Ultima stagione insieme per Aleix Espargaró e Maverick Viñales in Aprilia.
Ultima stagione insieme per Aleix Espargaró e Maverick Viñales in Aprilia. Credits: Aprilia Racing

Nella apprezzatissima pagina celebrativa che Ducati ha diffuso via social e stampa alla chiusura del Mondiale 2024 risultavano 19 vittorie Ducati su 20. L’eccezione l’ha rappresentata Aprilia, unico costruttore a interrompere il monopolio della casa di Borgo Panigale con tre vittorie Sprint e un successo di gara negli Stati Uniti a inizio Mondiale. Un anno che era iniziato con risultati di rilievo ma che, nella seconda parte di stagione, è stata vissuta più da “separati in casa”, conseguenza delle decisioni, determinate dal mercato, di Aleix Espargaró e Maverick Viñales, costando la piazza d’onore nel Mondiale a vantaggio di KTM.

Aprilia, perso con KTM il duello per la piazza d’onore: voto 5,5

Nonostante le tre vittorie in Sprint e il successo al COTA con Viñales, Aprilia ha perso per 25 punti il duello per il secondo posto tra i Costruttori con KTM. Ha, questo campionato, le sembianze del “Vorrei ma non posso”: un grande potenziale espresso ad inizio stagione, con il picco raggiunto nelle prime tre gare, per poi perdere passo e non riuscire più a ripetersi. Mancanza di prestazioni di altissimo livello tra moto e piloti e scelte di mercato che hanno portato a decisioni forti hanno segnato la seconda parte di stagione, con Espargaró e Viñales apparentemente scarichi di motivazioni – che si sono riflesse nei risultati ottenuti – e con un team proiettato a un futuro che regala tante novità. Obiettivo fallito quindi per Noale, contro una KTM che ha faticato parecchio ma che ha potuto contare su un pilota, Pedro Acosta, che l’ha tenuta a galla nel finale di stagione: un fattore questo che in Aprilia è mancato e che ha permesso a KTM di saltare il costruttore italiano, battendola allo sprint.

Al COTA Viñales conquista l'unica vittoria non-Ducati del 2024.
Al COTA Viñales conquista l'unica vittoria non-Ducati del 2024. Credits: Aprilia Racing

Viñales, dai picchi dell’inizio al “braccino” del finale: voto 5

Anche quest’anno, per Maverick Viñales la stagione è stata all’insegna dell’incostanza più totale. Partito fortissimo con 54 punti nelle prime 3 gare, che lo ponevano in piena lotta per il Mondiale con Martin, Acosta e Bagnaia, lo spagnolo aveva chiuso la prima parte dell’anno al 5° posto a 30 punti da Bastianini. Gap che nella seconda parte dell’anno si è ampliato, arrivando a 196 punti, con Viñales che ha perso terreno anche su Binder e Acosta, con il secondo distante quei 25 punti che nel campionato Costruttori sono stati decisivi. Troppo pochi i 65 punti fatti nella seconda parte di stagione, che denotano come Viñales fosse già rivolto alla nuova sfida che lo accoglie in KTM al fianco proprio di Bastianini. Troppo poca la soddisfazione di aver conquistato il successo ad Austin, che gli consente di essere uno dei pochi ad aver vinto almeno una gara con tre costruttori diversi: la sua adattabilità non si converte mai in risultati di altissimo livello.  

Espargaró chiude un’epoca senza grossi lampi: voto 5

La sola vittoria nella Sprint di Barcellona – nel weekend dell’annuncio del suo ritiro a fine stagione – non regala grosse giustificazioni a una stagione sottotono per Aleix Espargaró, che rispetto all’anno scorso chiude con 43 punti e 5 posizioni in meno. Un calo evidente soprattutto nella seconda parte dell’anno, quando è presumibile che lo spagnolo abbia iniziato a mollare il colpo con l’avvicinarsi delle ultime gare. Basti vedere che nelle prime 11 gare lo spagnolo abbia totalizzato 113 punti, contro i soli 50 delle ultime nove gare, 17 dei quali sono stati ottenuti nell’ultimo weekend della stagione nella seconda gara di casa di Barcellona. Un rendimento insufficiente nonostante gli vadano riconosciuti grossi meriti per la situazione attuale di Aprilia, passata da fanalino di coda a Costruttore che può permettersi di ingaggiare il campione del Mondo offrendogli materiale di alto livello.

Jorge Martin ha già debuttato sull'Aprilia nei test di Barcellona.
Jorge Martin ha già debuttato sull'Aprilia nei test di Barcellona. Credits: Red Bull Content Pool

Il 2025 inaugura un nuovo ciclo: Martin e Bezzecchi per puntare in alto

Gli eventi di maggio e giugno 2024 hanno segnato la fine di un ciclo e il contemporaneo inizio di uno nuovo. Il ritiro di Aleix Espargaró ha aperto le porte all’arrivo di Jorge Martin, strappato a Ducati subito dopo il Gran Premio d’Italia con un blitz favorito dalla scelta di Borgo Panigale di affidarsi a Marc Márquez. Quello che sarebbe poi diventato il campione del Mondo è stato poi affiancato da un altro ex-ducatista, Marco Bezzecchi, che prende il posto di Viñales. Sulla carta, la coppia Martin-Bezzecchi porta in dote ad Aprilia una delle coppie di piloti più forti della griglia. A loro si aggiunge anche l’addio di Romano Albesiano, sostituito dal nuovo direttore tecnico Fabiano Sterlacchini, ex-Ducati e KTM. Un reset completo per la squadra di Massimo Rivola, che va a caccia di nuovi stimoli e spera di poter compiere il salto di qualità sin da subito per competere con la corazzata Ducati. Probabile un periodo di assestamento visti i nuovi ingressi, ma l’idea è che il potenziale di questo nuovo assetto sia più alto di quello che Aprilia è riuscita ad esprimere sinora. Solo la pista, però, sarà in grado di confermare (o no) questa impressione.

Mattia Fundarò