rapporti di forza in pista. Nel passato i test fornivano una prima fotografia di quello che (più o meno) avremmo visto nel proseguimento della stagione, soprattutto per quanto riguardava le ultime posizioni, "zona" della griglia per la quale è più facile fare delle previsioni. Sfortunatamente i tre giorni in Bahrain hanno costituito una distanza fin troppo limitata per dirimere la confusione anche sui reali contorni della situazione prestazionale in fondo al gruppo.
I soliti nomi?
Racing Bulls a parte, che pare aver trovato linfa vitale nella nuova identità meno radicata a Faenza, possiamo prospettare quantomeno un avvio di stagione nelle ultime file per Alpine, Williams, Stake F1 Team e Haas. Questa prospettiva non rappresenta una grande novità rispetto al 2023, se non per un'evidente retromarcia di Alpine. Partiamo da un dato in controtendenza rispetto all'argomento: i numeri raccolti durante i test vedono Haas svettare per numero di giri globalmente coperti, primato bissato tra i piloti con Kevin Magnussen.
Proprio il danese chiude la lista dei tempi aggregati sulle tre giornate, a tre secondi di distanza dalla vetta. Va notato che il penultimo di questa lista, Logan Sargeant (Williams) ha girato mezzo secondo più rapidamente, ma con gomme di una mescola più morbida. Alla prestazione di Sargeant fa da contraltare il tempo di Alex Albon, capace di salire in top-10. Stessa situazione per Stake F1 Team, nella parte bassa della lista con Valtteri Bottas e con una fantastica top-10 di Guanyu Zhou. Le Alpine, invece, risiedono consistentemente nella parte bassa della lista, con Esteban Ocon e Pierre Gasly rispettivamente sedicesimo e diciassettesimo.
I tempi non dicono tutto
Come abbiamo avuto modo di notare in un precedente articolo, la lista dei tempi dice poco, non avendo a disposizione i dati operativi dei programmi del test. Possiamo tuttavia segnalare alcune peculiarità che possono aiutare nell'analisi.
Haas e Alpine hanno coperto programmi meno centrati sulla ricerca della prestazione secca, ma sui long run. Entrambe le scuderie sembrano aver bisogno di tempo per comprendere meglio la vettura, ma per diversi motivi. La scuderia americana ha basato la monoposto attuale su un concetto tecnico ancora parente di quello visto nel 2023, arrivato (per stessa ammissione del team) a un vicolo cieco nelle potenzialità di aggiornamento. Probabilmente questo comporterà una stagione a bassissimo profilo per gli americani, che non sembrano avere il drive necessario per sollevarsi da questa situazione.
A proposito di motivazione, Alpine sembra subire un periodo negativo da questo punto di vista. La vettura sembra difficile da guidare e il fatto di avere perso per strada molti elementi importanti sembra aver azzerato le motivazioni della scuderia transalpina. Probabilmente Alpine avrà bisogno di tempo per “sbloccare le prestazioni”, terminologia ormai abusata quando si parla di monoposto difficili da interpretare. I transalpini hanno le potenzialità per tornare sui livelli dello scorso anno, del resto sono Costruttori, sempre che questa sensazione di “noia” scompaia presto.
Chi può puntare a qualcosa di più
Stake F1 Team e Williams sembrano avere qualcosa in più. In attesa dell'arrivo di Audi la scuderia svizzera pare avere impiegato in maniera più spinta i mezzi tecnici Sauber. Secondo alcuni osservatori i vari strumenti di simulazione degli elvetici hanno fornito dati che hanno trovato correlazione in pista. Da bordo pista la C44 pareva un po' instabile, ma il lavoro sull'assetto pare aver restituito una monoposto sincera, prevedibile e coerente.
La scuderia britannica ha chiuso la tre giorni di test con il numero più basso di giri inanellati, non una grandissima notizia per chi ha presentato la monoposto a ridosso dei test con qualche problema da correggere in tempo per i primi giri. Secondo le dichiarazioni dei piloti, la nuova Williams ha caratteristiche diverse dal precedente modello e per questo necessita una guida differente. Punti deboli a parte, nel terzo giorno la scuderia di Grove pareva aver trovato un pacchetto più completo, specie sul passo gara. Alex Albon ritiene che la Williams abbia una "macchina decente con cui correre" dopo aver fatto "grandi progressi" nell'ultima sessione. Probabilmente la Williams può ambire subito a qualche punticino, l'unica debolezza visibile rimane l'attacco a una punta con il pilota anglo-thailandese.
Luca Colombo