Ospite dell'emittente austriaca Servus TV dopo il Gran Premio d'Italia di F1, il consulente della Red Bull Helmut Marko ha criticato il suo pilota Sergio Perez, asserendo come la differenza tra lui e Verstappen risieda nelle sue origini sudamericane.

Le dichiarazioni di Marko

Non è la prima volta che Helmut Marko riservi parole poco gentili nei confronti di Sergio Perez. Già a luglio l'ex pilota austriaco aveva parlato di come, secondo lui il messicano avrebbe dovuto rinunciare alle ambizioni iridate, per affrontare con più calma il resto del mondiale. A margine del GP d'Italia a Monza, Marko è tornato a parlare del suo secondo pilota, commentando il suo weekend: "Questo weekend è stato sicuramente uno dei migliori per lui. Come sappiamo, ha dei problemi in qualifica: ha delle oscillazioni di rendimento, è sudamericano e non riesce a concentrarsi come faceva Sebastian (Vettel, ndr) o come fa Max (Verstappen, ndr)".

Proseguendo, Marko ha però evidenziato come il weekend di Perez, giunto secondo dopo essere partito quinto, sia stato comunque positivo. "Le sue gare sono solitamente molto buone. La sua gara di Monza è stata molto buona, ha dovuto superare tre piloti. Russell non è stato molto facile da superare, mentre le Ferrari, come sappiamo, sono molto veloci sul dritto, anche più di noi. Un anno fa ha vinto a Singapore, e quindi siamo ottimisti, anche perché non abbiamo ottenuto tante doppiette quest'anno".

Le reazioni

Nonostante nel complesso il discorso sia elogiativo nei confronti di Perez, la frase che ricondurrebbe i suoi problemi di concentrazione (soprattutto sul giro secco) non è passata inosservata. Non pochi hanno fatto notare come il Sudamerica abbia prodotto diversi campioni del mondo, come l'argentino Juan Manuel Fangio e i brasiliani Emerson Fittipaldi, Nelson Piquet e Ayrton Senna. Senza tralasciare tutti quei piloti che, pur non avendo vinto il mondiale, ci sono andati vicino, come Carlos Reutemann, Juan Pablo Montoya e Felipe Massa.

Sicuramente, quello di Marko è stato l'utilizzo improprio di uno stereotipo, cosa a cui tra l'altro non è nuovo. Stereotipo tra l'altro neanche molto azzeccato dal punto di vista geografico, essendo il Messico nell'America Centrale. In ogni caso, per quanto poco accurata geograficamente parlando, la critica di Marko è apparsa fuori luogo e assolutamente evitabile. E, se è vero che comunque parliamo di un uomo di ottant'anni con idee...provenienti dal passato, è anche vero che Marko dovrebbe oramai sapere come si parla davanti ad un microfono. Ma l'impressione è che ogni volta Marko sembri non imparare dai suoi errori.

Alfredo Cirelli