Pirelli non ci sta e passa al contrattacco
E' arrivata nella tarda serata di una domenica decisamente "movimentata" la risposta ufficiale della Pirelli, in merito alle accuse nemmeno tanto velate di Sebastian Vettel dopo quanto accaduto sulla vettura numero 5 del pilota tedesco nel corso del Gran Premio del Belgio. Riportiamo dunque testualmente quanto recita il comunicato del fornitore unico di pneumatici:
PIRELLI: INASCOLTATA DUE ANNI FA NOSTRA RICHIESTA DI FISSARE UN LIMITE AL NUMERO DI GIRI EFFETTUABILI CON GLI STESSI PNEUMATICI
Spa-Francorchamps, 23 agosto 2015 – In merito a quanto accaduto oggi al Gran Premio del Belgio, Pirelli sottolinea che: Fin dal novembre 2013, Pirelli aveva chiesto che venisse fissato per regolamento, oltre all’indicazione degli altri parametri per il corretto impiego delle gomme, anche il numero massimo di giri effettuabili con lo stesso set di pneumatici. La richiesta non venne accolta. La proposta prevedeva un chilometraggio massimo equivalente al 50% della durata del Gran Premio per la gomma Prime e del 30% per la Option. Tali condizioni, se applicate oggi a Spa, avrebbero fissato a 22 il numero massimo di giri percorribili con le gomme a mescola Medium.
Appare dunque chiara l'intenzione della casa milanese di demandare le colpe in parte alla Federazione Internazionale, rea di non aver reso effettiva la richiesta di cui sopra, e in parte anche alla Ferrari, colpevole di aver azzardato oltre il limite previsto dalla stessa Pirelli. Ma a questo punto, e senza voler colpevolizzare nessuno, i dubbi permangono: perchè Paul Hembery, il responsabile delle attività in pista, intervistato nel corso della gara e interrogato sulla reale possibilità di riuscita della strategia del Cavallino, non ha categoricamente affermato che non sarebbe stata possibile? Perchè la Pirelli, avendo parametri ben precisi che sconsigliavano questo tipo di azzardo, in nome della tanto decatantata sicurezza, non ha preteso che la Direzione Gara imponesse il pit-stop alla Ferrari di Vettel?
Tutte queste domande inevitabilmente ci riportano verso un regolamento sportivo che di sportivo non ha nulla, in quanto da un lato c'è un patron che, per vendere il suo prodotto, snatura un regolamento tecnico allontanando gli spettatori invece che avvicinarli, mentre dall'altra parte c'è un costruttore che si trova tra l'incudine ed il martello, finendo comunque per scontentare qualcuno ogniqualvolta venga presa una decisione. Non ci meraviglieremmo se, in un prossimo futuro, venisse imposto ai team quanti giri percorrere con una mescola. Sarebbe davvero un'altra picconata alla gloriosa storia della Formula 1 scritta, oltre che da piloti leggendari, anche di menti geniali che nel corso degli anni hanno realizzato svariate innovazioni che al giorno d'oggi troviamo anche sulle nostre macchine di serie. E sicuramente non per merito del regolamento sportivo...
Vincenzo Buonpane
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