F1 | Gabriel Bortoleto: il pilota giusto per Audi?
Sauber / Audi ha deciso per il campionato 2025 di F1, affidando il volante a Gabriel Bortoleto: si tratta della scelta giusta per i programmi della scuderia?
Uno degli ultimi tasselli della griglia di partenza del Campionato di F1 del 2025 va al suo posto, con Gabriel Bortoleto al volante della Sauber (sempre più vicina a diventare Audi).
Confusione nel mercato piloti
Partiamo parlando della scuderia elvetica, protagonista di un mercato piloti in ottica 2024 piuttosto confusionario. Quando all'inizio dell'anno Ferrari ha lasciato libero Carlos Sainz, pareva che Audi (Sauber nell'anno di transizione) rappresentasse l'unico approdo possibile. Le dinamiche di mercato hanno visto lo spagnolo finire, piuttosto a sorpresa, in Williams, lasciando la scuderia per il 2025 (e oltre) con Nico Hulkenberg e un punto di domanda.
Con una situazione organizzativa che ha già visto qualche ribaltone e un progetto che a livello tecnico sembra non rispettare la tabella di marcia impostata inizialmente, la compagine doveva scegliere chi affiancare ad Hulkenberg, soprattutto in ottica 2026. Zhou Guanyu o Valtteri Bottas parevano in lizza per il posto (con il pilota di Nastola meglio posizionato come quotazioni), poi si è parlato perfino di un ritorno di Mick Schumacher ed infine ha preso forma l'ingresso di Gabriel Bortoleto.
Una scelta logica?
Scegliere Bortoleto costituisce una scelta più o meno logica e più o meno sensata se inserita in un contesto di lungo termine. La scuderia, attualmente protagonista di una delle stagioni peggiori degli ultimi anni, deve sistemare tantissimi dettagli e gestire una transizione che si pensava fosse più facile. Sicuramente le risorse non fanno difetto ad una Casa come Audi, tuttavia, con buona probabilità, questo allineamento non avverrà a breve e il 2026 potrebbe essere un orizzonte temporale troppo vicino anche solo per pensare di essere competitivi nella cosiddetta F1.5.
Il brasiliano non avrà l'esperienza per aiutare la scuderia nella risoluzione di determinate problematiche, ma ha tempo a disposizione per coltivare la curva di apprendimento, supponendo che Audi agisca con la dovuta pazienza, date le circostanze. E, vale la pena sottolineare, costa di meno rispetto ad un pilota esperto, seppure nel ramo discendente della parabola agonistica, come Bottas. Bortoleto non ha fatto male in F3 e in F2: se dovesse portare a casa il titolo quest'anno si presenterebbe in F1 con un curriculum di pilota vincente, da subito, nelle Feeder Series per eccellenza.
Effetto domino
Secondo alcuni osservatori il debutto, dall'oggi al domani, in F1 di Ollie Bearman ha innescato un effetto domino che ha mosso le scuderie a guardarsi attorno per piloti giovani su cui investire per il futuro. Contemporaneamente, per il dopo Lewis Hamilton, Mercedes ha realizzato la scommessa (ormai discussa da tempo) su Andrea Kimi Antonelli: visto questo vortice di nuovi piloti, perché lasciarsi sfuggire un pilota che potenzialmente ha le giuste credenziali e che sta conseguendo un risultato migliore di Bearman e Antonelli nell'attuale stagione di F2 (con tutti i distinguo del caso)?
Bortoleto aveva impressionato a suo tempo la McLaren, che lo aveva preso sotto l'ala protettiva del suo junior team. Ora il brasiliano andrà a svincolarsi dal programma della scuderia di Woking, lasciando un posto vacante che potrebbe pesare nel momento in cui, dovesse mai succedere, uno tra Lando Norris e Oscar Piastri volesse sganciarsi dalla scuderia prima della scadenza contrattuale. Il fatto che, in ogni caso, McLaren abbia svincolato agevolmente il proprio pilota potrebbe sottendere che la stessa scuderia di Woking non avesse un programma preciso e/o un'idea chiara di collocazione del brasiliano.
In ogni caso lo "scippo" va a sopperire sulla disponibilità nulla di talenti pronti per la F1 provenienti dal programma junior Sauber, per anni attivo in diverse discipline. Qualora Sauber / Audi avesse optato per la scelta del brasiliano sulla base di un programma a lungo termine, probabilmente la decisione si potrebbe rivelare interessante (anche in termini di costruzione di un programma "giovani" in seno alla Casa di Inglostadt). Se così non fosse, la decisione potrebbe rivelarsi deleteria sia per il pilota che per la scuderia.
Luca Colombo