Come al solito incominciamo dando un'occhiata alla vignetta dedicata alla presentazione del Gran Premio firmata AMG Mercedes e fortemente ispirata al Corvo Parlante della Settimana Enigmistica: anche questa volta Niki Lauda e Toto Wolff si sono persi da qualche parte, in compagnia dei numerosi panda festanti, nel marasma di quello che potrebbe essere il Capodanno Cinese in Via Paolo Sarpi a Milano.

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Si accendono i motori in quel di Shanghai e nel box della Red Bull c'è chi sembra avere abusato della famosa bibita austriaca, così dal gusto dolciastro e così nota per le quantità smodate di caffeina.

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Mentre le AMG Mercedes sembrano avere smarrito il ritmo da qualifica e non si capisce dove sia finito il pulsante del “party mode” (sempre che sia esistito), le Ferrari fanno letteralmente scintille.

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Come è noto, le rivoluzioni apportate da Liberty Media hanno introdotto i "dieci minuti accademici" alle due del pomeriggio (ora locale), orario canonico di partenza. Approfittando del fuso orario, perché non prepararsi una colazione da campione? No, non quella di James Hunt, ma un pasto la cui digestione arriva giusto in tempo per la bandiera a scacchi della gara IndyCar disputata in serata.

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Si spengono le luci e la gara prende il via: se non fosse per il taglia-fuori di Vettel su Raikkonen e l’undercut miracoloso di Bottas su Vettel, potremmo dire che la gara si è instradata sui binari della noia. Niente di nuovo sotto il sole, dunque.

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La strategia assegnata a Raikkonen non sembra essere delle migliori: com’è possibile nel 2018, con tutti i computer che hanno a disposizione e l’intelligenza artificiale che ti costruisce la pubblicità mirata? Semplice: a Maranello hanno un super-computer che calcola la peggior strategia possibile per Kimi.

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Superata la metà gara, è il momento giusto per ingaggiare un duello maschio con chi ti sta davanti. Anche se è il tuo compagno di squadra: rottami Toro Rosso sull’asfalto, Safety Car in pista.

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Applausi a scena aperta per la Red Bull, che opera il secondo doppio pit-stop della corsa, evento che determina le sorti della gara, dato che vengono montate le gomme più morbide e le altre scuderie stanno a guardare.

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Sorvolando sull’ennesima condotta di gara in cui Verstappen prova di non essere ancora pronto per lottare stabilmente nelle posizioni di vertice, atterriamo nell’altra metà del box della scuderia di Milton Keynes: Ricciardo dimostra ancora una volta di avere i numeri per fare bene e porta a casa una vittoria insperata. L’unica cosa che chiediamo quasi come una supplica al simpatico australiano è la seguente: puoi smetterla di bere dalla scarpa? Solo a vederti stiamo male per te. Grazie.

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Luca Colombo