Esistono gare che, nonostante sembrino avviate verso un binario ben definito, riservano un finale a sorpresa grazie ad un elemento in grado di scombinare i piani. E proprio in situazioni come queste, spesso sono coloro i quali hanno il coraggio (e la possibilità) di giocarsi il jolly ad esultare sotto la bandiera a scacchi. E' il caso di Brad Binder nel rocambolesco Gran Premio d'Austria, ma anche di altri protagonisti capaci di cogliere un risultato insperato grazie alla pioggia arrivata nel finale.

UN FINALE IMPREVEDIBILE

Il fattore meteorologico era rimasto in agguato quasi per tutta la gara, pronto per entrare in scena e ritagliarsi il proprio ruolo da protagonista proprio sul più bello. E così è stato: gli ultimi giri hanno regalato un finale da brividi, capace di stravolgere la classifica e di ribaltare l'esito di un intero week-end di gara. Un bivio che ha visto, da una parte, coloro che hanno seguito la via apparentemente più saggia e, per certi versi, più logica. Ovvero quella di rientrare ai box ed utilizzare la moto già pronta con gomme rain, cercando di evitare qualsiasi rischio e di sfruttare al meglio le ultime tornate sul bagnato.

Una scelta che poteva sembrare obbligata, vista la quantità d'acqua arrivata improvvisamente al Red Bull Ring. Eppure, c'è chi ha detto "no". Scegliendo di rimanere in pista, giocandosi una carta forse disperata, ma che alla fine ha dato i propri frutti. Brad Binder e la KTM sono andati così a vincere in modo del tutto insperato, al termine di una gara che lo aveva visto sino a quel momento navigare a centro gruppo. Una mossa audace, che ha costretto il sudafricano a guidare "sulle uova" nel finale. Respingendo gli attacchi di un Bagnaia arrivato di gran carriera alle sue spalle ma lontano qualche secondo di troppo.

E allora, onore alle scelte del vincitore. Ma anche di chi ha creduto, non senza un pizzico di follia, di giocarsi il tutto per tutto e sfidare la sorte. Nel vero senso della parola, poiché sarebbe bastato davvero poco, con gomme slick e su asfalto bagnato, per gettare tutto alle ortiche. E non si può parlare di rischio calcolato, perché in certe situazioni è come lanciare una monetina e sperare che tutto vada nel verso giusto. Proprio per questo motivo, la gara austriaca deve quindi applaudire un secondo vincitore.

ROSSI: VIETATO TIRARSI INDIETRO

Non tanto per la sua ottava posizione finale, che a ben vedere potrebbe rappresentare un brodino riscaldato. Quanto per aver dimostrato che, a dispetto di ciò che si sarebbe potuto pensare, la fame e l'acume tattico del campione sono rimasti immutati. Stiamo parlando naturalmente di Valentino Rossi, tra coloro rimasti in pista in una condizione apparentemente impossibile. Tanto da ritrovarsi per un paio di giri ad un passo dal podio, prima di subire il ritorno degli avversari con le rain nel finale. Un gesto che la dice lunga per un mito che non avrebbe più nulla da chiedere né da dimostrare, ma che non si è tirato indietro nel momento in cui ha avuto l'opportunità di rischiare.

Perché nel motorsport, molto spesso, è anche una questione di intuito. La fortuna da sola non basta: la gara di oggi ne è l'ennesima dimostrazione.

Marco Privitera