MotoGP | GP Germania, Martin butta via la vittoria: “Sorpreso della caduta”
Jorge Martin butta via una vittoria quasi certa al penultimo giro e lascia a Bagnaia successo e leadership del Mondiale: “Non è la fine del mondo, non sono diventato di colpo il peggiore di tutti”.
Un weekend trionfale fino all’inizio del giro 29 per Jorge Martin, che al Sachsenring butta nella ghiaia, all’inizio del penultimo giro, una vittoria quasi certa e regala a Pecco Bagnaia successo e leadership del Mondiale. Con il risultato di oggi, Martin cede infatti la vetta del campionato proprio all’italiano per 10 punti. Avrà del tempo – viste le quattro settimane di pausa – per poter riflettere su un errore pesante e per cercare di non ripeterlo nella seconda parte dell’anno, quando i punti peseranno il doppio in una corsa al titolo tiratissima.
Martin non ha spiegazioni
In conferenza stampa Martin non ha nascosto la delusione per un risultato ben al di sotto delle sue aspettative e che non gli fa nascondere come questa “sarà una notte difficile”. Lo spagnolo, che aveva comandato per gran parte della gara ed era scattato bene al via, a differenza di ieri, mantenendo il comando su Oliveira e su Bagnaia. La caduta è arrivata in un momento chiave della gara, dove tra Martin e Pecco il distacco veleggiava tra i 5 e gli 8 decimi di distacco.
Non riesco a dare una spiegazione sul motivo per il quale sono caduto, è difficile da capire e non ho ancora avuto tempo e modo per analizzarla e me lo prenderò [per farlo, ndr]. È positivo che abbiamo del tempo ora, aver perso la leadership del Mondiale non è la fine del mondo.
Martin ha riconosciuto come questa caduta, nella dinamica, sia stata molto simile a quelle che ha fatto a Jerez e al Mugello: curva a destra, ingresso con freno in mano e perdita di anteriore. Lo spagnolo non sa spiegarsi il perché, e infatti anche oggi non ha nascosto come una gara perfetta sia stata macchiata da un errore improvviso e decisivo.
Sicuramente sono rimasto sorpreso della scivolata, stavo controllando la situazione abbastanza bene, il ritmo era veloce e penso di aver guidato perfettamente. Avevo tutto sotto controllo, stavo gestendo bene sia l’anteriore sia il posteriore, mi stavo sentendo benissimo. Molto meglio di venerdì e sabato. Mi stavo sentendo molto bene fino a quando non sono caduto. Penso sia un giorno molto importante per la mia carriera, è tempo di imparare da queste cose. La caduta di Jerez, quella del Mugello e quella di oggi sono uguali. C’è qualcosa, non so se nel mio stile di guida, non so se nella mia testa, non saprei proprio, che mi fa cadere. Devo prendermi tempo, analizzare, imparare e ripartire.
Analizzando la gara, Martin ha spiegato come il suo feeling sulle curve a destra fosse ottimo, a differenza di Bagnaia il quale – per lo spagnolo – faceva più fatica e per questo ha anche detto come la sua impressione fosse quella di avere “una marcia in più” rispetto all’italiano. Allo stesso tempo, Martin ritiene anche come stesse girando al massimo delle sue possibilità tenendo un ritmo velocissimo con giri anche sull’1.20 alto.
Stavo cercando di mantenere un gap, il mio ritmo era sul .21.0, .21.1, .20.9. Ero molto più veloce rispetto alle mie aspettative, ma non potevo andare più veloce di così, ero già al mio massimo. Volevo tenermi quel mezzo secondo per l’ultimo giro, sarebbe stato utile per non farmi passare da Pecco. Forse è stato proprio questo il mio errore, forse avrei dovuto farmi raggiungere, non lo so. Cercherò di capirlo, di analizzare la cosa e decidere cosa fare.
“Non sono diventato il peggiore di tutti”
Decisamente critico con sé stesso – e, sembra, anche parecchio arrabbiato ai box dopo l’errore –, Martin ha più volte ripetuto in conferenza stampa come non sia diventato un brocco all’improvviso con la caduta e che l’errore costa caro ma è rimediabile visto il momento della stagione. E con 10 punti di distacco dalla vetta, tutto è ancora apertissimo in ottica titolo.
Sicuramente ho sbagliato, è un grosso errore e fa male, è difficile da accettare ma è così. Quello che i grandi piloti fanno è imparare dagli errori ed è quello che farò anche io. Non ero il re del Paddock a due giri dalla fine e non sono il peggiore di tutti adesso. Sono le corse, può succedere. Sono lo stesso pilota che ero a due giri dalla fine. Ho fatto il record della pista, ho vinto la Sprint e sono arrivato vicino alla vittoria, per gli altri piloti non era facile tenere il mio ritmo. È un peccato non aver vinto ma ci riproveremo a Silverstone.
Dal Sachsenring, Mattia Fundarò