WRC | C'è anche Neuville per il titolo: suo il Tour de Corse!
Quattro vincitori diversi nei primi quattro appuntamenti. Questo 2017 si prospetta come una delle annate più emozionanti degli ultimi anni. Dopo Ogier in apertura, Latvala in Svezia e Kris Meeke in Messico, mancava solamente Thierry Neuville all'appello con la vittoria. In Corsica, nel primo evento sull'asfalto della stagione, il pilota fiammingo ha dato prova del suo talento e di come questa Hyundai sia veloce ed affidabile, regalando alla casa di Seul la prima gioia stagionale, grazie ad una guida velocissima sabato ed in gestione nel finale.
Dopo i gravi errori personali che hanno fatto sfumare le due vittorie ormai certe (parliamo di Montecarlo e della Svezia), questa volta l'equipaggio belga è stato bravo nel riuscire a rimettere in piedi un evento nato male. Al termine del venerdì, infatti, il ritardo dalla vetta superava i 25 secondi. Fondamentali gli accorgimenti che i meccanici hanno apportato al set-up della i20 al sabato mattina, i quali hanno permesso di ricucire il grande svantaggio e portarsi addirittura in testa entro la sera della seconda giornata.
Su una superficie come l'asfalto il motore gioca un ruolo fondamentale, e la vettura sud-coreana, una volta trovata la corretta messa a punto, ha dimostrato di non dare alcun problema ai propri driver. Problemi che hanno invece costretto al ritiro Kris Meeke: l'irlandese di Citroen sembrava avviato alla seconda vittoria stagionale dopo quella del mese scorso sullo sterrato messicano. Sino al fattaccio, Meeke sembrava in grado di gestire il consistente vantaggio accumulato nell'avvio di un evento che lo aveva visto dominatore assoluto. A tenere alta la bandiera per i francesi ci ha dunque pensato Craig Breen. Il britannico, dopo essere stato protagonista di un bel duello a tre con Sordo e Latvala, ha portato la su C3 al quinto posto finale.
Alle spalle di Neuville troviamo il campione del mondo in carica, Sebastien Ogier. Il lavoro del cannibale 2.0 è comunque da elogiare, in quanto vittima di una sequenza di sfortune davvero importanti. Dapprima una significativa mancanza di potenza sulla sua Fiesta, seguita dalla rottura del sistema anti lag (quel meccanismo che sopprime il ritardo di risposta del turbo compressore). Come se non bastasse, si sono aggiunti il bloccaggio del differenziale, prima della perdita dell'utilizzo del freno a mano nel corso delle ultime speciali. Il francese nonostante tutto è riuscito a portarsi a casa un secondo posto di fondamentale importanza in ottica mondiale, al quale si vanno ad aggiungere i quattro punti per il secondo posto in Power Stage. Insomma, anche in condizioni non proprio "amichevoli", l'asso di Gap ha dimostrato ancora una volta di saper sempre raggiungere il massimo risultato possibile.
Chiude il podio l'altra i20 coupé WRC plus di Dani Sordo. Lo spagnolo è rimasto fregato proprio nel corso della Power Stage da Ogier. Il pilota di Torrelavega era infatti riuscito a scavalcare Sebastien, issandosi al secondo posto, nel corso della penultima speciale; ma la prova maiuscola del quattro volte iridato in Power Stage ha di nuovo relegato l'iberico al terzo posto.
Avevamo citato in precedenza il duello Sordo-Latvala-Breen. Ebbene il finlandese di Toyota ha chiuso al quarto posto, mettendo in cascina punti pesanti in ottica mondiale, sia piloti che costruttori. Oltre a questo, l'ex driver di Volkswagen ha anche centrato la vittoria in Power Stage, aggiungendo altri 5 punti al proprio bottino isolano.
Nel WRC2, come ampiamente prevedibile, il talento di Andreas Mikkelsen è risultato una sentenza inappellabile per tutti gli altri iscritti alla categoria. Il norvegese, dopo essersi messo davanti a tutti nella prima speciale, ha incrementato il proprio vantaggio fino all'ultima prova, chiudendo l'evento al settimo posto assoluto. Alle sue spalle un altra WRC 2: la Fiesta R5 di Sunninen che però ha pagato oltre un minuto dalla Skoda Fabia di Mikkelsen.
Il prossimo appuntamento in calendario per il mondiale rally è fissato per il 27 aprile quando il circus approderà in Argentina.
Alessandro Gazzoni
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