Imola aveva dato degli indizi, Miami ha dato delle conferme. In questo momento, la Red Bull è la prima forza del Mondiale 2022. Sicuramente non in classifica, là dove Leclerc comanda tra i Piloti e la Ferrari tra i Costruttori, ma lo stato di forma attuale della RB18 – con Verstappen vincente per la terza volta nel 2022 – indica che è proprio la Red Bull la squadra da battere in questo momento. Cerchiamo di scoprire il perché.

IL FATTORE VERSTAPPEN

Il dato dal quale partire nell'analisi delle prime 5 gare del 2022 è il seguente: Max Verstappen ha vinto tutte le gare terminate in questa stagione. 3 vittorie su 3 gare concluse e la vittoria nella gara sprint di Imola che gli ha dato altri 8 punti importanti. Se il 2021 è stato l’anno della consacrazione per Max, con 10 vittorie e 18 podi complessivi che lo avevano portato a mostrare una continuità che non aveva mai fatto completamente vedere fino a quel momento, nel 2022 Verstappen viaggia con lo spirito di colui che non ha più niente da perdere, trasformando in oro ogni singola occasione che gli passa tra le mani.

E se non fosse stato per i ritiri di Sakhir e Melbourne, in questo momento l'olandese della Red Bull avrebbe almeno 36 punti in più in classifica e sarebbe già in fuga in vetta alla classifica. L'impressione è, però, che i due zeri di Bahrain e Australia non abbiano affatto condizionato Max e il team: con una Ferrari considerata in fuga dopo Melbourne, Red Bull ha potuto affrontare con più tranquillità le ultime due gare dove ha ampiamente dominato.

UN LAVORO INSTANCABILE SULLA RB18

La RB18 ha dato, sin dal primo momento, l’impressione di essere una vettura estremamente innovativa e rapida. Una monoposto che, nel momento in cui trova un equilibrio ideale, diventa quasi imbattibile. Un ottimo rendimento sul guidato, un livello altissimo in termini di velocità in rettilineo, là dove si sta dimostrando costantemente più veloce della F1-75 e una gestione della gomma impeccabile, come ammesso da Verstappen nel post gara. L'olandese lo ha sottolineato: "Con le medie avevamo la capacità di farle durare di più e Charles faceva fatica con le anteriori", in un remake di quanto già visto anche a Imola. E nemmeno i piccoli difetti, come il peso e un’affidabilità non sempre eccezionale, sembrano condizionare la Red Bull, che ha mostrato una capacità di reagire ai problemi assolutamente impeccabile.

L’ultima creatura di Adrian Newey ha dimostrato e sta continuando a mostrare una costante crescita. Sebbene Christian Horner abbia detto a Sky Sport di "non essere sicuro di essere più veloce della Ferrari", la convinzione è che la RB18 sia, adesso, ad un livello più alto della rivale in Rosso.  Tra Bahrain e Australia la Ferrari era considerata da molti la vettura migliore del lotto, ma dall’inizio del Mondiale non ha ancora visto arrivare grossi aggiornamenti.

IL NUMERO DUE: IL FATTORE PÉREZ

Ma Red Bull non è solo Verstappen. Ancor più dell’anno scorso, quest’anno Sergio Pérez si sta dimostrando un’ottima spalla per l’olandese. Quasi alla pari come ritmo in qualifica (escludendo il secondo di distacco preso a Imola), in gara Checo sta raccogliendo punti importanti per la classifica Costruttori, dove Red Bull è a 6 lunghezze dalla Ferrari. Un aspetto da non sottovalutare in una lotta, quella tra i Tori e il Cavallino Rampante, dove ogni piccolo dettaglio conta. E avere un numero 2 all’altezza potrà fare la differenza nel corso dell’anno, come visto anche l'anno scorso proprio con Checo protagonista, a modo suo, nella vittoria del Mondiale di Verstappen.

Mattia Fundarò