F1 | GP Toscana: la questione caro-prezzi fa discutere
Nelle ultime quarantotto ore ha destato più di una perplessità e polemica il listino prezzi dei biglietti del GP di Toscana che porterà il campionato di Formula 1 per la prima volta al Mugello. Molti tifosi infuriati hanno espresso su Internet la loro rabbia contro quello che potremmo definire un "caro prezzi" al Mugello. Ma possiamo parlare davvero di una situazione così oltraggiosa?
Il listino dei prezzi
A fronte di 2880 biglietti disponibili per giornata nel fine settimana del GP di Toscana, il tabellino dei prezzi presenta questi numeri:
In prima battuta possiamo dire che i numeri siano piuttosto alti, ma dobbiamo tenere in considerazione che vedere la Formula 1 dal vivo non è mai stato un esercizio a buon mercato.
Paragoni difficili da fare
Essendo il primo GP di Formula 1 al Mugello non abbiamo uno storico dei prezzi, quindi fare delle comparazioni risulta difficile.
Nel 2019 il listino relativo al GP di Monza recitava 660,00 euro per l'intero della tribuna Centrale la domenica. Per quanto l'oggetto del paragone sia differente, si nota come i prezzi del Mugello la domenica siano effettivamente più cari, anche se è lecito aspettarsi che nei casi "silver" e "poltronissima" ci sia qualcosa di più oltre all'entrata e seggiolino in tribuna.
A conti fatti, una tre giorni alla tribuna Materassi costerebbe circa 1200,00 euro a persona, a spanne l'equivalente di un pacchetto viaggio e hotel di lusso per un fine settimana lungo in qualche capitale estera. Magari (e non è un caso) Istanbul.
Nel frattempo, in Turchia...
Nell'era di Internet le notizie volano e, stando a quanto riporta il giornalista Albert Fabrega, i promotori della gara all'Istanbul Park stanno lavorando affinché l'evento consenta l'ingresso a centomila persone, con biglietti a prezzi popolari.
Quanto popolari? Si parla di prezzi minimi intorno ai 3,5 euro/giorno. C'è un caveat, però: la situazione Covid-19 in Turchia, all'epoca del Gran Premio (in novembre), deve essere stabile e sotto controllo.
Promotores de Istambul Park trabajan para vender 100.000 entradas si la situación Covid19 se mantiene estable. Precios bajos.
Istambul Park promotorers are working to sell 100.000 tickets if covid19 remains stable. Low prices.#turkishgp https://t.co/AtAI5JIYfr — Albert Fabrega (@AlbertFabrega) September 1, 2020
Inutile correre alle "biglietterie virtuali" perché, oggi come oggi, i biglietti per il GP di Turchia non sono ancora in vendita.
Una differenza marcata: com'è possibile?
Sulla carta, l'offerta di Istanbul è di un ordine più grande rispetto a quella del Mugello, con una composizione della domanda differente. In altre parole, in Toscana si correrà un GP a "porte socchiuse", mentre in Turchia si vorrebbe disputare un GP a "porte quasi aperte".
Inoltre, il sospetto è che ad Istanbul vogliano portare tanto pubblico sulle tribune per fare leva su chi di dovere e ritornare nel "giro" del Mondiale. Sarebbe un approccio piuttosto discutibile (dopare i numeri sulle tribune non è una soluzione, US 500 docet), visto che l'esercizio sarebbe completamente in perdita e per renderlo sostenibile qualcuno dovrebbe ripianare la situazione.
Prezzi probitivi, una questione di leva
Alla fine di questa lunga riflessione, possiamo dire che i numeri del Mugello siano sì proibitivi, ma siano dettati da una leva economica sbilanciata dalla parte dei promotori, che comunque devono far fronte a dei costi di gestione.
Plausibilmente si è scelto di puntare su una clientela più danarosa, disposta a sborsare cifre più elevate per assistere ad un evento già di suo esclusivo (affluenza limitata, 1000° GP della Ferrari...).
D'altro canto, vale la pena notare ancora una volta come la rivoluzione auspicata da Liberty Media, ovvero riportare la Formula 1 verso i propri tifosi, sia rimasta solo una buona intenzione. Dopo tutto, Liza Minelli cantava "money makes the world go round" e, soprattutto in un anno di vacche magre come il 2020, tutti cercano di far quadrare i conti.
Luca Colombo