F1 | GP Messico: la sessione dei rookie, da Bearman a Pourchaire
È stata una FP1 atipica quella del GP del Messico di F1. Diverse squadre hanno infatti schierato un rookie, in rispetto della regola, introdotta lo scorso anno, che obbliga i team a far girare degli esordienti in almeno due FP1 nel corso dell'anno. Il migliore di questi è stato Oliver Bearman, che con la Haas di Kevin Magnussen ha concluso al quindicesimo posto. Scopriamo com'è andata.
Esordio senza errori
Nessuno dei rookie in pista ha commesso particolari errori. Come detto, il primo è stato Oliver Bearman, pilota della Ferrari Driver Academy, che ha girato al volante della Haas di Magnussen. L'inglese, al momento sesto in F2, ha chiuso al quindicesimo posto a 1.5 secondi dalla vetta, togliendosi anche lo sfizio di finire davanti al due volte campione del mondo Fernando Alonso. Dato curioso, se si considera che Bearman, classe 2005, è nato proprio nell'anno in cui lo spagnolo ha vinto il suo primo titolo mondiale, e ora si è trovato a condividere la pista con lui. Con 30 giri all'attivo, il pilota della FDA è stato anche il più attivo tra i cinque rookie. Ottimo esordio quindi, considerando che per l'inglese era la prima volta su una Formula 1 in una sessione ufficiale.
A seguire c'è Isack Hadjar, anche lui all'esordio assoluto. Il franco-algerino ha preso il posto di Tsunoda in Alpha Tauri, e così la squadra di Faenza ha ottemperato all'obbligo di schierare i due rookie. Per l'altro slot è stato infatti conteggiato Nyck De Vries nelle FP1 del GP del Bahrain. Non è stato invece considerato Liam Lawson, poiché i rookie devono scendere in pista in entrambe le vetture, e il neozelandese ha usato la stessa macchina di De Vries. Per quanto riguarda Hadjar (che sarà anche a Macao), ha concluso diciassettesimo, dietro Alonso, con 25 giri effettuati. Ha accusato però problemi all'antistallo nel corso della sessione. In ogni caso, il francese avrà modo di rifarsi ad Abu Dhabi, quando girerà con la Red Bull. In quell'occasione avrà al suo fianco anche il campione del mondo di Formula E Jake Dennis.
Diciottesimo è stato Jack Doohan, con l'Alpine di Pierre Gasly. L'australiano in realtà aveva già assaggiato la Formula 1 lo scorso anno, quando girò, sempre con l'Alpine, proprio nel GP del Messico e in quello di Abu Dhabi. Doohan ha chiuso a 2.3 secondi da Verstappen una sessione non particolarmente esaltante dal punto di vista dei tempi, ma anche lui ha girato senza commettere errori, effettuando 24 giri. Anche Doohan, come Hadjar, tornerà in pista ad Abu Dhabi.
Anche Frederik Vesti, diciannovesimo, aveva già provato una F1, nei test post stagionali dello scorso anno. Il pilota danese, al volante della Mercedes di George Russell, è stato l'ultimo a far segnare un tempo valido, anche se molto distante (3.2 secondi) dalla leadership. La Mercedes non ha provato un tempo d'attacco, ma ha sfruttato la sessione per fare giri in configurazione gara, mettendo a segno 25 passaggi.
Problemi per Pourchaire
Fanalino di coda delle FP1 del GP del Messico è stato invece Theo Pourchaire. Il francese dell'Academy Sauber ha girato con l'Alfa Romeo di Bottas, anche se "girato" è forse un eufemismo. Solo quattro giri, nessuno cronometrato, in una sessione in cui ha avuto diversi problemi tecnici al pedale del freno. Il leader del campionato di Formula 2 e vicecampione dello scorso anno è stato quindi costretto a rinunciare all'idea di effettuare una sessione pulita, ma anche lui avrà la possibilità di riprovare in una prossima sessione.
Alfredo Cirelli