#Ayrton20: l'ascesa con Toleman e Lotus
Seconda parte.
Il debutto di Ayrton in Formula 1 avviene nella stagione 1984 con la Toleman, scuderia fondata dal ricco imprenditore Ted Toleman. L'accordo con la piccola scuderia britannica viene siglato su base triennale, ma con una clausola rescissoria a favore del brasiliano in caso di offerta da parte di un top team. La monoposto è spinta dal motore Hart ed equipaggiata con gomme Pirelli, ma la situazione tecnica e finanziaria della scuderia è tutt'altro che rosea, al punto che si presenta in Brasile, per la prima prova del Mondiale, ancora con la vettura dell'anno precedente.
Sulla pista di Jacarepagua Ayrton si qualifica con il 16° tempo, rifilando un distacco di quasi 2" al proprio compagno di scuderia Cecotto, ma in gara viene subito costretto al ritiro per problemi al turbo dopo soli otto giri. In Sud Africa gira a lungo con il muso della Toleman staccato senza rientrare ai box, anzi continuando la gara fino a giungere al traguardo in sesta posizione. Sono i suoi primi punti iridati, giunti al termine di una prova al termine della quale Ayrton si ritrova esausto e consapevole di quanto sia faticoso governare una monoposto di Formula 1 al limite per quasi due ore. Una lezione che gli sarebbe servita per il futuro, tanto da decidere di affidarsi al preparatore atletico brasiliano Nuno Cobra per aumentare la sua resistenza fisica e le sue capacità di concentrazione. Senna bissa il piazzamento nella prova successiva, a Zolder, pur beneficiando della squalifica della Tyrrell di Bellof. A Imola, i rapporti tra la Toleman e la Pirelli sono ormai ai minimi termini: Senna spinge per un passaggio alla Michelin e la scuderia si impegna per trovare un accordo che gli consenta di rompere il contratto a stagione in corso. Di fatto, le qualifiche si concludono con la clamorosa non qualificazione dell'astro nascente brasiliano: sarebbe stata l'unica, in tutta la sua carriera. Dopo la delusione di Imola, Ayrton partecipa ad una gara celebrativa a ruote coperte, la Coppa Mercedes-Benz disputata al Nurburgring dopo la ristrutturazione del circuito, riassaporando il gusto della vittoria. Dopo questa parentesi, un problema al turbo costringe nuovamente Ayrton al ritiro dopo 35 giri nel Gran Premio di Francia, prima di presentarsi due settimane al prestigioso appuntamento con il Gran Premio di Monaco.
Ayrton si qualifica in settima fila; la domenica diluvia e, sull'asfalto insidioso per chiunque, il brasiliano inizia a volare: supera prima la Lotus di Elio de Angelis, per poi passare il francese Laffite durante il terzo giro e portarsi così al inseguimento delle sette vetture davanti a sè. Al nono giro entra in zona punti, nel dodicesimo si porta davanti a Keke Rosberg e due giri dopo scavalca anche René Arnoux. Nelle posizioni di testa, intanto, Mansell era riuscito a superare Prost ma subito dopo finisce contro le barriere: Ayrton ora è terzo e a dividerlo dal battistrada c’è solo Niki Lauda, compagno di scuderia di Alain Prost. Al 18° giro la Toleman del brasiliano sbuca dalla curva della Rascasse gettandosi all’attacco di Lauda, riuscendo a superare il più esperto pilota austriaco: ora tra lui e il primato vi è solo Alain Prost, con un vantaggio di mezzo minuto. In undici giri, Senna riesce a ridurre il suo vantaggio a soli 7"4 secondi, prima che il direttore di gara Jacky Ickx sventoli la bandiera a scacchi fermando la gara. Un'interruzione "su richiesta", visto che il pilota francese aveva iniziato a sbracciarsi lamentando la sopravvenuta impraticabilità della pista. Ayrton aveva superato Prost, fermatosi subito dopo la linea del traguardo, ma visto che la gara secondo regolamento veniva considerata conclusa un giro prima, la vittoria viene attribuita al francese con l'assegnazione del punteggio dimezzato (che alla fine della stagione gli sarebbe costato il titolo per mezzo punto, a vantaggio del compagno di squadra Niki Lauda). Ayrton piange ai box e successivamente dirà: “Considero quel secondo posto la mia prima vera vittoria qui”.
In Canada finsce settimo mentre si ritira a Detroit e Dallas, ritornando nuovamente al Nurburgring per correre un round del Word SportCar Championship per il team Joest con la Porsche. Si piazza ottavo insieme a Stefan Johansson e Henri Pescarolo. In Gran Bretagna ottiene il secondo podio della sua carriera, piazzandosi in terza posizione a Brands Hatch, mentre è costretto al ritiro in Germania e in Austria. In Olanda la tensione tra Senna e la Toleman raggiunge l'apice, dopo l’annuncio della Lotus che il brasiliano avrebbe corso la prossima stagione con loro. Ayrton si ritira nuovamente a Zandvoort e la Toleman decide di punire il “tradimento” del brasiliano non facendogli disputare il Gran Premio d’Italia a Monza per inadempienza contrattuale. Ritorna alla guida della Toleman per il Gran Premio d’Europa al Nurburgring finendo subito alla gara alla prima curva a causa di un incidente in cui vengono altre cinque vetture. Nell’ultima gara, disputatasi in Portogallo sul circuito dell’Estoril, Ayrton termina in terza posizione superato nel finale da Niki Lauda, che diventa per la terza volta campione del mondo con mezzo punto di vantaggio su Alain Prost.
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