Non è mai successo nella storia della Formula 1 di avere tre gare consecutive, così come mai si è avuto un campionato tanto equilibrato nell'alternanza dei valori in campo di weekend in weekend: dopo 9 Gran Premi i tre top team si sono perfettamente divisi i successi, con i meriti che sono certamente da assegnare a vari fattori. Merito della Ferrari, la cui rincorsa tecnica ha permesso di recuperare e spesso superare la stessa Mercedes, la quale invece ha mostrato di non essere infallibile a livello di strategie e fragile sulle novità recentemente introdotte. Ma il merito è anche della Red Bull, emersa dalla mediocrità e capace di vincere con entrambi i piloti, consacrare definitivamente le qualità uniche di Ricciardo e rimettere in riga il talento di Verstappen che nelle ultime tre gare ha raccolto due podi e una vittoria. Ma il merito è anche indirettamente -e innegabilmente- della Pirelli: il produttore italiano aveva promesso gomme più morbide, strategie imprevedibili, più soste e più spettacolo. Quest'ultimo è senz'altro aumentato, ma più per l'imprevedibilità del comportamento degli pneumatici che solo alcuni riescono ad interpretare nel modo giusto di gara in gara. Ed è caos, con la casa milanese sotto accusa.

In Austria abbiamo visto molti team aver problemi di blistering ma in precedenza abbiamo visto degradi anomali, finestre di temperature difficili da interpretare, e in generale un livellamento delle strategie su una sola sosta con stint sempre più lunghi. Non sarà diverso il discorso in Inghilterra: sul nuovo asfalto del tracciato di Silverstone torneranno infatti i battistrada ribassati già visti a Barcellona e al Paul Ricard, gare vinte dalla Mercedes che ben si è adattata a queste nuove specifiche. Ma sarà anche il debutto delle gomme hard (che insieme a medium e soft comporranno il trittico di mescole da portare in pista in Gran Bretagna) necessarie per garantire prestazioni e durata sulla pista più tecnica della Formula 1, che con le meravigliose curve veloci disegnate nella campagna inglese porteranno le vetture ad incredibili accelerazioni laterali di ben 5g.

Sebastian Vettel e Lewis Hamilton ripartono quindi da quell'unico punto che li divide, con il ritiro di entrambe le Mercedes che pesa parecchio anche in classifica costruttori, con la Ferrari tornata leader a metà stagione. Negli anni passati per le rosse la pista d'Inghilterra è stata una delle più ostiche, su cui tra pesanti ritardi e problemi di gomme ha rimediato sonore sconfitte. Quest'anno è tutto diverso: velocità, affidabilità e aerodinamica sono al top mentre la Mercedes può contare su potenza maggiore ma scarsa affidabilità come visto in Austria. Red Bull difetta ancora di cavalli, ma può vantare l'aerodinamica migliore e i piloti più affamati. Un quadro interessante, che ancora una volta regalerà un nuovo allungo in classifica da parte del fortunato di giornata, ma in fondo è proprio questa la bellezza di questo mondiale. Il più pazzo, il  più imprevedibile, il più divertente. 

Stefano De Nicolo'