F1 | Quindici anni fa debuttava Sebastian Vettel
Risale a quindici anni fa il debutto di Sebastian Vettel in F1 per sostituire l’infortunato Robert Kubica. Il tedesco riuscì a concludere il Gran Premio degli Stati Uniti a punti, diventando il più giovane pilota a riuscire nell’impresa.
GLI EVENTI CHE PORTARONO AL DEBUTTO DI VETTEL
Tutto cominciò con il Gran Premio del Canada, quando Robert Kubica rimase vittima di un brutto incidente. Il polacco durante il 26° giro tentò un sorpasso ai danni di Trulli, ma l’auto venne sbalzata in aria andando a colpire le barriere prima di tornare in pista.
Fortunatamente per Kubica non ci sono state gravi conseguenze ed il polacco volò a Indianapolis per partecipare al Gran Premio degli Stati Uniti. Il controllo dei medici della FIA però spense le speranze di Kubica di prendere parte alla gara, con la BMW che si ritrovò giovedì pomeriggio a dover cercare un sostituto.
La scuderia poteva scegliere tra i due piloti di riserva: Timo Glock e il giovane Sebastian Vettel. Mario Theissen, Team Principal BMW Sauber decise di puntare su Vettel, come lui stesso racconta su F1.com: “Il verdetto del medico su Robert è arrivato giovedì pomeriggio. Subito dopo, ho chiamato Sebastian nel mio ufficio e gli ho detto preparati, domani mattina sarai in macchina".
I meccanici cominciarono subito a lavorare freneticamente per preparare la monoposto e adattare il sedile alle esigenze di Vettel. La mattina dopo, il pilota tedesco raggiunse la pista dopo una notte agitata. Subito Vettel incontrò il proprio ingegnere di pista ed i meccanici per vedere gli ultimi dettagli prima delle prove libere. La sua velocità di adattamento sorprese Mike Krack, capo ingegnere della Sauber: “È stato abbastanza facile, si è subito adattato alla monoposto. E sia un grande lavoratore che un grande talento, questo fa di lui un pluricampione del mondo.”
Questa attenta preparazione e l’attenzione nei dettagli hanno subito ripagato Vettel, che ha concluso la sua prima sessione di prove libere al quarto posto. Nella terza sessione di prove libere, il pilota tedesco chiuse al secondo posto a soli 0,171 secondi dal primo. I media cominciarono a parlare di Vettel e del suo talento e velocità, ma anche a scherzare del fatto che era molto giovane come pilota. Per rispondere ai media, la BMW decise allora di regalare per scherzo a Vettel un bavaglino ed un biberon.
LA QUALIFICA E LA CONSACRAZIONE DELLA GARA
Il giorno della qualifica, Sebastian Vettel mise in pratica tutto ciò che ha imparato durante le tre sessione di prove libere. Il tedesco riuscì non solo ad entrare in Q3 in settima posizione, ma a classificarsi a soli 0.7 secondi dal ben più esperto Heidfield. Nella giornata stessa della gara Vettel arrivòo in pista abbastanza nervoso, tanto che l’ingegnere Zehnder ed alcuni meccanici cominciarono a scherzare ed a fare battute. Questo ha aiutato Vettel ha distogliere per un attimo l’attenzione sulla gara ed a rilassarsi.
Quando i semafori diventarono verdi, il tedesco commette l’unico errore di quel weekend, andando a finire fuori pista e fuori dalla zona punti. Vettel descrive così quel episodio: “Ho deciso di frenare un po' più tardi per mantenere il contatto con il gruppo davanti. Ma era un po' troppo tardi e non sono riuscito a fermarmi, perché c'era Heikki Kovalainen che lottava con un'altra macchina ed era piuttosto lento in quel momento. Ho deciso di andare dritto e tagliare l'erba, altrimenti l'avrei colpito e la nostra corsa sarebbe finita lì”.
Il tedesco riuscì però a risalire fino al nono posto e grazie al ritiro di Nico Rosberg, riuscendo ad artigliare il suo primo punto. Vettel diventò così il pilota più giovane ad aver ottenuto punti iridati, prima che il suo record venne battuto prima da Kvyat e successivamente da Verstappen.
Per i festeggiamenti dei primi punti in F1, Zehnder decise di portare Vettel a The Slippery Noodle, uno dei bar più antichi dell’Indiana. Le guardie del corpo d’ingresso però non permisero a Vettel di entrare, perché non aveva ancora compiuto 21 anni. Giovane per entrare in “The Slippery Noodles” ma non per entrare in una monoposto di F1 e conquistare i primi punti al suo debutto.
Chiara Zaffarano