La prima giornata di prove libere a Spa Francorchamps ha visto i team approfittare della pista asciutta per dedicarsi alle varie simulazioni di qualifiche e gara, testando differenti configurazioni di carico aerodinamico. Una scelta che rappresenta un crocevia importante su un tracciato, come quello belga, sul quale risulta fondamentale trovare la migliore soluzione in termini di compromesso tra i vari settori. Il tutto dovendo anche fare i conti con i nuovi controlli imposti dalla Federazione, voluti al fine di monitorare il livello di flessibilità delle ali interiori ed introdotti proprio a partire da questo appuntamento.

Telecamere e mirini per monitorare le ali flessibili

La FIA intende vederci chiaro sull'annoso tema rappresentato dalle “ali flessibili” e proprio per questo motivo ha introdotto nuovi strumenti per monitorare il comportamento di tali elementi alle alte velocità. Come noto, già nelle scorse settimane il tema era ritornato prepotentemente a galla, con varie segnalazioni giunte alla Commissione Tecnica aventi come scopo quelle di impedire che qualche team potesse aggirare l'attuale regolamento. Allo stato attuale, infatti, è previsto che le verifiche avvengano esclusivamente attraverso un test statico, applicando un carico verticale di 60 Newton in vari punti e con le ali che non devono superare una flessibilità di 3mm. A partire dal GP Belgio, la nuova direttiva introdotta dalla Federazione (denominata TD034G) prevede l'installazione di alcuni mirini colorati del diametro di 20mm cadauno nelle paratie laterali dell'ala anteriore, insieme alla collocazione di microcamere atte a riprendere in 4K il comportamento dinamico delle stesse durante il giro di pista. Il tutto con l'obiettivo di impedire che qualche team possa trarre benefici da un'oscillazione anomala grazie ad un'interpretazione troppo “spinta” del regolamento.

Il tema non rappresenta di certo una novità e già nel recente passato era balzato agli onori delle cronache. In questo caso, la FIA non sembra comunque intenzionata ad intervenire con ulteriori provvedimenti a stagione in corso: la mossa sarebbe dunque esclusivamente finalizzata a comprendere meglio tale fenomeno, al fine di poter intervenire in modo eventualmente più restrittivo in vista delle normative da applicare per il 2025. La criticità delle moderne auto ad effetto suolo, infatti, ha costretto i tecnici a trovare delle soluzioni di compromesso che impedissero al sottosterzo di manifestarsi nelle curve lente ed al sovrasterzo in quelle veloci. L'utilizzo di ali in grado di “flettere” in base alla velocità consentirebbe infatti di poter fare affidamento su un maggiore carico aerodinamico nel lento e ad una minore resistenza all'avanzamento nel veloce, ovviando di fatto ad un problema che affligge un po' tutte le monoposto di ultima generazione. I controlli effettuati a partire dalla giornata di oggi dalla FIA saranno effettuati a campione, con i team che avranno comunque facoltà di rimuovere tali elementi una volta ultimate le sessioni di prove libere.

Le novità tecniche a Spa: upgrade per Mercedes, ritorno dei “bazooka” per Red Bull

Per quanto riguarda le novità tecniche viste a Spa Francorchamps, il team che sicuramente ha portato il pacchetto di aggiornamenti più corposo è stato la Mercedes. La scuderia di Brackley ha infatti presentato una versione della W15 profondamente rinnovata nella zona del fondo vettura, con modifiche sia nel cono anti-intrusione (sempre più “affogato” e quindi meno visibile) che nell'area volta a generare i cosiddetti vortici, tramite l'introduzione di un micro-flap aggiuntivo. Le novità non sono inoltre mancate nella zona del diffusore, dotato di una maggiore incidenza per generare carico, e persino sull'Halo, dove la scuderia britannica ha introdotto una piccola aletta ai lati per definire maglio i flussi verso il cofano motore.

Da segnalare, inoltre, che in Belgio la Red Bull è tornata alla versione pre-Budapest dotata dei cosiddetti “bazooka”: non tanto per una bocciatura del nuovo pacchetto aerodinamico presentato in Ungheria, quanto per confermare come vi sia da parte del team di Milton Keynes una certa flessibilità da questo punto di vista, in base alle caratteristiche dei singoli tracciati. Su una pista come quella di Spa, dove l'efficienza aerodinamica ricopre un ruolo fondamentale, si è optato dunque su un pacchetto che meglio si adatta alla necessità del momento. Interessante notare, inoltre, come nella prima sessione sulla monoposto di Verstappen sia stata montata un'ala decisamente “carica” che ha garantito una guidabilità ottimale nel settore centrale della pista, mentre nelle FP2 sulla vettura dell'olandese è stata cercata una soluzione più neutra.

Marco Privitera