F1 | Quali sono i cinque temi emersi dopo i test del Bahrain
Alla fine dei test in Bahrain, analizziamo i 5 (+1) temi emersi che avranno una prima risposta dal prossimo weekend.
Se la Ferrari ha chiuso al comando i test invernali con Sainz e Leclerc davanti a tutti nel secondo e terzo giorno di attività, la sensazione è che la Rossa debba inseguire la Red Bull. Tra chi lascia con una serie di certezze e chi invece inizia il Mondiale con delle incognite, valutiamo i temi principali emersi dai test in Bahrain.
Red Bull è il riferimento per tutti
Tutto cambia purché nulla cambi. Sembra questo il mood con il quale la Formula 1 approccerà il via del Mondiale 2024. Perché Red Bull ha cambiato molto dalla RB19 alla RB20, ma il risultato sembra essere sempre lo stesso. Il team campione del Mondo sarà il benchmark di riferimento da giovedì, quando scatteranno le libere. E anche le impressioni di Max Verstappen lasciano intendere che la RB20 sia nata bene, con l’olandese che ne ha elogiato il bilanciamento, ammettendo come a Milton Keynes ritengano come questo nuovo concetto dia la possibilità di trovare molto più potenziale. Molto più rispetto a quello espresso dalla RB19 vincente in 21 occasioni. Tanto che, in conferenza stampa, si è lasciato andare ad un annuncio che può spaventare i rivali.
La vettura è migliore di quella dello scorso anno, ma penso che tutti hanno delle vetture migliori rispetto alla scorsa stagione.
Nell’ultima giornata di prove, Verstappen ha anche fatto una simulazione di gara completa, compiendo i 58 giri su una strategia che prevedeva soft-hard-media (se consideriamo i compound che ci saranno il prossimo weekend). Verstappen ha lavorato su un primo stint di 16 giri dove è stato molto costante sul 37.1 (ripetuto in 6 occasioni, inframezzato da 5 giri in 37.2 e un giro in 37.0), prima di passare su gomma hard nuova (tenuta per altri 16 giri fatti tra il 36.8 e il 37.0) e chiudendo con gomma media a un ritmo pari ai due stint precedenti. Grande costanza e basso degrado. Ma non c’è da vedere i tempi, perché l’olandese avrebbe girato in tutti gli stint con molto carico di benzina. E, alla fine, lo stesso Verstappen si è mostrato molto soddisfatto alla fine dei test. Gli avversari, quindi, sono avvisati.
Non ci siamo concentrati sui tempi sul giro, penso fosse più importante lavorare sui long run e ottenere una comprensione migliore della vettura. Ci siamo concentrati sul programma di lavoro, sembra che le cose siano positive, sono abbastanza contento della vettura e del suo comportamento. Quando poi approcceremo il weekend, sarà questione di fine tuning a livello di bilanciamento in base alle circostanze. Penso che il test sia stato positivo, abbiamo imparato molto da tutte le piccole cose che abbiamo modificato e sappiamo già cosa vogliamo fare e su cosa ci concentreremo settimana prossima.
Che Red Bull voglia “distruggere la concorrenza” come ha detto Daniel Ricciardo che li conosce bene?
I CAMPIONI DEL MONDO SONO SCOSSI DAL CASO HORNER
Ma se le prestazioni della RB20 fanno ben sperare, a tenere banco in casa Red Bull è il caso Horner che, secondo una serie di fonti dall’Inghilterra (Daily Mail su tutti), sembra possa risolversi prima del prossimo Gran Premio del Bahrain. Se Horner dovesse aver chiuso qui il suo ventennale regno a Milton Keynes, la conclusione è la peggiore che si potesse pensare e le conseguenze rischiano di essere pesanti per Red Bull. Horner è infatti la figura chiave del progetto e anche da lui passa il futuro del team stesso, che dal 2026 si appresta a diventare costruttore a tutto tondo con la divisione Powertrain, voluta fortemente da lui stesso. Se questo grosso scossone metterà in dubbio la dinastia Red Bull è tutto da vedere. Ma avere chiarezza sulla posizione di Horner, accusato di comportamento inappropriato e al centro di un’indagine interna, è un’esigenza sulla quale si sono mossi anche Zak Brown e Toto Wolff, che non si sono tirati indietro nel mettere benzina sul fuoco.
Ferrari “su un altro pianeta”
Ferrari lascia il Bahrain con la certezza che la SF-24 sia una vettura nata bene e che sia di gran lunga migliore rispetto alla SF-23. Certezza raggiunta al termine di tre giorni nei quali Ferrari ha percorso 2251 km (423 giri, pari a più di 7 GP) completando il proprio programma di lavoro. C’è serenità nel box della Scuderia, una sensazione confermata da Charles Leclerc che, in conferenza stampa, ha ammesso come la nuova Rossa sia “una vettura più semplice” e lo sia stata sin dal primo giro svolto al simulatore.
Anche in pista è stato così, il feeling è stato buono, siamo stati capaci di essere subito costanti. Questo ci aiuterà con i long run. Però guidabilità e competitività sono due cose separate. Lo scorso anno facevamo parecchia fatica ad essere costanti perché la vettura andava dappertutto non appena c’era un po’ di vento. Ma non significa che, specialmente in qualifica, otterremo grandi risultati per forza. Dobbiamo comunque lavorare molto e capire dove saremo venerdì prossimo. Sono comunque convinto che abbiamo fatto anche uno step in avanti dal punto di vista della gestione della gomma, perché con gomma usata le debolezze della vettura sono più visibili e con questa vettura dovrebbe essere meglio.
I principali miglioramenti risiedono nel consumo della gomma, meno accentuato rispetto alla precedente, e la risposta in condizioni di vento, dove la SF-24 è sembrata “molto migliore” della precedente. In pista la Ferrari è indicata come la prima rivale della Red Bull. Leclerc nella simulazione di gara svolta venerdì ha utilizzato le stesse mescole di Verstappen (nello stesso ordine), ma è stato un po’ più lento dell’olandese. Meno costanza e giri finali del primo stint (più lungo di 2 giri rispetto a quello di Max) sul 38.3 di media, ma con un secondo e un terzo stint molto competitivi e che fanno ben sperare a Maranello. Buone sensazioni confermate anche dal team principal Frédéric Vasseur, secondo il quale Ferrari ora è “su un altro pianeta”, in riferimento al consumo gomma.
Con la costanza e il ritmo gara, il degrado che abbiamo avuto nelle simulazioni e negli stint più lunghi è di un altro pianeta rispetto allo scorso anno. Su questo abbiamo fatto un passo avanti, ma ora è questione di essere non solo costanti ma veloci. Dobbiamo comunque stare attenti alle conclusioni da trarre dopo questo test. Se si prendono le classifiche dei test dello scorso anno, queste non hanno avuto nulla da condividere con quella del sabato del weekend. Dobbiamo credere nei piloti perché il loro feedback è stato positivo e abbiamo visto molto sviluppo. Red Bull però è ancora avanti.
COME STANNO GLI ALTRI
Tra gli altri, nella prima metà dello schieramento si confermano McLaren, Mercedes e Aston Martin. La prima, come ammesso dal TP Andrea Stella, ha vissuto un test “migliore rispetto a quelli delle ultime due stagioni”, confermando il salto di qualità visto nella seconda parte del 2023. Secondo le analisi, il team di Woking si candida ad essere sul podio, dietro Red Bull e Ferrari. Anche se la nuova monoposto ha sofferto di qualche problema di affidabilità. Lo stesso Stella ha cercato di tenere basse le attese in vista del prossimo weekend.
Siamo sicuramente in una posizione migliore dell’anno scorso, ma penso che dobbiamo essere realisti. Ci sono dei team che sembra siano stati capaci di compiere un buono step. Mi aspetto che la prima gara sia difficile per noi, il Bahrain per la nostra vettura non è la pista ideale. Nelle curve lente la vettura è un po’ difficile e qui ce ne sono tante. Comunque la direzione è buona e dovremmo essere capaci di estrarre il potenziale nel corso dell’anno.
Mercedes invece ha la consapevolezza di essere “in una posizione decisamente migliore di 12 mesi fa” con un feedback, da parte dei piloti, che è “molto diverso e molto positivo”, secondo le parole di Andrew Shovlin. Feedback che rivela come la W15 sia una vettura migliore e più stabile da guidare rispetto alle ultime due monoposto della Stella. In particolare, il posteriore sembra sia ora più stabile e prevedibile. George Russell l’ha definita come “un’ottima base di partenza”, sensazione confermata anche da Lewis Hamilton. Il quale ha però aggiunto come Mercedes non sia “ancora dove vogliamo essere”.
In casa Aston Martin, la AMR24 è definita come “un passo avanti” rispetto al 2023 ma non c’è da aspettarsi una ripetizione del colpo di scena dello scorso anno. Resta comunque un certo ottimismo per Fernando Alonso, che ha promosso la nuova vettura del team inglese nonostante abbia già un sospetto su come possa finire la stagione.
Sicuramente la vettura lascia sensazioni migliori, c’è più performance e siamo felici dei dati raccolti e delle sensazioni. Penso che tutti però abbiano fatto un passo avanti, vedendo anche i concetti e le idee che sono simili per tutti.
Visa Cash App RB nuova Racing Point?
Nel paddock le novità della Red Bull sono finite sotto la lente d’ingrandimento per la decisione di intraprendere una nuova strada staccandosi totalmente dai concetti che hanno reso vincente prima la RB18 e poi la RB19. Ma c’è un’altra vettura che ha tenuto alta l’attenzione degli addetti ai lavori. Parliamo della VCARB01, la monoposto che la Visa Cash App RB schiererà quest’anno. Si ripeterà un caso Racing Point? Secondo Laurent Mekies, nuovo team principal della scuderia di Faenza, la RB ha “senza dubbio lavorato in modo corretto”.
Siamo all’opposto della Racing Point del 2020. È giusto condividere delle componenti, ma questa squadra sta copiando più degli altri? Assolutamente no. Basta vedere la macchina. Ci sono vetture molto più vicine a Red Bull rispetto a noi. Se uno vede ciò che ha fatto Red Bull quest’anno, la domanda non si pone neanche.
Ma gli avversari non la vedono allo stesso modo e tra i più critici c’è Zak Brown che, nel corso di una delle sessioni di conferenze stampa, ha puntato invece il dito contro un regolamento che – allo stato attuale – non darebbe benefici allo sport.
Nessuno sport, che io sappia, permette la comproprietà di due squadre che competono tra di loro. Lo sport continua ad evolvere e penso che, nell’era del budget cap, sia passato all’obiettivo di avere 10 squadre indipendenti dal punto di vista sportivo, politico e tecnico. Penso che loro (Red Bull, ndr) stiano rispettando il regolamento. Ma io ho un problema con il regolamento e penso che la FIA debba prendere provvedimenti. Come ha detto Helmut, lui cercherà di massimizzare l’opportunità, che è ciò che farebbero tutti se fossimo in possesso di due team. Ma penso che, se l’obiettivo del budget cap è di avere un equo campo di battaglia, le regole scritte non siano le stesse per tutti e che ci siano coppie di team. Anche la situazione di team A/B non livella il campo. Serve prenderne atto e la FIA deve farlo attraverso il regolamento.
A rispondere alle parole di Brown ci ha pensato Christian Horner, che prima ha smentito Brown nel riferimento ad altri sport, citando il caso Lipsia-Salisburgo (entrambe di Red Bull) in Champions League e poi si è affidato alla storia per sottolineare l’impegno di Red Bull in Formula 1.
Red Bull ha due team che giocano in Champions League (Lipsia e Salisburgo, ndr). Bisognerebbe fare un passo indietro, quando Bernie Ecclestone e Max Mosley hanno approcciato Dietrich Mateschitz nel 2005 per comprare la Minardi, che era perennemente in difficoltà ed era insolvente e a un passo del fallimento. Dietrich ne ha preso atto, ha comprato la squadra, l’ha risollevata e ha investito molto in Faenza. Nel 2008, nel pieno della crisi, altri costruttori l’hanno colta come opportunità per lasciare la F1. Poi il regolamento si è evoluto, il team ha dovuto diventare un costruttore e quindi sono stati fatti altri investimenti nelle infrastrutture. Poi abbiamo avuto il COVID dove la Red Bull ha supportato entrambi i team. Red Bull è stata responsabile della ripresa della F1 dopo il COVID, con due gare dopo la pandemia. L’impegno di Red Bull verso questi due team è stato enorme e dovrebbe essere applaudito, piuttosto che essere deriso. I due team hanno diverse personalità, caratteri e sono nei limiti del regolamento. In realtà il rapporto è meno stretto rispetto a quello che altri team hanno con i loro motoristi. Perciò non capisco quale sia il problema e perché ci sia così tanto casino attorno al tema.
Quello che Horner però non ha considerato è che anche nel calcio la doppia proprietà ha causato problemi, tant’è che (in un’altra casistica) il Tolosa ha dovuto modificare il proprio consiglio di amministrazione per giocare in Europa quest’anno ed evitare compromessi che l’avrebbero esclusa a vantaggio del Milan. E anche il City Football Group dovrà fare lo stesso se Manchester City e Girona dovessero ritrovarsi entrambe in Champions nel 2024/25. Lo stesso dovrebbe essere applicato anche alla Formula 1, realtà in crescita negli ultimi anni, con FIA, FOM e Liberty Media che dovranno cercare di lavorare per provare a risolvere la questione, a vantaggio anche di Red Bull, in un futuro prossimo. Perché se è vero che Red Bull e Racing Bulls hanno diverse personalità e caratteri, è anche vero che il nuovo naming del team di Faenza sottolinea un legame più forte di quello che si vuole far credere. E se la VCARB01 dovesse inserirsi nel pacchetto di testa, qualcuno inizierà a fare affidamento alle carte bollate.
Bonus: la F1 ha un problema con i tombini?
I recenti episodi di Las Vegas e le due bandiere rosse causate dal sollevamento di un tombino nelle ultime due mattine di test sollevano dei timori all’interno del paddock su possibili problemi in ottica futura con i tombini. In conferenza stampa i piloti – su tutti Max Verstappen – hanno chiesto maggiori controlli su un aspetto che – anche con il budget cap – rischia di risultare di enorme importanza nel proseguimento della stagione.
Sicuramente con le vetture a effetto suolo la situazione è peggiore, ma anche noi guidiamo in punti dove le altre vetture non passano. Dovrebbe esserci un maggiore controllo, ma sappiamo che questo è un problema potenziale. Prima del weekend credo sia necessario fare un ulteriore controllo, è un must per i circuiti che non accada più che ci siano vetture che rischiano di danneggiarsi pesantemente data anche la presenza del budget cap.
Mattia Fundarò