Le sette meraviglie di Ayrton
Ayrton Senna era speciale. Bastava vederlo camminare nel paddock, in corsia box, o anche solo al ristorante per accorgersi dell'alone di carisma che lo circondava. Idolatrato dai tifosi, temuto dagli avversari, egli fu anche in grado di trasformare in oro tutto ciò che toccava. Nella fattispecie, auto da corsa. Perché Senna fu in grado non solo di imporsi al volante delle vetture in quel momento più veloci. La sua grandezza (forse) stava proprio nella capacità di emergere anche laddove gli altri annaspavano, di distinguersi quando le situazioni si facevano più complicate. Del resto, i tre titoli mondiali, i 41 Gran Premi vinti e le 65 pole position parlano da sé, piazzandolo di diritto tra i più grandi di sempre. Probabilmente il più grande. Pochi come lui sono stati in grado di far emozionare, dividere, eccitare. Fino a quel tragico schianto al Tamburello. Eppure, vent'anni sembrano essere passati in un attimo. Il tempo sembra essersi fermato, quando ci si accorge che Ayrton avrebbe compiuto oggi 54 anni e tutto il mondo, come per incanto, gli dedica una frase, un pensiero, un ricordo. Perché le imprese di questo brasiliano, cresciuto a San Paolo e capace di raggiungere i vertici dell'automobilismo mondiale, rimangono indelebili nei cuori di chi, almeno una volta nella vita, abbia visto un Gran Premio di Formula 1. Ne abbiamo voluto scegliere sette, di queste meraviglie: sette storie, sette imprese che rendono l'idea di ciò che Ayrton era in grado di tirare fuori dal mezzo meccanico, talvolta in condizioni di inferiorità tecnica. Sette perle da raccontare, rivivere, chiudendo magari per un istante gli occhi, come se lui fosse ancora, per un'ultima volta, in mezzo a noi.
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