Tra le concessioni per Honda e Yamaha, i capricci di KTM e l'inferno burocratico per il GP d'India, Carmelo Ezpeleta ha l'agenda parecchio piena. Tuttavia, il supremo della Dorna ha trovato il tempo di parlare con la stampa in occasione della vigilia del GP di Catalunya di questo weekend. Durante la press conference, il manager spagnolo ha parlato degli aiutini ai giapponesi e delle baruffe austriache, mettendo i proverbiali puntini sulle "i".

Concessioni e KTM: ecco cos'ha detto Carmelo Ezpeleta

Il tema degli aiuti tecnici alle due case nipponiche è caldo perché le case europee sono contrarie. Ma Carmelo tira dritto, come si evince dalle sue parole raccolte dalla testata spagnola Marca: "Ci saranno dei cambiamenti", ha esordito. "Le concessioni sono una cosa che si faceva quando la Ducati, ai suoi tempi, non vinceva e Yamaha e Honda erano generose nel concedere dei vantaggi ai marchi che entravano. E noi cercheremo di farlo per il prossimo anno.  Non è che ci siano delle concessioni per Yamaha e Honda, è che il sistema delle concessioni è più adatto a quella che è la realtà dei risultati attuali. Si tratta di essere competitivi. Dal punto di vista morale, coloro che ai loro tempi hanno ceduto alle concessioni sono quelli che ora, in teoria, sono più bisognosi".

La proposta di Dorna per venire incontro alle case nipponiche è quella di concedere qualche modifica in più sul motore, e di consentire ai piloti titolari di girare nei test assieme ai collaudatori. Una proposta che non piace alla KTM, la quale ritiene che sia ingiusto tendere una mano a colossi che hanno risorse ed esperienza per emergere da sole. La Ducati, invece, sembra più disponibile, così come Aprilia. Per approvare modifiche al regolamento tecnico, serve l'unanimità di tutte le case. Ma Carmelo ha aperto anche alla possibilità di un'approvazione a maggioranza, anche se preferisce trattare con tutti. A proposito di trattative...

La guerra segreta tra la Spagna e Mattinghofen

Oltre alle concessioni, Carmelo Ezpeleta ha parlato anche di KTM. Non è un mistero che la casa austriaca spinga per far iscrivere un terzo team, in modo tale da non ritrovarsi con cinque piloti e solo quattro moto. Ma il manager iberico è stato categorico: "non c'è mai stata una quinta moto per KTM e non ci sarà. Ok? Non ci sono più moto perché il sistema esistente funziona molto bene". Il "sistema" consiste nella contribuzione economica che Dorna elargisce ai team satelliti, che attualmente sono sei. Il promoter non intendere spendere più di quanto già fa adesso, e preferirebbe che lo slot liberato da Suzuki vada in mano ad una casa ufficiale. La KTM è però molto insistente. Un possibile compromesso potrebbe essere l'aumento delle wild card disponibili, da tre a sei. Questo permetterebbe a Mattinghofen di tenere quattro moto e di risolvere questa situazione imbarazzante. Una situazione che il buon Carmelo ha fatto gentilmente notare: "È come se il Barça avesse 12 giocatori e dicesse: 'E adesso cosa facciamo?'. Ebbene, uno resta in panchina".

Riccardo Trullo