Eppure nella gara del Texas il quattro volte campione del mondo della Ferrari ci ha provato a battere Hamilton e dopo lo scatto "monstre" al via, forse si era anche illuso di potercela fare. Ma la leadership di Vettel ad Austin è durata solo sei tornate: complice anche un passo gara non certo entusiasmante della sua Ferrari, Seb si è dovuto arrendere all'attacco sferrato dal suo rivale in curva 12, nel corso del giro numero 6.

Sorpasso di potenza, sorpasso di velocità, sorpasso di motore, considerando la buona differenza di velocità massima che c'è e rimane fra le due power unit. Hamilton ne aveva di più, Vettel poteva forse pensare prima a chiudere l'interno di curva 12, ma quando paghi una differenza in temini di velocità di ben 30 km/h, considerando anche il vantaggio del DRS per Hamilton, c'è poco da fare, in una gara che dopo il sorpasso subito per la rossa è sembrata segnata.

Segnata come la gomma sinistra del ferrarista che ha compromesso anche la fase conclusiva del suo primo stint, tanto da far riavvicinare anche lo spento Valtteri Bottas, fino a far suonare il campanello d'allarme nel muretto box Ferrari per il rischio undercut da parte del finlandese. Bravi al muretto box rosso a leggere la situazione e al giro 17 chiamare ai box il tedesco per andare a montare la gomma soft. Svanita la possibilità di un possibile undercut, i Mercedes hanno deciso di allungare lo stint di Bottas fino al giro 18 e a quello seguente quello di Lewis Hamilton, prendendosi un bel rischio nei confronti di Sebastian Vettel, che stava sfruttando al meglio il nuovo set di gomme soft.

Al rientro in pista, per poco Vettel non è riuscito ad attaccare Hamilton: un paio di decimi forse persi in un "largo" in curva 19, proprio nel momento in cui l'anglo-caraibico era impegnato ai box. Piccolo errore che può aver fatto perdere qualcosa, ma non troppo considerando che nell'ultimo settore Vettel ha realizzato quella che al momento era la migliore prestazione cronometrica. Finisce lì in quel lungo il sogno della vittoria per Vettel: infatti Hamilton con gomma soft riesce ad allungare nuovamente sulla Ferrari numero 5. Inizia da lì la difesa del secondo posto, dagli attacchi rispettivamente di Bottas (terzo), Raikkonen (quarto) e Verstappen (quinto), perché ancora una volta il suo ritmo con la gomma soft si dimostra non buono se paragonato allo stesso stint di Raikkonen sempre con la gomma soft.

Verstappen, partito dalle retrovie (sedicesimo), ha allungato il primo stint per sfruttare il vantaggio della gomma super soft, montando dopo il primo pit la gomma soft, per provare ad andare fino in fondo. Secondo stint di Max che è stato davvero superlativo: l'olandese ricuce lo strappo da Raikkonen di dieci secondi ad inizio stint, e quando è incollato ad Iceman fa la mossa a sorpresa che scombussola i piani di tutti i muretti box. Entra di nuovo ai box al giro 38 per montare la gomma supersoft (avvantaggiato dai dati raccolti nel primo stint di gara) per cercare di credere ad una scommessa, ovvero al degrado della soft dei rivali. Ma i rivali della Ferrari reagiscono chiamando subito ai box Vettel, che già da un paio di giri invocava il plain b , ovvero la seconda sosta, per passare alla gomma supersoft, dopo le prestazioni non certo da ricordare con la gomma gialla.

Hamilton, Bottas e Raikkonen si tengono la gialla e non vengo attratti dalla due soste, cosi inizia una "remuntada" da parte dei due piloti con gomma super soft, fatta di giri veloci per ridurre il gap iniziale di ben 15 secondi rispetto a Raikkonen, che con un ritmo superlativo della sua gomma soft si era già attaccato alla Mercedes di Bottas. Infatti Raikkonen al giro 43 supera Bottas, issandosi in seconda posizione. Nella parte conclusiva della corsa il duo Vettel-Verstappen in coppia rinviene sugli avversari, con il tedesco che passa con una grande manovra prima Bottas e poi viene agevolato da Raikkonen per la conquista del secondo posto. Anche Verstappen passa la Mercedes numero 77 e sferra l'attacco anche alla Ferrari di Raikkonen che nell'ultimo stint di gara è impegnato nel risparmio del carburante. Attacco riuscito all'ultimo giro, con un taglio sul cordolo in curva 17, che i commissari giudicano irregolare e puniscono con cinque secondi di penalità per l'olandese, che cosi facendo perde la terza posizione sul podio a vantaggio di Iceman.

Kimi Raikkonen ha mostrato un ottimo passo gara, rispetto ad un Sebastian Vettel in ombra sia nel primo stint (con gomme ultrasoft) che nel secondo stint con le soft, riprendendosi solamente nel finale di gara con la gomma supersoft, pagando forse il fatto di non aver provato la simulazione passo gara al venerdì per un problema al telaio. Passo gara controllato per Hamilton che ha potuto gestire la corsa dopo il primo stint, quando si è ritrovato in testa senza la pressione di nessuno. Gara da dimenticare per Bottas, che termina quinto a 34 secondi dal suo compagno di squadra, con la stessa strategia. Ma la prestazione da sottolineare nella gara americana è quella di Super Max: gara condita da sorpassi e da un ritmo indiavolato che per poco non lo portava al secondo posto, anche grazie ad una strategia alternativa ben studiata che poteva portare frutti ancora migliori di quelli raccolti.

Francesco Magaddino

 

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