Max Verstappen Red Bull Honda GP Gran Bretagna
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Il risultato del GP di Gran Bretagna fornisce la dimostrazione del teorema, che ormai ha la forma stucchevole dell'ovvio, per cui la Red Bull sia Verstappen-centrica: Max conclude a poco meno di un secondo e mezzo dal vincitore Lewis Hamilton, mentre Sergio Perez si perde al diciassettesimo posto, pagando ben due giri ai migliori.

Max a suo agio con i…limiti?

Che la Red Bull del campionato 2024 non abbia le prestazioni schiaccianti che hanno caratterizzato i modelli precedenti è ormai chiaro. A Silverstone la monoposto di Milton Keynes ha trovato, come da copione, passo in gara, ma solo con Max, che pare più a suo agio nell'esplorare quelli che sembrano i limiti della monoposto.

Sergio Perez paga in gara l'errore di ieri nelle qualifiche, che lo hanno relegato al penultimo posto in partenza, poi trasformato in una partenza ai box. Quanto l'errore fosse dovuto a una “distrazione” o a un non perfetto agio con la monoposto non è chiaro, nonostante quanto fatto vedere in gara confermi il poco feeling con una monoposto “difficile” per quanto riguarda l'espressione del potenziale.

Campionati

Nel Piloti Verstappen estende comunque la sua leadership nei confronti di Norris, conducendo con 255 punti contro i 171 dell'inglese, uscendo di fatto vincente da Silverstone. Il fatto che i punti vengano dispersi su una pletora di inseguitori piuttosto che su un pilota solo non fa altro che avvantaggiare il pilota olandese, alle prese con una monoposto non così schiacciante dal punto di vista delle prestazioni come le precedenti, fatto evidenziato dal primo posto nel Costruttori con un vantaggio cospicuo, ma non…enorme.

Contestualmente al GP di Gran Bretagna, le speculazioni sul futuro a medio-breve termine di Sergio Perez in (o, per meglio dire, fuori) Red Bull hanno ripreso corpo, nonostante il messicano abbia già siglato un contratto che lo lega per la prossima stagione alla scuderia di Milton Keynes. Il fatto che una testata rinomata come Auto Motor Und Sport riporti queste voci indica come qualcosa, probabilmente, si stia muovendo.

Il problema Perez

Recentemente Hemlut Marko, consulente Red Bull nella “galassia” Motorsport, ha sottolineato la necessità di avere una Visa CashApp RB che ritorni a funzionare come palestra per i futuri piloti Red Bull Racing, riprendendo il ruolo che fu della Toro Rosso. Effettivamente, come abbiamo sottolineato più volte, dall'arrivo di Max Verstappen nella scuderia maggiore, il programma junior Red Bull pareva essersi arenato.

Sergio Perez Red Bull Honda Silverstone Pit Stop
Credits: Pirelli Media Library

Va sottolineato che i programmi junior delle scuderie maggiori si trovano più o meno “in buona compagnia” in una fase di stasi, per quanto nel 2025 qualcosa si muova. Ferrari ha accasato Oliver Bearman in Haas (fatto che non succedeva dai tempi della fuoriuscita di Mick Schumacher dai ranghi della Rossa) e Mercedes sembra interessata a fare qualcosa di simile con Andrea Kimi Antonelli.

In questo contesto anche Red Bull avrebbe una carta spendibile, ovvero quel Liam Lawson che nella passata stagione aveva ben impressionato durante le gare in sostituzione dell'infortunato Daniel Ricciardo. Ovviamente, per perseguire la visione di Marko, la seconda scuderia del gruppo austriaco dovrebbe liberare posti nella seconda squadra, meglio ancora se promuovendo qualcuno nella prima.

Fonti vicine alla Red Bull indicano come l'accordo (per il 2025 più l'opzione per un altro anno) tra la scuderia e Sergio Perez includa inevitabilmente delle clausole di “uscita”. Il team, con Max come portavoce, proprio a Silverstone ha difeso l'operato di Checo di fronte alle domande dei giornalisti inerenti al poco supporto fornito dal messicano per la causa del Costruttori, visto l'avvicinamento di McLaren nelle prestazioni.

Un bottino magro

A Silverstone Perez è ulteriormente scivolato nel Piloti, uscendo dall'autodromo con un sesto posto a 118 punti: meno della metà di Max e a sette lunghezze dal duo Mercedes, che ad inizio stagione pareva distanziato in maniera stellare dal messicano. A Miami, non una gara straordinaria per Perez, Sergio ha concluso per l'ultima volta tra i primi cinque, ritornando a casa secondo nel Piloti con 33 punti di distanza da Verstappen.

Nelle successive sei gare Perez ha segnato solo 14 punti, con il minimo storico di qualifica e gara raccolto in quel di Silverstone. Dietro a questo calo di Perez dobbiamo per forza di cose cercare un problema di tipo tecnico con la monoposto, perché non possiamo pensare che dall'oggi al domani il messicano abbia perso qualsiasi capacità di guida. Bisognerà vedere se dopo la gara di casa, Red Bull vorrà analizzare la situazione per trovare un correttivo e proteggere meglio il risultato finale di squadra o, come la storia della scuderia insegna, imprimere una svolta sull'affidamento del volante della monoposto in gara.

Luca Colombo