F1 | Gp Abu Dhabi, FP3: Hamilton fa decollare l'astronave, dietro di lui il vuoto
L’ultima sessione di prove libere di questo 2017 si chiude come si era iniziato: con la Mercedes #44 davanti a tutti. Lewis Hamilton è parso inavvicinabile durante questi primi due giorni del week end arabo ad Abu Dhabi, unica eccezione l’acuto di Vettel nelle FP1. Il campione del mondo ha staccato di quasi 3 decimi il compagno di squadra, secondo in classifica durante le libere, completando così un fantastico uno-due. Mentre per trovare le Ferrari bisogna scorrere la classifica fino al terzo e quarto posto. Le due vetture di Maranello, però, pagano ben mezzo secondo dalla W08 di Hamilton.
Dicevamo dell’uno-due Mercedes. Valtteri Bottas ha fatto ciò che gli è stato sempre chiesto quest’anno: tenersi dietro le Ferrari. Ancora una volta il suo compagno di squadra non era un riferimento realistico: basti pensare che “The Hammer” ha siglato i migliori parziali in tutti e tre i settori, per un ipotetico “best time” di 1:37.4, semplicemente inarrivabile. Bottas è comunque riuscito a concludere questa terza sessione di libere sotto al muro del 1:38, cosa non riuscita da nessun’altra esclusi i due piloti del team di Breckley. Per le qualifiche si prospetta un dominio Mercedes.
Chi proverà a rendere amare le qualifiche ai due alfieri stellati saranno i piloti Ferrari. Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel hanno terminato le FP3 molto vicini tra loro: rispettivamente 1:38.157 per Kimi, e 1:38.174 per Seb. Bisognerà migliorare, e nemmeno poco, per provare a strappare la prima fila a una delle due Frecce d’Argento, ma la Ferrari ha spesso dimostrato di riuscire a trovare un boost speciale durante le qualifiche, chiedere a Verstappen in Messico per maggiori informazioni.
Passando a Verstappen, e quindi alla Red Bull, scendiamo al quinto e sesto posto. Curiosità di giornata: dal primo all’ottavo posto troviamo tutte accoppiate di scuderie: 1-2 Mercedes, 3-4 Ferrari, 5-6 Red Bull, 7-8 McLaren, le accoppiate si interrompono con la quinta fila dove c’è la Renault di Sainz, seguita dalla Force India di Perez. Ma torniamo a parlare della Red Bull. La vettura di Milton Keynes è sembrata un po “scorbutica” in questa sessione. Max Verstappen è spesso uscito di traiettoria, con conseguente gita nelle vie di fuga, definendo la macchina “unriveble”. Una volta risolti i problemi di assetto Max è riuscito a completare un buon giro, pur esagerando la sua aggressività ai cordoli, pagando così un paio di decimi dal compagno di squadra.
Tra le scuderie di “seconda fascia” spiccano le due McLaren di Alonso e Vandoorne. Il distacco pagato dalla Mercedes è un abisso: 1”5, ma sembrerebbe che in Giappone abbiano ritrovato il bandolo della matassa, fornendo agli inglesi un motore finalmente “prestazionale”. Peccato che questo sia l’ultimo GP in cui la McLaren monterà le power unit nipponiche. Dal prossimo anno, come noto da tempo, si baserà a Renault.
Ed è proprio una Renault la monoposto che segue le due vetture di Woking. Buona la prova di Carlos Sainz che è riuscito a mettersi dietro Nico Hulkenerg: nono posto per lo spagnolo, mentre è solo dodicesimo il tedesco. Va però detto che tra i due corrono solamente 59 millesimi di secondo.
A Sandwich tra le due “banane” troviamo la Force India di Sergio Perez, e la Williams di Felipe Massa. Per il messicano si tratta di una buona prestazione personale, perché è riuscito a staccare Ocon di 2 decimi. Mentre per Massa, giunto per la seconda volta alle sue ultime FP3 di carriera, il distacco dal compagno di squadra è ben più ampio. Lance Stroll infatti, che ha chiuso mestamente in diciassettesima posizione, è di 1”2.
Scorrendo ulteriormente la classifica troviamo al quattordicesimo e quindicesimo posto le due Haas, di Magnussen e Grosjean, la Sauber di Wehrlein in 16esima, Lance Stroll, come detto, in diciassettesima, e poi a chiudere il gruppo Pierre Gasly su Toro Rosso, Marcus Ericsson di Sauber, e Brendon Hartley, anche lui su Toro Rosso.
Nota “divertente”, ma solo perchè si è risolto tutto con un nulla di fatto, è stata la VSC imposta dall’invasione di pista da parte di un Ombrellone, volato via per il forte vento da una postazione dei commissari di pista. Situazione che ha suscitato grasse risate da parte dei presenti, ma che sarebbe potuta finire ben diversamente se fosse andato a colpire uno dei piloti impegnati nella sessione. Cartellino arancione per i Marshal, la prossima volta un bel sacco di sabbia per fissarlo a terra, tanto Yas Marina è in mezzo al deserto, e non si fa fatica a reperirla.
Alessandro Gazzoni