Nel panorama motociclistico è conosciuta come la “gara delle gare”: la 8h di Suzuka ha visto anche Valentino Rossi partecipare alla sua immensa storia. Il Dottore ha infatti preso parte a due edizioni della super-classica giapponese ad inizio millennio (2000 e 2001), vincendo nel secondo tentativo. Con la storica impresa Rossi è tuttora l’unico pilota nella storia del motociclismo ad aver vinto il mondiale 500cc e la 8h di Suzuka nello stesso anno.

UN RAPPORTO ODI ET AMO CON LA 8 ORE

Facciamo prima un passo indietro: siamo nel 1999 e Valentino Rossi sta dominando il mondiale 250cc con Aprilia. Nel mentre, il #46 si sta guardando intorno per il grande salto nella classe regina l’anno successivo. Il destino vuole che proprio a Jerez il campione Mick Doohan sia caduto rovinosamente, ponendo così fine alla sua pluridecorata carriera. Honda comincia così a fare la corte al campione 125cc del 1997, il quale ha però delle condizioni. Spinto dall’amore verso i piloti giapponesi, Valentino Rossi chiede di correre la 8h di Suzuka, oltre ad avere Jeremy Burgess nel suo team. Ovviamente Honda accetta volentieri, dato che convincere un top rider del mondiale 500cc a correre l’evento non era affatto facile.

Arriva la 8h di Suzuka 2000 e Valentino Rossi viene accoppiato con Colin Edwards, punta di diamante della casa di Tokyo nel mondiale Superbike. La coppia però va incontro ad un weekend da incubo: Rossi stupisce subito sulla VTR1000 SP, andando fin da subito più veloce del texano. Edwards conosceva ovviamente meglio la VTR, arma di Honda nel mondiale SBK per contrastare il dominio della 996 guidata da Carl Fogarty. Entrambi però si stendono in gara, con Texas Tornado che causa il danno fatale e provocando il ritiro. Rossi stesso non aveva considerato tutte le insidie fisiche e meteorologiche dell’estate giapponese. In quell’occasione Honda festeggia comunque grazie alla vittoria di Daijiro Kato e Tohru Ukawa.

Dopo la traumatica esperienza del 2000, alla 8h di Suzuka Valentino Rossi non ci vuole più mettere piede. Infatti, nel 2001 Rossi è in lotta per l’ultimo titolo della 500cc, prima del passaggio alle MotoGP. Con la vittoria al Sachsenring di Max Biaggi, il campionato tra i due italiani è ora più aperto che mai. Durante la pausa estiva il leader di classifica vorrebbe riposare, ma l’impegno a Suzuka lo aspetta per il secondo anno consecutivo. I vertici di HRC hanno preso la decisione: nonostante le richieste del proprio fenomeno, Rossi sarà sulla VTR in Giappone. “C’è poco da fare: per la HRC questa 8 ore è l’obiettivo principale della stagione. La mia presenza è prevista da contratto ed ho dovuto rispettarla. Dato che ci sono, cercherò di divertirmi.”

GLI AVVERSARI

La gara in sé è una delle più difficili del mondo, ma ciò non basta. Le case giapponesi ci tengono particolarmente a vincere la 8h di Suzuka, così schierano i loro migliori piloti Superbike. Su tutti, gli avversari della coppia Rossi-Edwards sono già in casa. Il team Cabin Honda schiera infatti altri due equipaggi oltre al #11: la #33 con Tadayuki Okada e Alex Barros e la #4 con Tohru Ukawa e Daijiro Kato. Anche le altre grandi marche giapponesi sono davvero ben munite per l’occasione: Yamaha (#41) porta Noriyuki Haga e Anthony Gobert, Kawasaki (#3) Akira Yanagawa e Hitoyasu Izutsu, mentre Suzuki (#7) Akira Ryo e Yukio Kagayama.

ROSSI FA PAURA NELLE PROVE

Il weekend parte a dir poco bene alla 8h di Suzuka per Valentino Rossi. Il leader della 500cc fa stampare il record del circuito durante le prove libere. Il Dottore fa paura sia in senso positivo che in senso negativo. Nel turno prima della Superpole per decidere la griglia di partenza, il pilota di Tavullia è incappato in una violenta caduta che lo ha fortunatamente visto illeso. “Ho toccato il registro del freno per regolare la leva, non sapendo che sulla Superbike funziona all’esatto contrario rispetto alla mia NSR. Non sono riuscito a frenare e la moto ha puntato dritta contro il muro: mi sono buttato per evitare l’impatto.”

Dopo lo spavento, Rossi si è tenuto del margine durante l’unico giro di qualifica, terminando comunque in seconda posizione alle spalle solo della Suzuki GSX-R750 guidata da Ryo. “Ho guidato bene, senza commettere errori. Logicamente mi sono tenuto un po’ di margine.”

LA GARA DELLA LEGGENDA

Come da tradizione, a Suzuka si parte correndo da un lato all’altro della pista. Nello scatto a piedi Rossi non è di certo il più veloce, perdendo così qualche posizione in partenza. Poco male, dato che la VTR #11 nel giro di poche tornate è nuovamente in testa al gruppo. Il pilota di Tavullia lascia la moto al compagno Edwards dopo un’ora di gara con poco più di 5 secondi sugli inseguitori.

Durante il turno di guida dell’americano ci sono due episodi che cambiano la gara. Akira Yanagawa è coinvolto in un incidente con un doppiato, mentre Yukio Kagayama è protagonista di un lungo che fa perdere oltre 20” alla Suzuki. Quando torna in pista Rossi le tre Honda ufficiali si ritrovano in testa alla corsa. Okada è molto veloce e costringe Rossi a spingere: il Dottore torna ai box con un vantaggio di 5”. Nonostante una prima parte di gara passata largamente al comando, la coppia Rossi-Edwards si ritrova in seconda posizione a metà corsa. Barros infiamma il duello con il compagno di marca Edwards, arrivando con un vantaggio minimo alla sosta.

Nel corso della quinta ora di gara avviene l’irreparabile: dopo essere entrato in pista al comando, Okada cade proprio davanti a Rossi, perdendo così poco più di 15” e costringendo l’italiano sulla sabbia. Altro cambio di piloti e altro recupero per Barros: il brasiliano passa nuovamente Edwards nonostante il cospicuo vantaggio ad inizio stint. Infatti, una Safety Car ha neutralizzato il vantaggio della #11 per 13’, con Rossi ora costretto ad inseguire.

L’ultimo stint della 8h di Suzuka di Valentino Rossi è a dir poco leggendario. Quando rientra ai box, la #11 ha ben oltre 9” di vantaggio su Okada. Oltre al danno, anche la beffa per la #33: rientrata per prima ai box, la Honda ha avuto un problema al perno della ruota. L’ultimo pit stop per la coppia Okada-Barros è durato più di 40”, mentre per Rossi-Edwards è filato tutto liscio. Senza particolari sorprese l’ultimo turno di guida, che vede il texano terminare la corsa in prima posizione. Chiude il podio la Suzuki con Ryo e Kagayama, che rovinano la potenziale tripletta di Honda.

Valentino Rossi viene così consegnato definitivamente alla leggenda del motociclismo. Rossi è infatti l’unico pilota a vincere sia la 8h di Suzuka che il mondiale 500cc nello stesso anno, con ben 6 successi nelle ultime sette gare del campionato.

Valentino Aggio

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