MotoGP | Binder vola a 366.1 km/h al Mugello: è ora di porre un freno?
Al Mugello Brad Binder ha ulteriormente migliorato il record di velocità massima fatto registrare con una MotoGP, toccando i 366.1 km/h in fondo al rettilineo prima della staccata della San Donato. Per il terzo anno consecutivo, la classe Regina ha alzato l’asticella. Sia Binder sia Michelin si sono già spinti oltre, pensando al prossimo record: ma, in nome della sicurezza, non è giunto il momento di porre un freno a questa incredibile rincorsa?
CRONOLOGIA DEL RECORD DI VELOCITÀ
Prendendo come riferimento le sole gare disputate al Mugello, la classe Regina è passata dai 324.5 km/h fatti registrare da Tohru Ukawa ai sopracitati 366.1 km/h di Binder. Un delta di 41,6 km/h in 21 anni di evoluzione della categoria. Gomme, cilindrata, sviluppo dell’aerodinamica (e scie): questi sono sicuramente gli elementi alla base della crescita esponenziale che vediamo riassunta nella tabella qui sotto. Il riferimento è sulle sole velocità massime segnate al Mugello in ciascuna stagione. In Toscana, la MotoGP ha visto migliorare il record di velocità in 11 occasioni. In grassetto troverete il record attuale di velocità, in corsivo i record precedenti.
ANNO | VELOCITÀ MAX | PILOTA | COSTRUTTORE | ∆ VS 2023 |
MotoGP 1000cc di cilindrata (2012 – attuale) | ||||
2023 | 366,1 km/h | Brad Binder | KTM | |
2022 | 363,6 km/h | Jorge Martin | Ducati | - 2,5 km/h |
2021 | 362,4 km/h | Brad Binder | KTM | - 1,2 km/h |
2020 – Mugello non disputato | ||||
2019 | 356,7 km/h | Andrea Dovizioso | Ducati | - 9,4 km/h |
2018 | 356,4 km/h | Andrea Dovizioso | Ducati | - 9,7 km/h |
2017 | 354,7 km/h | Michele Pirro | Ducati | - 11,4 km/h |
2016 | 354,9 km/h | Andrea Iannone | Ducati | - 11,2 km/h |
2015 | 350,8 km/h | Andrea Iannone | Ducati | - 15,3 km/h |
2014 | 349,6 km/h | Andrea Iannone | Ducati | - 16,5 km/h |
2013 | 344,6 km/h | Andrea Iannone | Ducati | - 21,4 km/h |
2012 | 346,9 km/h | Valentino Rossi | Ducati | - 19,2 km/h |
MotoGP 800cc di cilindrata (2007 – 2011) | ||||
2011 | 335,7 km/h | Hector Barbera | Ducati | - 30,4 km/h |
2010 | 345,7 km/h | Hector Barbera | Ducati | - 20,4 km/h |
2009 | 349,3 km/h | Dani Pedrosa | Honda | - 16,8 km/h |
2008 | 330,8 km/h | Marco Melandri | Ducati | - 35,3 km/h |
2007 | 323,3 km/h | Casey Stoner | Ducati | - 42,8 km/h |
MotoGP 990cc di cilindrata (2002 – 2006) | ||||
2006 | 334 km/h* | Casey Stoner | Honda | - 32,1 km/h |
2005 | 340,5 km/h | Carlos Checa | Ducati | - 25,6 km/h |
2004 | 342,9 km/h* | Alex Barros | Honda | - 23,2 km/h |
2003 | 332,4 km/h | Loris Capirossi | Ducati | - 33,7 km/h |
2002 | 324,5 km/h | Tohru Ukawa | Honda | - 41,6 km/h |
* con l’asterisco specifichiamo come quella velocità massima sia stata battuta su un altro circuito nella stessa stagione
Considerando anche l’era 500cc, il cui record di velocità è detenuto da Max Biaggi, che sempre al Mugello nel 1999 fece registrare la velocità di punta di 318,6 km/h (con Yamaha), in 24 anni il Motomondiale ha guadagnato poco meno di 50 km/h di punta. Un salto in avanti decisamente incredibile.
CON LE VELOCITÀ CROLLANO ANCHE I TEMPI
Quest’anno il Mugello ha spezzato non solo il record di velocità assoluto ma ha monopolizzato la classifica dedicata. 8 delle 11 migliori velocità fatte registrare nella storia della MotoGP sono state infatti ottenute nella tre giorni toscana. Un risultato eccezionale, frutto di una serie di elementi citati sopra e che negli ultimi anni hanno vissuto un’estremizzazione importante: gomme, evoluzione dei motori e sviluppo aerodinamico hanno spinto le moto a prestazioni eccezionali.
Tant’è che anche i tempi sul giro, di conseguenza, sono drasticamente calati. Se nel 2002, al Mugello, Valentino Rossi ottenne la pole in 1.51.258, quest’anno Pecco Bagnaia ha stampato il nuovo record della pista sfondando il muro dell’1.45 e girando in 1.44.855. Tempi inimmaginabili solo 5 anni fa, quando sempre Rossi fece la pole in 46.2, 1"4 più lento di Pecco. La costante ricerca ed evoluzione affrontata dalla MotoGP, estremizzata negli ultimi anni con vistosissime appendici aerodinamiche che ne hanno accentuato e migliorato la percorrenza di curva ed il carico in rettilineo, ha portato i tempi sul giro ad abbassarsi rapidamente.
BINDER E MICHELIN NON SI PONGONO LIMITI
E si sa, se i piloti sono sempre alla ricerca di maggiore velocità, lo stesso Binder nel post-Sprint del Mugello ha confermato questa idea: “I nostri ragazzi hanno costruito un razzo, di certo non possiamo lamentarci della velocità massima”, ha detto il sudafricano ai giornalisti presenti al Mugello, tra cui noi di LiveGP. “Credo però che si possa migliorare ancora di un paio di chilometri”. Mentre per la Michelin, il limite può essere ancora più alto grazie alla resistenza delle gomme lavorate dal costruttore francese: “Facciamo test molto severi ai nostri pneumatici, che possono superare tranquillamente i 400 km/h”, ha detto Piero Taramasso.
E SE, INVECE, FOSSE ARRIVATO IL MOMENTO DI PORRE UN FRENO?
Che sia questo un campanello d’allarme per la categoria? Se in F1 è costante l’evoluzione del regolamento tecnico per non estremizzare prestazioni, tempi e velocità massime, in MotoGP, invece, dopo le novità del 2016 - con l'arrivo della centralina unica e di Michelin - non ci sono state rivoluzioni tecniche importanti. La ricerca aerodinamica introdotta da Ducati dallo stesso anno e diffusasi alle altre case, è stata esasperata ed è andata oltre le alette. Anche per questo c'è grande attesa per il nuovo ciclo tecnico in arrivo nel 2027. Un momento nel quale l'obiettivo sarà quello di rallentare necessariamente le moto, come affermato in passato da Carmelo Ezpeleta. Ma è davvero necessario dover aspettare 3 anni visto il ritmo attuale di sviluppo attuato dai Costruttori presenti nel Mondiale? Forse, in nome della sicurezza, anticipare i tempi potrebbe essere la mossa giusta. Basterebbe solo un po' di buon senso.
Mattia Fundarò