Danilo Petrucci ha raccontato su Instagram la tappa che gli ha consegnato il primo successo nella Dakar, competizione approcciata dal pilota Terni proprio in questa 44^ edizione. "Petrux" si è collegato in diretta su Instagram descrivendo i momenti salienti della Stage 5 (giorno 6), parlando delle disavventure iniziali, del confronto finale con Ross Branch - battuto per due secondi - e della penalità di Toby Price. Nel mezzo l'incontro con un cammello nero, protagonista di una vicenda singolare che poteva chiudere in anticipo la Dakar di Danilo Petrucci. Le dichiarazioni post-prova speciale sono però partite con qualche considerazione sul ritiro dalla MotoGP, categoria sulla quale Petrucci ha basato tutta la sua vita:

"Non ho parole perché quando ho fatto la mia ultima gara di MotoGP ero molto triste, ovviamente. Sin da piccolo ho sempre sognato di diventare Campione del Mondo e fino all'ultimo momento ci ho sperato. Per me lasciare la MotoGP è stato davvero difficile perché quando lavori per trent'anni su quel determinato sogno e poi non riesci nel tuo obiettivo è dura."

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PRIMI 60 KM DA BRIVIDO: PETRUCCI E IL CAMMELLO NERO

"Oggi devo dire che sia stato davvero tutto fighissimo, anche se il giorno è partito male perché dopo 60 km, in un curvone veloce a sinistra posizionato su una collinetta di sabbia, ho trovato un gruppo di cammelli. Ce n'era uno nero proprio nella mia direzione, ho provato ad evitarlo ma sono finito in dei camel grass (ciuffi d'erba). Ne ho preso uno, sono saltato e poi atterrato di punta cappottandomi. Ho pensato che la mia Dakar fosse finita ma grazie alle cadute in MotoGP (ride, ndr) non mi sono fatto niente. Mi sono tirato su cadendo di nuovo subito dopo, a piedi. Vedendo le foto potete subito accorgervi dell'assenza del parafango, del paramani e dei danni nella parte sinistra. Ho rotto anche i pantaloni, rimasti giù per metà tappa. Sono ripartito pensando che per oggi l'unico obiettivo fosse quello di riportare la moto a casa.

LA STRATEGIA VINCENTE DI SEGUIRE KEVIN BENAVIDES E DANIEL SANDERS

"Ho lasciato passare Kevin Benavides ma dopo un po' ho visto che non allungasse il distacco e siamo arrivati alla zona rifornimento insieme. Nella pausa ho cercato di rimettere in ordine airbag, pantaloni, occhiali e subito dopo sono riparto insieme a Benavides e Sanders. C'era una distesa enorme simile alla pianura padana, ricca di pietre: quel tratto l'ho percorso dietro a loro due riuscendo a tenere il passo. In quella zona c'era tanto vento e, di conseguenza, molta polvere."

Fonte: KTM Factory Racing - Facebook

"Ad un certo punto io e Sanders ci avviciniamo a tre Yamaha, quelle ufficiali guidati da Branch, Short e van Beveren. Sanders si è catapultato verso il terzetto in un tratto decisamente rovinato dalla pioggia di questi giorni ed io l'ho seguito per non perdere il riferimento. Dopodiché siamo arrivati in un territorio pianeggiante con visibilità nulla a causa di un nube molto densa. Io e Sanders abbiamo percorso quei dieci km a 150 km/h senza vedere niente, lui è davvero fortissimo."

IL DISTACCAMENTO DA SANDERS E LA BATTAGLIA FINALE CON ROSS BRANCH

"Arrivati al km 274 abbiamo incontrato un wadi (fiume secco) nel quale era posizionato un waypoint che non siamo riusciti a trovare in poco tempo. Sono tornato indietro e non so come l'ho raggiunto e ho proseguito, stavolta da solo. Dietro di me c'erano due Yamaha che ho staccato prima delle dune, dove Ross Branch ha fatto la differenza. Alla fine ho vinto di due secondi proprio su Branch, che in 45 km mi ha recuperato 1' e 58" visto che mi partiva 2' avanti (ride, ndr). Alla fine sono arrivato secondo ma Price mi aveva già anticipato della possibile penalità, se ne era già accorto mentre gareggiava."

UNICO PILOTA AD AVER VINTO UN GARA IN MOTOGP E UNA TAPPA NELLA DAKAR

"Ho pensato a tutti gli sforzi fatti nella mia vita. All'ultima gara della MotoGP mi è stato detto che 49 piloti abbiano vinto due o più GP nella storia, ora invece sono il solo che abbia vinto una gara in MotoGP e una speciale della Dakar. Posso andare in pensione contento (ride ancora, ndr). Tutto è andato bene, sono stato fortunato con quel cammello e sono contentissimo. Domani dovrò partire davanti in un tappa già affrontata dalle macchine, anche se il percorso è un po' diverso. Sarà difficile fare da battistrada ma sinceramente non mi interessa, domani mi farò una bella endurata di 300 km, come da Bologna a Roma, con 100 km di trasferimento prime e dopo la speciale."

Matteo Pittaccio Leggi anche: DAKAR 2022 | MOTO: PRICE PENALIZZATO, PETRUCCI VINCE PER LA PRIMA VOLTA