MotoGP | Test Portimão, Yamaha: Quartararo tiene a galla la casa di Iwata
Nei test di Portimao di MotoGP, Yamaha sembra aver fatto dei passi avanti dalle prove precedenti come dimostra il terzo posto di Fabio Quartararo alla fine dei due giorni, a 3 decimi dal campione del mondo in carica Bagnaia, primo in entrambe le giornate. Ancora in difficoltà Franco Morbidelli, distanziato di un secondo dalla testa della classifica.
Positive le considerazioni di Quartararo
Nelle mani di Quartararo, gli aggiornamenti portati dalla casa di Iwata sembrano funzionare. Il francese ha provato diverse componenti aereodinamiche, tra cui un bizzarro ed inusuale spoiler posteriore, che probabilmente verrà scartato in quanto non sembra sortire alcun effetto positivo. Alla fine dei due giorni, Fabio si è detto soddisfatto dei miglioramenti, nonostante manchi ancora qualcosa nel confronto con Ducati. Anche sul giro secco, punto su cui Yamaha si era dimostrata debole nei test di Sepang, il miglioramento, a Portimao, è stato evidente.
Rimangono tanti dubbi da valutare
La questione più grande riguarda il motore, da anni una nota dolente per la casa giapponese. Per fronteggiare e battere le Desmosedici servono sforzi ulteriori da parte della casa madre. Da valutare anche lo stato di forma di Morbidelli, che sembra non riuscire a trovare il bandolo della matassa. Questo periodo di incertezza dura ormai da circa 2 anni e il suo inizio è conciso con l'infortunio al ginocchio destro. Per Franco le prime gare saranno sicuramente cruciali per meritarsi il rinnovo considerando che Yamaha si sta già guardando attorno.
Probabilmente la cosa più assurda, però, rimane la gestione del terzo pilota, in questo caso Cal Crutchlow. Yamaha ci ha abituati ad una gestione discutibile dei suoi collaudatori, come accaduto con Jonas Folger e Jorge Lorenzo nel passato. Mentre la miglior moto in griglia, Ducati, con ben 8 piloti titolari, mette in pista pure il suo terzo pilota Michele Pirro, Yamaha ha avuto la geniale idea, con solo due piloti a disposizione, di non far girare il proprio tester, che l'anno scorso ha pure corso le ultime gare. Una terza moto avrebbe sicuramente aiutato ad incasellare nuovi dati e a velocizzare il collaudo degli aggiornamenti portati.
Francesco Sauta