F1 | Stefano Domenicali: i punti chiave e quelli in agenda del Circus che verrà
Stefano Domenicali, presidente e CEO della Formula 1, ha pubblicato sul sito ufficiale una nota nella quale riporta ed elenca i punti chiave attuali e quelli in agenda per il 2022 e il futuro a breve termine.
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Domenicali parte forte sul calendario: "La notizia incredibile è che siamo qui a metà ottobre con sei gare da disputare e abbiamo un campionato di Formula 1 così intenso e aperto che sta attirando l'attenzione di tutti i nostri fan in tutto il mondo." Il CEO della Formula 1 nota la giusta direzione intrapresa per completare una stagione con un numero record di gare, ventidue, nonostante le complicazioni che la pandemia da Covid-19 continua a portarsi dietro.
Il prossimo anno il calendario prevede un tour di 23 Gran Premi. "Volevamo avere il ritmo giusto per il calendario, mantenendo anche la pausa estiva di tre settimane e dando al personale che lavora sodo una pausa sufficiente alla fine della stagione", scrive Domenicali. Inoltre aggiunge come la Formula 1 abbia un appeal in costante crescita, tanto da avere continue richieste da parte di diverse Nazioni per ospitare un Gran Premio. Di certo una buona notizia per il business della massima Formula.
La giusta direzione
"Viviamo in tempi difficili, ma la Formula 1 è nella fortunata posizione di attrarre investimenti su tutta la linea", osserva Domenicali. A supporto di questa affermazione vengono citate Aston Martin e Red Bull.
L'ingresso in Formula 1 dell'Aston Martin porta in pista l'ambizione e gli investimenti di Lawrence Stroll. Il progetto del canadese prevede una direzione tecnica separata per quanto riguarda la massima Formula e la caccia al titolo nell'arco di cinque anni. Per quanto riguarda Red Bull e Honda viene citato l'accordo sulla proprietà intellettuale delle PU. All'atto vedrà il marchio austriaco di bevande energetiche pronto a debuttare, nel giro di un paio d'anni, con un dipartimento powertrain dedicato.
Sprint-race
Per quanto riguarda le sprint-race, Domenicali afferma: "Siamo soddisfatti di quanto appreso dai primi due sprint di F1. Quello che è chiaro è che cambia la dinamica del weekend ma vogliamo aspettare l'ultimo test in Brasile e poi preparare il pacchetto giusto per il futuro. (...) Dal punto di vista sportivo, abbiamo visto che meno tempo hai a disposizione, più imprevedibile è l'azione in pista in qualifica e in gara. C'è una messa a punto che dobbiamo fare, ma ci stiamo lavorando ora."
Cum grano salis
Ovviamente queste dichiarazioni vanno prese con le dovute cautele. Nelle battute finali del suo contributo, il Presidente plaude alla Stagione 2021 con il suo duello al vertice tra Hamilton e Verstappen, che sta creando molto interesse attorno alla Formula 1. Come sottolinea Domenicali, era da anni che non si verificava qualcosa di simile, soprattutto negli ultimi GP della Stagione.
L'organismo della Formula 1 con queste righe tiene a far notare come il business sia in salute e "tiri", molto probabilmente spinto da una sfida che non si vedeva da quasi un decennio. Rimangono però molte questioni sospese. Dopo i provvedimenti finanziari visti nel 2021, l'economia delle scuderie minori è così sana come si pensa? Perché inserire un nuovo format di qualifica, quando quello precedente funzionava e funziona senza grossi problemi? Probabilmente, viene da pensare, la caccia al nuovo pubblico da attrarre deve rimanere sempre aperta.
Come farà un calendario 2022 così lungo e geograficamente esteso a sposarsi con gli ambiziosi traguardi green del Circus? Quanto dovranno pagare le scuderie in termini di sostenibilità per un impegno in una trasferta continua? La Formula 1 gestirà la questione relativa alle gare in Paesi non proprio amichevoli nei confronti degli endorsement inclusivi professati dal Circus? Molto probabilmente parliamo di questione che una nota di Stefano Domenicali non deve sciogliere. Ad un certo punto, però, tali questioni devono essere necessariamente sollevate.
Luca Colombo