DTM | Oschersleben, gara 1: il dominio di Auer apre il 2025
Ottimo avvio di stagione per Luggi e la Mercedes, davanti a Jordan Pepper e Maro Engel. Nono Bortolotti

Lucas Auer si è portato a casa il primo successo della stagione DTM alla Motorsport Arena di Oschersleben. L’austriaco ha capitalizzato la pole position ereditata in mattinata in seguito alla squalifica inflitta alla Ferrari 296 di Ben Green, risultata sottopeso in sede di verifica. Ottimo lavoro, dunque, per il team Landgraf, con la Mercedes AMG che ha preceduto sul podio la Huracàn di Jordan Pepper e la vettura gemella di Maro Engel. In top ten il campione in carica Mirko Bortolotti, dopo una qualifica complicata in mattinata.
Lucas imprendibile e strategia ottimale
La partenza davanti a tutti ha sicuramente favorito Auer, capace di imporre un ritmo indiavolato sin dai primi passaggi per liberarsi dei rivali. Effettivamente, prima dell’apertura della finestra dei pit era riuscito a mettere tra sé e Jordan Pepper alle sue spalle un rassicurante cuscinetto di circa cinque secondi, essenziale nel momento in cui si è trovato davanti la Audi R8 di Feller. Lo svizzero aveva commesso un errore entrando in pit in anticipo (cosa che lo ha poi costretto ad un secondo stop), ma soprattutto si era trovato in pratica a bloccare la marcia del leader, che in poco tempo si è visto avvicinato da Pepper, Preining e Gounon.
Il francese di Mann ha optato per la sosta al 18° passaggio, e nel giro successivo, poi, tutti i rivali davanti si sono fermati per il loro pit stop obbligatorio. Auer ha mantenuto la leadership della gara senza particolari problemi, grazie anche all’ottimo lavoro del team nei circa nove secondi di fermata. Al rientro in pista, una volta mandate le gomme in temperatura ottimale, è poi riuscito a riportare Pepper a distanza di sicurezza. A nulla è valso il forcing finale del sudafricano, che ha comunque portato a casa un’ottima seconda posizione con la Lamborghini del team GRT, salendo per la prima volta sul podio in categoria alla terza gara in carriera.
Engel la spunta per il podio, ma che lotta con Preining e Gounon
Alla fine, a vincere la lotta per il podio nella prima gara della stagione 2025 del DTM è stato il pilota che, oltre ad essere molto veloce, ha forse dimostrato di avere più esperienza e malizia. Maro Engel ha infatti avuto la meglio sui rivali, con la Mercedes del team Winward entrata ai box un giro più tardi dei rivali davanti, e uscita poi in prima posizione. Le gomme troppo fredde non gli hanno poi consentito di difendersi da Auer e Pepper (peraltro costretto ad una bellissima manovra all’esterno), ma una volta raggiunta la temperatura di esercizio ottimale gli hanno permesso una grande difesa sulla Porsche del campione 2023 Thomas Preining, costretto ad accontentarsi della quartaposizione finale, davanti a Gounon che ha certamente tutte le possibilità per mettersi tra i grandi protagonisti di questo campionato.
Alle spalle del francese ha chiuso la prima delle Ferrari di Emil Frey Racing, pilotata dal sempre costante e solido Jack Aitken. Il team svizzero ha però certamente da recriminare, dopo l’errore in qualifica che di fatto ha tolto la pole e le possibilità di vittoria al rookie Ben Green, solo 18° sotto la bandiera a scacchi. Nona piazza per il campione in carica Mirko Bortolotti, che ha rimesso in piedi una giornata nata male in qualifica con la Lamborghini del team ABT, in cui il trentino ha trovato casa dopo l’addio di SSR Performance.
Primi punti anche per la Ford Mustang, con Arjun Maini che ha portato la vettura di HRT (in precedenza partner Mercedes di lunga data) in 15° posizione. Bene anche il rookie Dorr, decimo con la McLaren alle spalle di Luca Engstler, che ha vanificato un risultato certamente migliore con un eccesso di velocità in pit lane, che gli è costato un penalty lap. Fanalini di coda le Aston Martin di Thijm e Baert, mentre Renè Rast è stato costretto al ritiro da un problema al motore della sua BMW M4.

Ottimo inizio, dunque, per Lucas Auer e Mercedes. Appuntamento a domani con la seconda gara del weekend, che vedrà per la prima volta due pit stop obbligatori.
Nicola Saglia