MotoAmerica | Road America: tutti a caccia di Cameron Beaubier
In questo fine settimana sul tracciato di Road America scatta, a porte chiuse, il primo round del MotoAmerica HONOS Superbike. E’ il primo dei campionati nazionali a ripartire nonostante le perdite ancora numerose in America per il Covid-19.
Il segnale dato da Wayne Rainey, boss del MotoAmerica, è forte: ripartire, anche a porte chiuse, ma ripartire! Il Wisconsin, Stato dove ha sede il tracciato di Road America, ha dato il via libera per disputare il round di apertura solo con le TV, mentre il secondo, sempre sullo stesso tracciato, vedrà la presenza anche dei tifosi.
Calendario
Sono dieci i round per la stagione 2020 dell'HONOS MotoAmerica Superbike con atto finale ad Austin in Texas il 15 novembre.
Si parte questo fine settimana da Elkhart Lake in Wisconsin, il 26-28 giugno la replica ancora ad Elkhart Lake, poi Road Atlanta il 2 agosto (contemporaneo alla ripresa del Mondiale Superbike), Pittsburgh una settimana dopo, Shelton a fine agosto, New Jersey ed Alabama nel mese di settembre, Indianapolis 9-11 ottobre, Laguna Seca 23-25 ottobre e per finire Austin il 13-15 novembre.
Preview
Cameron Beaubier, quattro volte campione della serie, arriva a Road America con i favori del pronostico, intento a portarsi a casa il quinto titolo MotoAmerica Superbike. “Non vedo l’ora di correre” – ha dichiarato Beaubier nelle interviste ai media americani. “È passato così tanto tempo e mi è mancato davvero tanto. Sarà bello che le cose tornino alla normalità ed essere di nuovo in pista e vedere tutti. Iniziare la stagione con due round su Road America è diverso, ma non avrete nessuna lamentela da parte mia, perché è sempre stato uno dei miei preferiti. Non vedo l'ora di lavorare di nuovo con il mio team e correre con la mia R1. È un peccato non avere fan per la prima gara, ma abbiamo buoni pacchetti TV e streaming live in modo che possano tenere il passo con loro, e li vedremo tutti tra qualche settimana per il secondo round. "
Il campione in carica ha dalla sua 38 vittorie nell’AMA Superbike che lo portano al terzo posto della classifica all time dietro al suo ex compagno di squadra Josh Hayes con 61 e l’irraggiungibile Mat Mladin, 7 volte campione AMA, con 82 successi.
Gli sfidanti
L’unico pilota che può impensierire Beaubier è il campione 2017 Toni Elias con la sua Suzuki. Toni, nel 2019, è stato in testa per tutto il campionato fino all’ultimo round, quando è stato superato da Cameron perdendo di fatto la possibilità di rivincere il titolo a due anni di distanza dal primo: questo lo rende motivato per ripresentarsi al via della stagione deciso a riprendersi la corona. Toni ha anche cambiato team rispetto all’anno passato schierandosi nel 2020 con M4 EC-STAR Suzuki, che ha preso il posto del team Yoshimura. Elias ha all’attivo ben 32 vittorie nei suoi 4 anni di militanza in America, che lo portano al quarto posto in classifica all time al pari di un certo Miguel Duhamel, campione nel 1995.
Accanto ai due contendenti per il titolo Beaubier ed Elias ci saranno rispettivamente Jake Gagne (Monster Energy Yamaha, al posto di Gerloff emigrato nel Mondiale Superbike), un passato nel Mondiale Superbike con Honda al posto del compianto Nicky Hayden nel 2017, e Bobby Fong, campione AMA Supersport nel 2019.
Josh Herrin, il compagno di Elias lo scorso anno, cambia team passando a Scheibe BMW occupando il posto che era di Gagne lo scorso anno. I due sono arrivati rispettivamente quinto ed ottavo in classifica generale.
Raddoppiano le Ducati Panigale V4R nel 2020. Accanto a quella del proprietario/pilota Kyle Wyman ci sarà infatti quella del Celtic HSBK Racing affidata a PJ Jacobsen, vecchia conoscenza del Mondiale Supersport e Superbike negli anni scorsi, tornato "a casa" proprio lo scorso anno.
Il tracciato
Road America è uno dei pochi autodromi al mondo a conservare il suo tracciato originale di 6,51 km di lunghezza con 14 curve. Situato nella zona collinare del Kettle Moraine, può essere paragonato a Mugello e Portimao per i suoi continui saliscendi e per il rettilineo principale dove si superano i 300 km/h. Tra i punti caratteristici del tracciato c'è la curva "the kink", una veloce e pericolosa piega a destra posta su un dosso situato nella zona ovest del circuito, priva di via di fuga. Nel 2003 questa curva ha visto l'unico ritocco alla pista nella sua storia, dovuto all'aggiunta di una chicane opzionale denominata The Bend, resosi necessario per aumentare la sicurezza dei motociclisti, che affrontavano "the kink" a velocità superiori a 200 km/h rischiando di impattare col muro di cemento adiacente alla pista.
Note su Road America
Toni Elias ha centrato la pole per la gara dello scorso anno. Lo spagnolo ha preso la prima posizione in una sessione di Superpole caratterizzata dalla pioggia girando in 2’30”992 e chiudendo davanti ad Herrin e Beaubier
Cameron Beaubier detiene il record della pista a Road America in 2’11”422, fatto segnare durante la Superpole del 2018. Beaubier ha centrato ben 7 vittorie a Road America, che lo portano al terzo posto dei pluri vittoriosi dietro ad Hayes con 8 successi e Mladin con 9 affermazioni. Beaubier ha vinto inoltre 7 delle ultime 10 gare sul tracciato del Wisconsin.
Josh Herrin ha fatto segnare il giro più veloce della gara in gara-2 lo scorso anno in 2’12”287 nella sua marcia trionfale della seconda manche. Per una serie di circostanze favorevoli, il giro più veloce fatto segnare da Beaubier in gara-1 è risultato più lento di quello di Herrin nella seconda gara.
Toni Elias e Josh Herrin si sono divisi le vittorie nelle due gare dello scorso anno a Road America. Beaubier ha concluso al secondo posto entrambe le gare con Gerloff al terzo posto. Gare molto tirate quelle dello scorso anno, come sempre succede nel MotoAmerica: Elias ha battuto Beaubier in gara-1 di 253 millesimi mentre lo stesso Beaubier è arrivato dietro a Herrin in gara due di 506 millesimi.
Chi si prenderà la leadership del campionato? Lo scopriremo solo dopo la bandiera a scacchi della gara di domenica.
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Marco Pezzoni