F1 | Verso la stagione 2020: dove eravamo rimasti?
Dopo la trasferta non concretizzata in Australia, mesi di inattività e totale rimaneggiamento del calendario, il debutto della stagione 2020 di F1 è alle porte. Con le nuove monoposto ferme dalle prove di Barcellona e la situazione sanitaria che ha impattato decisamente sulle attività a livello globale, cerchiamo di fare il punto della situazione sulle scuderie in pista per arrivare preparati al primo appuntamento stagionale.
Top team
Lo stop causato dal coronavirus ha verosimilmente cristallizato i valori in campo visti ai test di Barcellona e il lockdown imposto alle scuderie dovrebbe aver rallentato lo sviluppo negli uffici tecnici e la produzione di pezzi in fabbrica, anche per i team migliori.
Nel 2020 non si prevedono rivoluzioni ai piani alti della classifica. Mercedes AMG, Red Bull - Honda e Ferrari sono chiamate a spartirsi le posizioni nobili. I rapporti di forza visti a Barcellona suggeriscono la gerarchia appena elencata, con le due scuderie a base britannica molto vicine e la Ferrari più staccata.
Honda dovrebbe avere consolidato il parametro dell'affidabilità. In casa Ferrari i test non sembrano essere stati soddisfacenti: per la SF1000 si parla già di modifiche sostanziali da attuare nella zona del musetto e del cambio, ma al Red Bull Ring dovrebbe correre la monoposto con la stessa specifica dell'Australia. Mercedes AMG ha stupito l'ambiente introducendo il DAS, anche se le novità più interessanti potrebbero essere nascoste altrove.
The new normal ? pic.twitter.com/1qKqfiIJdK
— Mercedes-AMG F1 (@MercedesAMGF1) June 9, 2020
La nuova normalità è tema di prove in pista da parte di Mercedes AMG e Ferrari, con i titolari su monoposto di due anni fa. In Red Bull, vista la motorizzazione differente sulla vettura 2018, l'esperimento non è stato possibile. All'atto pratico, Ferrari e AMG Mercedes hanno già avuto modo di provare le procedure operative figlie del distanziamento sociale.
Dal punto di vista interno in Ferrari partono con due potenziali contributi di instabilità. Il primo riguarda le scie velenose dell'accordo secretato con la FIA in merito alla power unit del 2019. Il secondo riguarda l'uscita di Sebastian Vettel a fine dell'anno. Da questa prospettiva, AMG Mercedes e Red Bull sembrano essere messe molto meglio, anche se il dopo-2020 di Lewis Hamilton non è ancora stato finalizzato.
Seconde linee
Per quanto riguarda il gruppo degli outsider, i nomi che si giocheranno il titolo di best of the rest sembrano essere quelli di McLaren - Renault, Alpha Tauri - Honda, Racing Point - Mercedes e Renault.
A gomme freddissime, risulta parecchio difficile stabilire i rapporti di forza in campo tra le scuderie nel midfield, anche se i test di Barcellona suggerirebbero una McLaren attrezzata per ripetere il quarto posto nel Costruttori del 2019, insidiata da Alpha Tauri e Racing Point.
Le tre scuderie schierano delle valide monoposto che però hanno già palesato delle aree su cui lavorare. In McLaren lamentano una certa sensibilità al vento, in casa Alpha Tauri hanno dichiarato di voler ridurre una tendenza al sottosterzo e in Racing Point hanno in mano un concetto tecnico completamente nuovo rispetto a quanto progettato negli ultimi anni.
RP20 looking ?? out on track today ?
Less than 1⃣ hour to go ?#F1 #F1Testing pic.twitter.com/IHq8tVeTvp — BWT Racing Point F1 Team (@RacingPointF1) February 19, 2020
Gli effetti finanziari indotti dal coronavirus hanno causato problemi evidenti in McLaren (tagli al personale e cassa integrazione) e Racing Point (cassa integrazione), mentre Alpha Tauri sembra aver risentito della situazione in maniera (relativamente) marginale.
Dal punto di vista tecnico-organizzativo, per una Racing Point in cui la questione di troppa somiglianza con la AMG Mercedes 2019 è stata risolta, troviamo una McLaren che dovrà allocare differentemente le risorse per alloggiare la PU Mercedes sulla monoposto 2021 (che, per forza di cose, somiglierà a quella del 2020).
Seconde linee (parte seconda)
Renault merita una trattazione a parte. In estrema sintesi, la scuderia francese è un oggetto misterioso. La decisa sterzata a livello tecnico sulla nuova vettura testimonia la volontà di riscatto su un opaco 2019, ammesso e non concesso che i problemi di PU siano stati risolti.
L'interessante giro buono messo insieme da Ricciardo nei test a Barcellona rappresenta sicuramente un segnale positivo. Pensare che Renault si trovi ai livelli di una Ferrari sembra, tuttavia, un po' troppo ottimistico.
I tanti dubbi a livello di prestazione e i punti di domanda relativi all'impegno futuro nel Circus da parte dei francesi (uniti alla partenza di Ricciardo a fine stagione) contribuiscono a rendere complicatissima la "lettura" della scuderia transalpina. Vedremo cosa dirà la pista.
Gli "assemblatori"
Il discorso relativo alle scuderie che hanno occupato gli ultimi tre posti del campionato 2019 è un po' più complicato.
Il termine "assemblatore" aderisce meglio alla situazione della Haas, ma, in senso lato, è applicabile a questi team, accomunati da un modello di business che potrebbe metterne in discussione la sopravvivenza nel Circus sul breve termine, visti i problemi finanziari innescati dal coronavirus.
Hello there, gorgeous ? #C39 pic.twitter.com/336p91icEZ
— Alfa Romeo Racing ORLEN (@alfaromeoracing) February 14, 2020
Dal punto di vista tecnico, Alfa Romeo - Ferrari si distingue nel disporre, ancora una volta, di un pacchetto di soluzioni interessante: la vettura è affidabile, le prestazioni sono migliorabili, ma il maggiore punto di domanda rimane la continuità nello sviluppo, cosa mancata lo scorso anno.
In casa Haas - Ferrari dovrebbero avere risolto i problemi relativi all'impiego delle gomme che hanno afflitto in maniera negativa la vettura 2019. In Williams - Mercedes sembrano aver trovato la quadratura del cerchio nell'ottenere prestazioni più vicine al gruppo di centro (a parte dei problemi con le PU Mercedes).
Williams, una situazione critica
Il problema comune della Haas e della Williams, peraltro esternato a mezzo stampa, è più che altro l'effetto nocivo a livello finanziario generato dallo stop della stagione 2020. Alfa Romeo sembra essere meno afflitta da queste problematiche, tuttativa potrebbero diventare rilevanti sull'impegno a medio termine, considerata la dimensione e la configurazione strutturale della scuderia.
Chiudiamo la nostra presentazione sottolineando che la scuderia di Grove è in vendita e questo potrebbe costituire un enorme problema, per tutti, durante lo svolgimento del campionato 2020.
Luca Colombo