"Il fatto è che noi abbiamo qualcosa da vendere e loro devono decidere se sono interessati a comprarlo, il prezzo che chiediamo è lo stesso che gli altri organizzatori stanno pagando in Europa. Non dovrebbe essere un dramma, ma per ora non sono stati in grado di chiudere l’accordo": furono queste le dichiarazioni del patron della Fom alla vigilia del weekend del Gran Premio d'Italia 2015, ridimensionate dopo l'incontro che lo stesso Mister E ebbe con il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e con il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni.

Ma a quasi un anno da quell'incontro la situazione, oltre a non migliorare, pare essere peggiorata e a gettare benzina su un fuoco già di per sè piuttosto ardente è proprio lo stesso Ecclestone che, in vacanza sull'isola di Hvar (nel golfo di Spalato, in Croazia ndr), all'Ansa ha dichiarato: "Stiamo cercando di risolvere il problema di Monza ma è molto difficile perché è un problema politico. Stiamo lavorando per trasferire il Gran Premio d’Italia da Monza ad Imola ma se non ci riusciamo, sarà goodbye al Gran Premio d’Italia".

Eppure la situazione tra Ecclestone e l'Automobile Club d'Italia sembrava essersi rasserenata nel mese di aprile, quando il Cda della Sias (la società che gestisce l'autodromo brianzolo) votò la revoca del mandato all'allora Presidente Andrea Dell'Orto, una revoca caldeggiata dallo stesso Ecclestone che rimproverava al manager milanese la negativa gestione economica del circuito oltre alla decisione di investire 4 milioni di euro nel progetto della variante al Curvone per portare la Superbike a Monza, togliendo di fatto risorse economiche importanti per la Formula 1.

La replica dell'Automobile Club non si è fatta attendere ed è arrivata per bocca del Presidente Angelo Sticchi Damiani: "In queste ultime ore abbiamo definitivamente risolto tutti i problemi che c’erano con gli Enti territoriali: la Regione, il Comune di Milano e di Monza e l’Ente Parco. Abbiamo trovato un accordo tra Aci Milano e Sias e stiamo predisponendo una offerta vincolante da inviare alla Fom entro i primi giorni della prossima settimana, probabilmente martedì (oggi,ndr). A questo punto non ci sono più problemi politici". 

Parole confermate anche da Fabrizio Sala, vice presidente della Regione Lombardia, che ha commentato in questo modo la querelle: "Dispiace che Ecclestone dica che gli ostacoli per il rinnovo della concessione con l’autodromo di Monza siano frutto di un “problema politico”, la Regione ha già fatto la sua parte. Solo alla fine dello scorso mese di maggio, ha confermato lo stanziamento di 5 milioni di euro all’anno necessari per chiudere il contratto. Ci fa piacere che anche il presidente dell’Aci Sticchi Damiani, che sta portando avanti la trattativa e che condivide l’obiettivo di rinnovare per Monza, abbia chiarito che non esiste alcun problema di natura politica e che la prossima settimana presenterà una offerta vincolante da inviare alla Fom. Ci auguriamo dunque che si giunga a una conclusione in tempi rapidi. Il Gran Premio d’Italia è Monza e fa parte della nostra tradizione, non possiamo permettere che vada via".

Ma la soluzione è tutt'altro che vicina, visto che nei giorni scorsi Ecclestone pare abbia raggiunto un accordo con il management del circuito di Imola per riportare la Formula 1 sulle rive del Santerno, dove manca come detto dal 2006. Sulla questione si è espresso il presidente di Formula Imola, Uberto Selvatico Estense: "Credo che sia una questione politica, abbiamo trovato un accordo con Bernie, ora dipende solo da Angelo Sticchi Damiani, se in futuro non ci sarà un GP italiano il problema è solo del signor Sticchi Damiani, nel caso in cui non consentisse questo accordo", le dichiarazioni rilasciate a motorsport.com.

Infatti, se una da parte troviamo Angelo Sticchi Damiani, favorevole a tenere il Gran Premio d'Italia a Monza, dall'altra troviamo Uberto Selvatico Estense, ovviamente favorevole al cambio di sede del Gp nazionale. In mezzo? Ovviamente lui, Mister E, che in barba a storia e tradizione e non avendo un proprio tornaconto, non esiterà un attimo a privare l'Italia di un Gran Premio di Formula 1: rischio che si fa giorno dopo giorno sempre più concreto, con la soluzione alternata Imola-Monza (sulla falsariga del Nurburgring e di Hockenheim) che potrebbe essere una delle possibili soluzioni.

Vincenzo Buonpane

 

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