© Williams Racing
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Il GP d'Australia, con le sue condizioni mutevoli e con i top team capaci di cadere in un passo falso, ha rappresentato un'occasione per le squadre di rincalzo di conquistare punti preziosi per il campionato. Ad approfittarne sono state Williams, Sauber e Aston Martin, mentre Haas, VCARB e Haas restano a zero.

Williams, Albon realizza l'impresa

Il pilota thailandese può essere considerato tranquillamente il miglior pilota del weekend insieme a Norris e ad Antonelli. La Williams aveva già fatto vedere buoni tempi nei test, ma in Australia ha stupito la solidità della squadra inglese, che ha svettato sin dalle libere. In qualifica entrambe le vetture sono entrate agilmente nel Q3, con Albon capace di mettersi davanti anche alle due Ferrari.

In gara poi Albon è rimasto per tutta la corsa stabilmente in top 10, resistendo ai cambi delle condizioni mutevoli e sfruttando gli errori altrui per chiudere in top 5. Nel finale ha perso la quarta posizione due volte, prima con un sorpasso di Antonelli e poi con l'annullamento di una penalità di quest'ultimo, ma il risultato è certamente positivo: anzi, per la Williams il quinto posto è il miglior risultato dal GP del Belgio 2021, quando Russell chiuse secondo in quella gara che non si era mai corsa; volendo cercare invece una gara “normale”, bisogna risalire addirittura al 2017, quando Stroll chiuse terzo a Baku.

È mancato solo Sainz, che è finito a muro in regime di Safety Car. Un errore marchiano, anche se lo spagnolo, sui suoi social, ha detto come, dopo aver visto i dati, si sia rasserenato, anche se non ha specificato cosa sia successo. Probabilmente un problema tecnico, ma fatto sta che anche lui, solitamente molto forte sul bagnato, ha perso una grande occasione.

Aston Martin, Stroll salva la squadra

GP d'Australia
© Aston Martin on X

Ben più basse erano invece le aspettative sull'Aston Martin: durante i test la squadra di Silverstone aveva avuto programmi di lavoro molto strani, e il venerdì un laconico Alonso aveva lasciato intendere come fosse molto deluso. In qualifica le monoposto verdi sono comunque riuscite ad entrare in Q2 grazie ai problemi di Antonelli, Bearman e Lawson, sperando poi in un miracolo sul bagnato. Miracolo che è arrivato, non da Fernando Alonso, ma da Lance Stroll, eroe dimenticato del weekend che ha ritrovato la sua vecchia abilità sotto la pioggia per conquistare uno strepitoso sesto posto, che di questi tempi è grasso che cola.

È mancato all'appello, incredibilmente, Fernando Alonso: in una giornata in cui i rookie hanno commesso errori, ci si aspettava di più dal pilota più esperto della storia della F1. Invece lo spagnolo è incappato in un raro errore, finendo contro il muro dopo aver toccato la ghiaia. Per una volta, è stato Lance a tenere in piedi la baracca.

Sauber, punti all'esordio

Il giorno della presentazione delle monoposto ci si aspettava probabilmente che la Sauber sei punti li avrebbe fatti, al massimo, in tutto la stagione. Invece pronti via e Hulkenberg ha piazzato la macchina in settima posizione, con una delle sue solite gare solide. È mancato Bortoleto, a muro forse per un problema tecnico, ma il brasiliano aveva realizzato già un buon risultato in qualifica, battendo il tedesco e conquistando l'accesso in Q2 ai danni di Antonelli.

Si potrebbe ironicamente dire che per Mattia Binotto sia una rivincita, essendo al momento davanti a quella Ferrari che aveva lasciato, non senza qualche polemica, alla fine del 2022.

VCARB, occasione mancata

Tra i più delusi di giornata figura certamente la VCARB, che aveva la possibilità di cogliere un grande risultato. Tsunoda aveva conquistato una grande P5 in qualifica, e in gara era rimasto a lungo nei paraggi del podio; ma la strategia di rimanere sulle gomme d'asciutto con la Safety Car ha vanificato la possibilità di cogliere un buon risultato. Una beffa enorme per il giapponese, che comunque si è dimostrato molto solido anche in questa occasione. Non dello stesso tenore la gara di Hadjar, che di fatto non è iniziata a causa di un incidente nel giro di formazione. Il francese, tuttavia, aveva fatto una buona qualifica in P11, e quindi il suo weekend non può essere considerato totalmente negativo.

Alpine, gara senza lode

Anche la squadra francese non è riuscita a conquistare punti. Gasly era riuscito ad entrare in Q3, e la gara si era anche messa bene per lui, ma un piccolo errore alla prima chicane gli ha fatto perdere entrambe le posizioni sulle Ferrari, prima di essere buttato fuori dalla zona punti dal rimontante Piastri. Debutto invece da dimenticare per Doohan, fuori al primo giro: la sua qualifica era però stata discreta, e non è stato il solo a sbagliare. Si spera solo che questa non sia l'ultima volta che lo vedremo al volante di una F1.

Haas, che tonfo!

Infine, weekend da dimenticare per il team statunitense: nelle prove Bearman ha sbattuto due volte, dovendo rinunciare alla qualifica per problemi al cambio. In gara poi sia lui che Ocon sono riusciti a tenersi fuori dai guai, ma il passo era semplicemente troppo lento, e non sono riusciti ad andare oltre la tredicesima e la quattordicesima posizione. Storicamente, il team americano o partiva forte per poi finire il budget e afflosciarsi verso fine anno: la speranza per loro è che quest'anno avvenga il contrario, perché altrimenti la situazione sarà davvero tragica.

Alfredo Cirelli