Moto2 | GP Americhe: chi scende e chi sale
La gara di Moto2 al GP delle Americhe ha cambiato in maniera drastica le sorti della categoria in quella che è stata una gara drammatica. Infatti, al Circuit Of The Americas abbiamo assistito ad un numero inenarrabile di cadute nel corso della gara: sono solo 17 su 29 i piloti arrivati sotto la bandiera a scacchi. Tra quei piloti che non hanno chiuso il Gran Premio ci sono quelli che arrivavano negli Stati Uniti come primi tre della classifica iridata.
LA CADUTA DEGLI DEI
Dalla Moto2 al GP delle Americhe ci si poteva aspettare davvero di tutto, ma non questo. Prima della gara di domenica, la classe di mezzo si è rivelata quella dai valori in campo più stabili e cristallini. Celestino Vietti ha letteralmente dominato in questo avvio di stagione, inseguito da un costante Arón Canet e dalla sorpresa Somkiat Chantra. A Austin proprio lo spagnolo era il favorito per la vittoria, dati la buona qualifica ed il passo gara, senza contare il fatto che al #40 piace molto il tracciato texano.
Vietti, dopo un weekend molto complicato, aveva già fatto un mezzo miracolo a mettersi in prima fila. Il piemontese ha spinto al limite nelle prime fasi della corsa, incappando in una caduta banale proprio per stare dietro allo spagnolo di casa Pons.
"Ho forzato un po' troppo ad inizio gara, ma pensavo di avere la situazione sotto controllo: così non è stato, purtroppo. Si tratta di un grande errore, ma può capitare."
Se l'errore del pilota Mooney VR46 Racing Team può essere attribuito alla troppa foga, così non si può dire per Canet. Il #40 stava subendo il ritorno del trio formato da Arbolino, Ogura e Dixon, ma vista la caduta del #13 poteva di certo gestire meglio e portare a casa punti importanti. Nonostante ciò, per la prima volta in questa stagione, Canet ha dimostrato di essere più veloce di Vietti. Dopo tre podi consecutivi un passo falso ci poteva stare, ma non in una giornata così.
Ingiustificabile invece la manovra di Chantra: il pilota thailandese, che tanto bene ha figurato in questo 2022, ha del tutto centrato Sam Lowes. La caduta ha fatto ben cinque vittime e ci si deve aspettare una penalità per il #35 in Portogallo. Ad ogni modo, è stato un weekend molto difficile quello di Chantra in Texas, che sembra aver perso quello smalto dimostrato in Indonesia e Argentina.
ARRIVA LO SQUALO
Tony Arbolino vince la prima gara di carriera in Moto2 grazie alle cadute, ma non solo. Il pilota lombardo di Marc VDS si è dimostrato il più veloce per tutto l'arco della corsa. Infatti, prima del pasticcio combinato da Canet, il #14 stava recuperando a vista d'occhio sullo spagnolo. Una volta ritrovatosi in testa, Arbolino ha continuato a martellare sotto il muro del 2'10" fino alla resa di Ogura, che gli ha permesso di alzare il ritmo.
La vittoria è fondamentale dal punto di vista mentale: Arbolino è arrivato in uno dei team più preparati dell'intera griglia dopo un'annata da rookie di alti e bassi. Il classe 2000 si è dimostrato fin da subito al passo con il ben più esperto compagno di box Lowes e fino all'exploit di Austin aveva corso delle gare più che positive. Ora la classifica dice -16, ma è ancora troppo presto.
UNA BELLA STORIA
Ovviamente si parla di Jake Dixon, colui che arriva direttamente dal paddock del British Superbike. Dixon ha passato un 2021 d'inferno dopo l'esplosione nel 2020 e l'occasione sprecata a Le Mans dello stesso anno. Dopo la prima pole position della carriera in Indonesia, Dixon ha dovuto mandare giù l'ennesimo boccone amaro di questi anni. Finalmente ieri quello che sembrava solo un sogno si è coronato: Jake Dixon ha conquistato il primo podio della sua carriera iridata. Il #96 capitalizza così un inizio di stagione che lo ha visto competitivo in ogni GP finora: l'inglese è la migliore speranza per quanto riguarda la Union Jack per un ipotetico futuro nella classe MotoGP.
"So che è una terza posizione, ma ho lavorato così duramente per questo risultato, davvero! Tutte le ore spese, tutte le gare difficili: sono stati tre anni così duri. Finalmente sono stato in grado di mostrare il mio talento: ad essere onesto, a dieci giri dalla fine ho mollato. Sapevo di avere un bel vantaggio, non ho preso alcun rischio anche se avrei potuto combattere per la seconda posizione. Oggi dovevo fare tanti punti e così è stato: voglio che la gente sappia che sono qui e posso essere un osso duro ad ogni gara."
Valentino Aggio
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