Quella di Suzuka è una prima fila da sogno: i duellanti per il mondiale partiranno (finalmente!) di nuovo affiancati. Per gentile concessione di Valtteri Bottas, autore del secondo tempo, Vettel è riuscito ad agguantare il secondo posto dopo una qualifica chiusa a quasi cinque decimi da Hamilton. Troppo forte la Mercedes su questa pista e in queste condizioni: mai così a loro agio le Frecce D'argento sul tracciato tecnico di Suzuka, e la vicinanza dei tempi tra i due piloti per una volta lo testimonia. Mentre Hamilton ottiene la 71ma pole in carriera, mettendo così il suo personale sigillo in qualifica su ognuno dei circuiti in calendario, la Ferrari fa più fatica e si aggrappa al suo condottiero che continua a esternare fiducia:"Non è andata male, la nostra macchina aveva un buon bilanciamento  - ha sottolineato Vettel - Forse ci è mancato qualcosina a livello di prestazione, ma tutto sommato è stata una buona giornata e dovremmo andare meglio in gara" . C'è da credergli, visto il salto di qualità che la SF70-H ha più volte mostrato dal sabato alla domenica.

C'è però una battaglia da vincere alla prima curva, perché se Vettel non riuscirà a stare davanti ad Hamilton, questi potrebbe seriamente scappare via, e la gara si metterebbe molto in salita. Per non parlare del campionato. "La settimana scorsa non sono parsi molto veloci, ma questo weekend sono tornati alla normalità - ha continuato Vettel - Quest'anno siamo sempre stati molto vicini e mi aspetto che sia così anche domani". Ed è la speranza, forse l'unica, a cui i tifosi della Rossa ancora si aggrappano.

Quasi una provocazione verso Niki Lauda che ieri aveva apertamente indicato la Ferrari come la macchina più forte in questo momento, ma che oggi invece si gode il super tempo di Hamilton che ha demolito il record della pista di Schumacher che resisteva dal 2006. Tempi comunque velocissimi, con la pole position abbassata di oltre tre secondi rispetto a quella nel 2016 di Nico Rosberg. Già all'inizio dell'anno infatti, la pista di Suzuka era stata indicata dalla Pirelli come una delle più rappresentative per valutare l'impatto delle nuove gomme con più grip. La famosa curva 130R si percorre ormai in pieno ad oltre 320 km/h e la sequenza delle "esse" nel primo settore è diventata ancora più veloce. 

Se Vettel si gode un accenno di buona sorte approfittando della retrocessione di Bottas, altrettanto non può fare Kimi Raikkonen.  Disastroso con un botto in FP3 che gli costa cinque posizioni di penalità per la sostituzione del cambio, mentre nelle qualifiche non va oltre un anonimo sesto tempo alle spalle di entrambe le Red Bull. Domani partirà da centro gruppo e non potrà dare alcun aiuto a Vettel, che invece dovrà vedersela anche con Ricciardo e Verstappen.

Saranno 53 giri d'attacco: l'imperativo è stare davanti ad Hamilton qualunque cosa accada, per cercare di ridurre il distacco mondiale e tenere vive le speranze di titoli. Forse compromesse, ma certo mai abbandonate.

Stefano De Nicolo'