F1 | GP Las Vegas: penalità e contatti non fermano Verstappen
La diciottesima vittoria stagionale di Max Verstappen è stata probabilmente la più sudata e complicata di tutta la stagione. L’olandese ha dovuto farsi largo tra i rivali a partire dallo start, subendo anche cinque secondi di penalità. Ma la sua gara ha visto anche tante belle lotte, tra cui una conclusa con un contatto con George Russell che alla fine dei conti ha aiutato il Campione del Mondo.
Uno start… “lungo” e cinque secondi di penalità
La partenza in prima fila accanto a Leclerc prometteva scintille già da ieri, e non ha tradito le aspettative. Come ormai troppo spesso accade, la Ferrari del Monegasco non ha avuto uno scatto ottimale, ed è stata bruciata da Verstappen, in grado di mettersi subito accanto al rivale. In curva 1, però, l’olandese ha esagerato nella frenata, portando larghissimo il rivale e finendo egli stesso oltre la riga bianca che delimita la pista.
La situazione è stata subito messa sotto la lente d’ingrandimento da parte dei commissari. Inevitabili, a questo punto, i cinque secondi di penalità da scontare al pit stop per Max Verstappen; effettivamente, l’olandese ha forzato troppo la staccata, finendo anch’egli fuori dal tracciato. Certo che, ancora una volta, lo stacco della Ferrari in pole è sembrato quantomeno poco competitivo. In un’altra situazione, con maggiore spazio tra lo start e la prima curva, l’olandese sarebbe passato senza alcun tipo di problema e di penalità.
Il duello con Russell finisce… in pezzi
Dopo la sosta, Verstappen si trova ad inseguire, uscendo dai box alle spalle della Mercedes di George Russell. La lotta con il britannico si preannuncia subito impegnativa, dal momento che non stiamo certo parlando di un pilota remissivo. Nei primi passaggi, Max cerca di studiarlo, per poi affondare il colpo nel corso del 25° passaggio.
Lo fa però in un punto poco usuale, alla staccata di curva 12, quella che in pratica immette sul Las Vegas Boulevard. Verstappen si butta all’interno e sorprende Russell, che chiude la porta non accorgendosi della Red Bull, che però è già arrivata a circa metà macchina. Il contatto è così inevitabile, con conseguente perdita di pezzi dell’ala di Max e successivi cinque secondi di penalità per George.
Ora, la penalità è sinceramente sembrata un po’ esagerata. Vero è che Russell ha chiuso la traiettoria, ma il tutto è sembrato essere un contatto di gara, anche se sappiamo che spesso i commissari sono inflessibili in queste situazioni, soprattutto quando il pilota che insegue è riuscito a mettere il muso oltre la metà della vettura che lo precede.
Una Safety provvidenziale
Il contatto con Russell ha certamente danneggiato la Red Bull di Verstappen, in particolare nell’ala anteriore. A posteriori, però, possiamo certamente dire che si è trattato dell’episodio che ha svoltato la gara nella direzione di Max. La Safety Car mandata in pista per pulirla dai detriti, infatti, ha permesso alla Red Bull di effettuare un pit stop senza perdere troppo tempo e montare gomme bianche nuove.
Nel finale, questo ha fatto la differenza, dal momento che l’olandese ha potuto riportarsi sui primi e sferrare poi l’attacco decisivo con pneumatici più freschi. Insomma, vince sempre lui, nonostante penalità e contatti in cui, va detto, la sua Red Bull sembra essere indistruttibile.
Un appunto va fatto alla Race Direction, però. Perché è vero che Russell ha chiuso la porta, ma veramente era necessario infliggergli una penalità, dopo che era già stato passato in pista dal proprio rivale? Misteri del Circus…
Nicola Saglia